Capitolo 4

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Taehyung aveva commesso un grande, grandissimo errore

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Taehyung aveva commesso un grande, grandissimo errore. Aveva ceduto alle sue avances, alle sue attenzioni e solo in quel momento si stava rendendo conto dello sbaglio che aveva fatto.
Naturalmente non era stata solo colpa di Jungkook, lui l'aveva sedotto sì, ma Taehyung era stato di parte. Si era lasciato sopraffare dal suo desiderio ignorando le possibili - no, quasi sicure- conseguenze.

Ora Jungkook non lo avrebbe più lasciato in pace. Aveva avuto l'opportunità di assaggiare parte del corpo del castano, godendone della bellezza e della sensualità che tanto lo caratterizzava. Aveva dato sfogo ai suoi sensi: toccandolo, guardandolo, assaporando le sue labbra e inebriandosi del suo profumo.

Era stato diverso da Yoongi. Quest'ultimo non aveva mai permesso al corvino di violare il suo corpo, per questo Jungkook cedeva sempre il suo pur di condividere intimità. Non che gli dispiacesse, anzi, Yoongi era capace di fargli vedere le stelle, seppur con poca delicatezza, ma a lui stava bene così. Almeno fino a che non provò l'estasi di bearsi di un corpo ambrato, tonico e variopinto come quello di Taehyung.

Se in quel momento Taehyung sentiva i sensi di colpa divorarlo dall'interno, tanto da farlo piegare in due dal dolore, Jungkook era più che felice.
Una felicità che probabilmente per la maggior parte delle persone sarebbe stata vana, superficiale e temporanea, ma per lui no. Perché aveva scoperto, o meglio, erano riaffiorati i ricordi del piacere intenso, passionale e sbagliato che provava nel fare del male fisico a coloro che consumavano l'amplesso con lui.

Taehyung aveva risvegliato nel più piccolo la parte più malata e pericolosa del suo essere.
Quella parte che Yoongi era riuscito a domare con la forza, a nascondere senza lasciarne traccia, ma che ora era riaffiorata e difficilmente Jungkook sarebbe stato capace di fermarne gli impulsi.
Il solo pensiero delle sue dita attorno a quel collo liscio e morbido, la sensazione delle falangi stringere con forza la pelle calda tanto da percepirne il battito accelerato, lo fece impazzire.
Non erano bastati quei pochi secondi, Jungkook ora aveva bisogno di più. In fondo non era stato condannato per quello? Perché aveva smesso di comportarsi come il mostro che realmente era?
Abuso, violenza, stupro e sopratutto doppio omicidio come ciliegina sulla torta, decoravano la fedina penale del più piccolo.

Era inutile sottolineare quanto quella patologia lo stesse consumando dall'interno giorno dopo giorno. Divorando senza pietà le ultime briciole di umanità che custodiva preziosamente nel suo cuore.

Jungkook era sempre stato solo, cresciuto in una famiglia che non aveva fatto altro che alimentare il suo disturbo, con un padre violento, che amava scommettere, giocare e cimentarsi con ardore nel gioco d'azzardo.
Quante volte quell'uomo spregevole aveva venduto sua moglie per una o più notti a causa di una stupita scommessa persa? Quante volte aveva costretto Jungkook a subire in silenzio le molestie di uomini luridi alla sola età di 12 anni? Perché si era meritato quello? Perché suo padre aveva permesso che qualcuno distruggesse un povero bambino?

Imprisoned | k.th & p.jmDove le storie prendono vita. Scoprilo ora