Amici d'infanzia

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Jughead's pov

"Ma cosa diavolo ti è saltato in mente?", mi chiede infuriato mio padre spingendomi nel retro del "Drago Bianco", "e a te? A te cos'è saltato in mente quando hai deciso di creare questa gang di criminali?" controbatto incrociando le braccia, "non girare la frittata ragazzo!" continua urlando e prendendomi per la giacca dei Serpents mi strattona, "Va bene, non avrei dovuto.." continuo urlando piu' forte. "Gia', non avresti dovuto, non avresti neanche dovuto avvicinarti a una Cooper" afferma mio padre lasciandomi e camminando su e giu' per la stanza con le mani fra i capelli, "non avrei mai immaginato che fosse proprio lei" cerco di controbattere, ma lui mi ferma subito dicendo:"per favore Jug, potrai prendere in giro Archie o Veronica, ma non me. Ti conosco troppo bene, sappiamo entrambi che hai sempre avuto un debole per Elizabeth" continua guardandomi negli occhi, io abbasso lo sguardo e osservo il pavimento del magazzino pieno di birre. "So che non è facile non pensarci, soprattutto se a differenza sua, tu ricordi molto bene com'era quando eravate solo bambini, non è cosi?" mi chiede, "suppongo che non sia facile dimenticare Alice Cooper, dico bene, papa'?" continuo avvicinandomi, "supponi bene, Jug, come al solito" mi risponde togliendosi la giacca che lo ha proclamato re dei Serpents, "Tu cosa faresti se ti trovassi Alice Cooper di fronte a te, ignara di tutto quello che è successo? Non proveresti anche solo per un secondo a parlarle? Andiamo papa', cosi come io sono sempre stato attratto da Elizabeth, tu hai sempre amato Alice" dico tutto d'un fiato togliendomi il mio prezioso berretto grigio. "Eravamo entrambi troppo giovani, tua madre e tua sorella ci avevano appena abbandonato, eravamo a pezzi, Jug. Ero solo un padre trentenne con un figlio di appena sette anni in preda alla disperazione perchè qualcosa si era spezzato per sempre" continua iniziando a strofinarsi gli occhi, "si era spezzata la nostra famiglia papa', quando la mamma e Jellybean sono andate vie da Riverdale, insieme a loro è sparito anche l'onore dei Jones" continuo voltandomi perchè soffrirei troppo se dovessi guardarlo negli occhi in questo momento. "Alice mi è sempre stata molto vicina, soprattutto quando mi sono ritrovato da solo con un figlio piccolo e senza alcun lavoro, ero sul punto di ricadere nuovamente nell'alcol, so che non sembra, ma ti assicuro Jug, che oggi bevo molto meno di un tempo" afferma avvicinandosi, "se non fosse stato per i Cooper non saresti stato in grado di occuparti di me? E non avresti mai incontrato i Serpents?" chiedo voltandomi verso di lui, "Si, voglio dire... se non fosse stato per Alice ed Elizabeth Cooper, noi non saremmo quelli che siamo oggi" mi risponde abbozzando un sorriso. Spontaneamente sorrido anch'io, "ti ricordi molto bene come trascorrevi le giornate con Elizabeth, non è cosi?" mi chiede lui, "e come dimenticarlo, papa'? Eravamo sempre a casa sua, quando Hal Cooper non era presente" gli controbatto, "gia', mi sembra come fosse ieri quando entrando in camera di Elizabeth vi trovavo sul pavimento intenti a giocare, intenti a far finta di essere una coppia di sposi appena arrivati in citta'" mi dice, e con questo mi abbatte completamente. "gia' allora mi affascinava quella perfetta e viziata ragazzina dai capelli biondi, era cosi odiosa e straordinariamente gentile con uno come me, e la cosa che mi fa piu' rabbia, è che lei è ancora cosi', è stata disponibile e gentile con me fin da quando è arrivata qui, senza curarsi delle mie origini o del mio stato sociale" continuo fissando il pavimento per l'imbarazzo. "Elizabeth è sempre stata cosi', Jug. Non so perchè Alice le abbia detto che noi abbiamo lasciato la citta' senza dare spiegazioni" mi dice con aria misteriosa, "magari perchè Alice si è resa conto di provare qualcosa per te papa', e sai, era sposata con il padre di Elizabeth" dico ritornando al mio solito e indispensabile sarcasmo. "Gia', non tutto va come è nei piani, non è cosi Forsythe Pendleton Jones Terzo?", mi chiede mio padre pronunciando il mio nome completo, che per quanto trovi fastidioso, non posso fare a meno di pensare a cosa passasse per la testa del mio bisnonno quando ha scelto questo nome per mio nonno che ha successivamente scelto nuovamente per mio padre e lui ha fatto lo stesso con me. "Proprio cosi Fp" finisco chiamandolo con il diminutivo con cui lo chiama tutta la citta'. Lui mi da una pacca sulla spalla e prima che potessi uscire dal retro del locale sento dire:"Fai attenzione con la tua Betty" afferma ricordandomi il nome da me scelto per Elizabeth Cooper, quando eravamo solo bambini, lei era solita chiamarmi Forsy e a me è sempre piaciuto chiamarla Betty. So perfettamente che non devo mai piu' avvicinarmi a lei, ma voglio che sappia che il suo migliore amico d'infanzia le è sempre accanto, e so anche che non è la cosa giusta da fare, che cosi mettero' in subbuglio sia Elizabeth che sua madre, so che non dovrei farlo, ma non posso far finta di niente, voglio che lei si ricordi di me, anche se continua a credere che io sia lontanissimo da Riverdale.

