Il ballo

1 0 0
                                    

Mentre la gallinella si vantava del suo invito da parte di Micheal io pensavo ancora a quel bigliettino capitato a caso sotto i miei piedi. Decisi di parlare di questa cosa con Jess e lei, come se gli avessi detto di Joseph e della poca probabilità che avesse, mi guardò storta o più con aria stranita ma non rispose. Era ancora tra le nuvole per l'invito. Un altro macello aggiunto alla mia lista dei disastri combinati.
Decisi di creare un profilo falso su Instagram e di scrivere a Kayl chiedendogli se avesse intenzione di invitare qualcuno al ballo o se già lo aveva fatto.
Mi chiamavo Emma Thade, riccia, bionda, 15 anni. Gli scrissi "hei Kayl sono una ragazza della tua scuola, hai già invitato qualcuno al ballo o deciso chi invitare?" Mi rispose dopo circa 3 ore con "non ho deciso ancora". Non so cosa avessi ma mi sentii crollare tutto a dosso, come se mi avessero scaraventato un masso sulla schiena dopo una maratona.
A e Z scrissero" una lista sui pro e i contro dell'andare ad una festa di alcolizzati e pronti a mettere la spada nella roccia.
Ah, come ho potuto dimenticare le mie carissime A e Z: A rappresenta l'Angelo e Z il diavolo, eh...si, loro sono immaginarie, anche per questo ci parlo spesso.
Tra i pro c'era:
-fregarsene perché tra 10 anni sarai in un divano, sola e con un numero indescrivibile di gatti
-forse per una volta potrei stringere amicizia con qualcuno che non sia solo nella mia testa
E non ne ho trovati molti altri pro, i contro invece...
-mi troveranno tutti ridicola
-si accerchieranno tutti attorno a me a ridermi in faccia
-mi prenderebbero in giro,il trucco, i vestiti, su cui spenderei sicuro molto tempo
-sarò l'unica ragazza con una gonna che non fa vedere tutti i miei organi interni
Insomma Z aveva fatto uno strike di molti chilometri ad A...
Alla festa andai alla fine, da sola ovviamente; avevo un vestitino rosso con il corpetto attillato e poi la gonna ampia, scarpe nere con tacco ed era forse la prima volta che mi truccassi così bene, non potevo credere di essere io. Mi accompagnò mio padre con la Volkswagen nera, di un suo amico. Si sentiva la musica da chilometri di distanza e mio padre non aspettò un secondo in più per farmi la solita predica "stai attenta, capito!" "Se ti succede qualcosa chiamami" "i ragazzini di oggi non solo come quelli di una volta!". Scesi dalla macchina la prima cosa che notai fu il vestito giallo fluo di una ragazza alla festa, in poche parole un vestito orrendo, aveva strass ovunque, tutto trasparente e attillatissimo. All'entrata assistetti a una scena MERAVIGLIOSA di due che si sbaciucchiavano appassionatamente davanti a tutta la scuola...
odiavo questo genere di cose, forse per la mia inesperienza ma comunque non avevo mai dato un bacio e mi faceva abbastanza schifo. Decisi di evitare la scena da vicino e presi un'altra entrata. Non passando dall'entrata principale dovetti oltrepassare un piccolo corridoio, l'entrata diversa non cambiò comunque il mio destino. Incontrai Kayl. Era solo, quasi triste, e quindi dopo un paio di lotte tra me e me decisi di avvicinarmi a lui; neanche il tempo di un passo che mi notò (beh con un vestito rosso acceso era piuttosto normale eh). Si girò di scatto e notai subito i suoi occhi azzurri, quasi ghiaccio. Rimanemmo 10 secondi a guardarci, non volevo staccargli gli occhi di dosso ma, restare ferma in una pista da ballo non rende le cose molto piacevoli. Continuavo a ripetermi che non potevo innamorarmi di lui, non sapevo neanche io il perché, ma non dovevo farlo-Feci un grande respiro-.
Le luci erano fucsia, viola e blu, e questo non aiutava, non vedevo niente per la continua ripetizione, tanto che caddi addosso a qualcuno...a qualcuno...

tutto così inaspettato.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora