Capitolo 26

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Beccatevi un po' di smut >>>>> 🔞
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Amore. Cos'è l'amore?

Se esistesse davvero o che fosse solo una costruzione razionale, Taehyung non lo sapeva. Non sapeva se fosse un dono o un premio. Un modo di vivere, un modo di essere, una scelta. Ma era sicuro che ognuno lo percepisse in maniera diversa, lo descrivesse con parole diverse, lo sentisse con emozioni diverse. Non esiste un amore universale, uguale per tutti. Ci sono amori impossibili, amori incompiuti, amori che potevano essere ma non sono stati.

Il bisogno di amare è connaturato con l'uomo, gli diceva sempre sua nonna. Ma era vero? Non bastava amare sé stessi? L'uomo doveva per forza amare qualcuno per poter sopravvivere? Si era sempre rifiutato di crederci. Amare e essere amati non era il segreto per una vita felice.
E si era persino convinto di non esser in grado di provare quel sentimento. Perché, inconsciamente, aveva sempre avuto paura di soffrire. Ma Taehyung non sapeva che la sofferenza non ha niente a che vedere con l'amore. Non si soffre perché si ama qualcuno, ma si soffre quando pretendi qualcosa in cambio e non la ottieni.

Eppure, ipocrita quale era, eccolo lì. Con lo sguardo perso negli occhi di qualcun'altro. Con il cuore che batteva forte nel petto, pronto a darlo via - se necessario - senza chiedere nulla in cambio.

Taehyung non aveva cercato Jimin. Era stato il destino a farli incontrare. Solo dopo averlo conosciuto, si era reso conto che non aveva mai desiderato altro se non lui. Tra loro c'era qualcosa di speciale: si erano conosciuti entrandosi nella testa, mettendosi le mani tra i pensieri senza accorgersene.

«Jimin...» sfiorò la pelle del suo mento per incontrare il suo sguardo «Voglio amarti come nessuno ha mai fatto.» sussurrò lasciando la fronte toccare la sua e i capelli incastrarsi tra i suoi. «Come meriti.» aggiunse con il cuore in gola stringendo la sua mano con la sua. La portò alle labbra per lasciarci piccoli baci.

«Anche io, Tae.» Jimin affondò la testa nell'incavo del suo collo dipinto e respirò profondamente il suo profumo. In silenzio ripetè le stesse azioni sull'altro lato e quando il suo naso toccò la sua pelle, il castano trattenne il respiro. «Voglio prendermi cura di te. Lasciamelo fare.» le sue ciglia solleticarono l'epidermide sensibile e le mani si ancorarono al suo petto, affondando le dita nel tessuto rigido della divisa.

Le labbra premettero dolcemente sulla base del suo collo, su un piccolo fiore, gustandosi quel morbido contatto.

«Sono tuo. Nel mio cuore c'è spazio solo per te.» mormorò sottovoce chiudendo gli occhi, poggiandosi con la schiena contro la parete spoglia della lavanderia. Si erano rifugiati tra l'odore pungente dei detersivi chimici e la freschezza dei panni appena lavati e piegati. Il brusio delle lavatrici faceva loro da sottofondo. Era l'unico posto in cui avrebbero potuto passare del tempo da soli. Almeno per un po'. Loro tre: Jimin, Taehyung e il loro amore fanciullesco, ancora ingenuo e privo di macchie.

«Ti amo.» tremò Jimin parlando, il respiro incastrato nei polmoni. Lentamente fece scorrere le mani dal suo petto, alle sue spalle, circondando il suo collo che strinse con tutta la forza che aveva. «Ti amo, Taehyung.» il cuore gli esplose dal petto. «Ti amo da morire.».

Le dita di Taehyung andarono ad incastrarsi sotto il maglione di Jimin, che sussultò a causa dei freddi polpastrelli. Scesero fino a stringere forte i suoi fianchi e spingerlo contro di sé, unendo i loro corpi completamente.
«Fai l'amore con me, Jiminie.»

Jimin gemette, sentendosi affamato del suo tocco, dei suoi sguardi, dei suoi baci.
Alzò lo sguardo languido verso il suo e tutto quello che vide fu desiderio, lussuria, amore.
«Baciami.» Taehyung lo zittì immediatamente, cercando le sue labbra con foga e desiderio. Assaporò la sua bocca, spingendosi in profondità in quella cavità calda e bagnata, fino a quando non furono costretti a interrompersi per respirare.

Imprisoned | k.th & p.jmDove le storie prendono vita. Scoprilo ora