«Lasciatemi stare » un urlo spezzò la quiete che avvolgeva ormai da ore il luogo dove era avvenuto il sequestro.
Faceva freddo quel giorno. Forse avrebbe dovuto nevicare, il cielo non prometteva nulla di buono. Era ricco di sfumature grigiastre, l'aria secca e il vento era così debole che a mala pena riusciva a smuovere le ciocche castane dagli occhi del ragazzo che stava venendo portato via da due guardie.
Lo avevano trovato. Dannazione.
« Lasciatemi andare» gridò di nuovo dimenandosi. Sentiva perfettamente le dita callose dei due uomini stringerlo con forza intorno alle braccia e come spingessero il suo capo verso il basso, costringendolo a fissare l'asfalto tortuoso.
Tuttavia non potè non prestare attenzione all'ambiente circostante.
Percepiva nell'aria decisamente qualcosa di diverso; il silenzio, protagonista assoluto, riverberava tutt'intorno ovattando anche i suoni più vicini. Si sentiva confinato in una bolla.Si, avrebbe decisamente dovuto nevicare.
«Ve ne pentirete» un ringhio più feroce fuoriuscì da quelle labbra dalla linea morbida ma tinte di un rosso violaceo intenso a causa delle basse temperature. Puntò i piedi a terra con tutto il resto delle forze che gli rimaneva.
Non voleva finire dentro, non dopo tutto quello che aveva fatto.
« Stai zitto ragazzino» lo strattonò la guardia più anziana, forse abituato a quel genere di comportamento « se non collabori sarà tutto più difficile»
« Ti abbiamo preso eh?» rise l'altro tirando fuori dalla tasca le chiavi della vettura che li attendeva in fondo alla strada.
Una volta giunti a destinazione ed aver aperto la portiera, il giovane ragazzo venne spinto con forza all'interno.Poi accadde tutto troppo velocemente. Le manette vennero fissate e bloccate dietro la sua schiena. I polsi cominciavano a dolere ma in quel momento era l'ultimo dei suoi pensieri.
Alzò lo sguardo cercando di assumere una posizione composta e irrigidì la mascella osservando con occhi inespressivi il panorama che pian piano gli si presentava davanti una volta che la volante in moto partì.« Finirai dentro» sentenziò la guardia al volante.
« È finita Kim Taehyung»-
La prima neve dell'anno. Tutto cominciò con un singolo fiocco di neve, piovuto dal cielo.
Taehyung poggiò la fronte contro la parete in cemento della centrale di polizia dove era momentaneamente rinchiuso.Idioti pensò sbuffando.
Bianco, solitario, spensierato volteggiava, il fiocco scendeva un po' giù e poi tornava su consapevole che il suo destino si sarebbe compiuto una volta toccata terra.
« Pf destino» mormorò tra sé e sé non distogliendo lo sguardo da quella danza mortale.
Marcire in prigione è forse il mio destino?
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Imprisoned | k.th & p.jm
FanfictionKim Taehyung 24 anni e 7 condanne di omicidio alle spalle. Dopo una vita passata all'insegna della malavita, viene trovato, ammanettato e rinchiuso dentro uno dei migliori carceri del paese. Abituato sin da bambino ad assumere un atteggiamento dist...