Elizabeth's pov

Fortunatamente mamma Cooper non si è resa conto di niente riguardo la scorsa notte e la mia visita nella Zona Sud, eppure se ci ripenso, mi piacerebbe tornarci. Dopo tutto è li' che, da quello che ho capito, si frequentano i miei unici amici. Archie mi sembra gentile e premuroso, Veronica un'abile ma giusta seduttrice, e Jughead, cosa posso dire di lui? E' cosi affascinante, possiede un sarcasmo fuori dal comune, e sembra usarlo per qualsiasi cosa, è anche molto intelligente, ma è anche un Serpent. E' cosi bizzarro che a volte credo di averlo gia' conosciuto in un'altra vita, come se avessi sempre immaginato di incontrare una persona cosi: meravigliosamente divertente, e allo stesso tempo maledettamente irresistibile. E' proprio a Jug che continuo a pensare, mentre di fretta e furia esco di casa cercando di non fare tardi a scuola. Non appena chiudo la porta d'ingresso di casa mia, e mi avvio verso le scale che portano alla strada, trovo una lettera sul primo scalino, cosi la prendo. Si legge chiaramente una scritta sul retro:"Elizabeth Cooper", la apro:

"Cara Elizabeth, non so se ti ricordi di me, ma io ricordo una ragazzina di appena sette anni con una grande passione per la scrittura e la lettura, una ragazzina con dei morbidi capelli biondi legati attraverso una coda di cavallo imposta dalla madre iperprotettiva, una ragazzina che amava risolvere misteri, anche i piu' banali, insieme al suo unico amico, perchè cosi come le diceva sua madre, era troppo perfetta per poter trascorrere del tempo con i suoi compagni di scuola, eppure il suo unico amico, seppur semplice e di famiglia povera, aveva ottenuto uno dei tesori piu' grandi nell'universo: la sua fiducia. I due si divertivano sempre insieme, a lei piaceva leggere sempre nuovi romanzi rosa, e a lui piaceva scrivere e raccontare storie horror con un finale mozzafiato. Erano cosi diversi, eppure c'era qualcosa che li univa e che insieme, li rendeva perfettamente imperfetti. Un giorno pero', lui ha dovuto lasciare la sua Elizabeth, o come preferiva chiamarla, la sua Betty. Il destino ha voluto separarli per tutti questi anni, eppure hanno vissuto a un passo senza mai saperlo, perchè magari, a volte, è necessario dirsi addio per un tempo che sembra infinito, per poi rincontrarsi senza conoscersi. E anche se non ti ricorderai mai e poi mai di me, io saro' sempre qui, Betty, io ci saro' sempre per te. Io e te contro il resto del mondo, ricordi?

Ti penso costantemente,

Con amore, Forsy."

"Forsy!" urlo iniziando a piangere, sento la porta di casa aprirsi, "Elizabeth cara tutto bene?" mi chiede mia madre toccandomi una spalla, "lasciami stare!" continuo a piangere, "Elizabeth ma cosa..?" mi chiede mia madre, non la faccio finire di parlare che inizio a correre piangendo sotto la pioggia umida e fredda di Dicembre.
Non riesco a calmarmi, è tutto così maledettamente strano da quando sono tornata nella mia città natale. All'improvviso decido di prendere il telefono e chiamare chi avrei dovuto chiamare dall'inizio, "si buongiorno, sono Elizabeth Cooper, potrei parlare con mia sorella Polly Cooper?"

The Serpent and the Brave ( a Bughead Fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora