L'accusa

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Jughead's pov

" Vuole rispondere alla mia domanda, signor Jones?" mi chiede un'agente di polizia, "sa una cosa? non sono abituato ad essere sotto i riflettori.." gli rispondo spostando con una mano la lampada che mi accecava lo sguardo, "cosa c'entra lei con l'omicidio di Harry Smith?" mi domanda lui incrociando le braccia, "questo spetta a lei scoprirlo, siete stati voi ad arrestarmi.." continuo inarcando un sopracciglio, "se lei non collabora, saremo costretti a portarla dentro...con effetto immediato" mi dice l'agente agitando le mani. Faccio un respiro profondo e alzo gli occhi al cielo, "non ho niente da dire a riguardo..." affermo io serio, "bene... passiamo a un'altra domanda, che rapporti ha con Elizabeth Cooper?" mi domanda lui prendendo in mano una penna. Il cuore comincia a martellare non appena sento quel nome e quel cognome, e inizio a preoccuparmi davvero, "questo non c'entra con Smith" gli rispondo in modo arrogante cambiando argomento. "Le ho fatto un'altra domanda, ed esigo una risposta immediata, signor Jones" continua il poliziotto nervoso, "cosa vuole che le dica? è una mia compagna di classe..." gli mento deglutendo, e inizio a pensare all'impossibile, cosa c'entra Betty con questo? potrebbe esserci Penny dietro le accuse che mi hanno fatto? sento di stare per impazzire, ma qualunque cosa accada, non lascero' che anche lei finisca nei guai.  "Solo un'amica allora, eh?" farfuglia lui alzando un sopracciglio verso di me, "si.." rispondo cercando di essere il piu' convincente possibile.  "Questo video dice l'esatto contrario" afferma lui mostrandomi  delle immagini che mi fanno rimanere completamente a bocca aperta, "è proprio un'amica vedo..." continua lui sarcastico, non so cosa rispondere, se rispondere, cosa pensare, non so chi possa aver fatto delle riprese in questo modo, quel giorno, in quel momento, sto andando in panico, e so che un solo passo falso potrebbe far passare dei guai seri sia a me, che a Betty, ormai ci siamo dentro insieme.

Elizabeth's pov

"Allora...Elizabeth Cooper, giusto?" mi domanda un'agente di polizia invitandomi a sedermi davanti la sua scrivania, annuisco timidamente mentre mi accomodo. "Lei dovrebbe andare.." continua lui riferendosi a mia madre, "mia figlia è minorenne, e non la lascero' sola mentre lei la interroga" controbatte la donna al mio fianco, l'agente alza le mani in segno di rassegnazione e inizia a farmi delle domande. "Quindi lei conosceva Harry Smith?" mi chiede il poliziotto, "si...ma non lo ricordo bene, era il fratello del mio vicino di casa quando vivevamo a New York..ed era molto piccolo.." dico tutto d'un fiato per cercare di calmarmi, ma non riesco a non mordermi le labbra. "E' stato Andrew Smith, il fratello della vittima, ad informarla della sua morte, dico bene?" continua incrociando le braccia, annuisco sistemandomi i capelli. "Perfetto..." afferma lui alzandosi dalla scrivania, "abbiamo finito?"gli chiede mia madre alzando la voce, "non ancora, signora Cooper" le risponde il poliziotto inarcando un sopracciglio.

"Cosa mi dice di Jughead Jones, è cosi che lo chiamano, vero? Che rapporti ha con lui?" mi domanda lui, le mani iniziano a tremare non appena sento quel nome, non so cosa dire, ma cerco di pensare al meglio per Jug. "si, lui è un mio compagno di classe..." farfuglio abbassando lo sguardo, "oltre ad essere un Serpent.." si intromette mia madre, "questo lo sappiamo anche noi.." controbatte l'agente guardandola con la coda dell'occhio. "Quindi lei mi conferma che Jughead Jones è solo un suo amico?" continua lui sedendosi, mi volto verso mia madre non sapendo cosa dire, non vorrei mentire, ma voglio anche proteggere Jug. "Elizabeth ha preso una bella sbandata per questo ragazzo...ma ora è tutto a posto!" esclama mia madre abbozzando un finto sorriso, "certo, una sbandata... una cosa da nulla, giusto?" domanda l'agente alla donna dai capelli biondi al mio fianco, "beh si, niente di serio... sa, le solite cotte tra ragazzi" continua mia madre e per un attimo mi tranquillizzo. "Mi dispiace dover essere io a comunicarglielo, signora Cooper, ma non è questo che ci hanno riferito" afferma l'agente di polizia, istintivamente chiudo le mani a pugno dal nervosismo, "cosa vorrebbe dire?" gli chiede la donna che non smette di fissarmi, lui apre un cassetto della scrivania, tira fuori un tablet, e lo posiziona verso di noi. Come se sapessi cosa sta per succedere, abbasso lo schermo del tablet, "vorrei che mia madre lasciasse la stanza..." affermo tremando, "signora Cooper..." fa per dire il poliziotto ma è subito bloccato dalla donna al mio fianco, "neanche per sogno, agente, faccia partire questo aggeggio!" esclama arrabbiata mia madre. "Mi dispiace, Elizabeth.." mi sussurra lui mentre accende nuovamente il tablet e fa partire un breve video. E' di appena dieci secondi, ma inizio subito ad andare in ansia, perchè cio' che sto vedendo io, lo sta vedendo la persona meno comprensiva del mondo e un'agente di polizia e chissa' quanti altri l'avranno visto. Poco dopo le gambe iniziano a tremare, il cuore mi va a mille, non riesco a proferire parola, sono rossa dall'imbarazzo, ho lo sguardo fisso ancora sullo schermo nonostante il video sia finito da un pezzo, "cosa ha da dire, signorina?" mi domanda il poliziotto, mentre mi accorgo delle occhiate di mia madre addosso, sara' furiosa. Non riesco a dire niente, penso e ripenso a quel video, di quella sera, quando io e Jughead ci siamo detti "ti amo",  quando sono stata per tanto tempo nella Zona Sud, e soprattutto, quando io e Jug abbiamo trascorso una notte insieme. Si capisce che è Jughead il ragazzo su cui sono seduta, si riconosce casa sua, il suo divano, e io sono quasi nuda, e si capisce chiaramente cio' che è successo, ci penso e ripenso e le immagini mi tornano in mente, come se stessi ancora guardando quel breve video.

The Serpent and the Brave ( a Bughead Fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora