Imprisoned | k.th & p.jm

Capitolo 18

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Il sangue scorreva infuocato nelle vene, bruciando ogni briciolo di esitazione e paura rimasta a separarli ancora.
Il battito del cuore risuonava nelle tempie di entrambi, così come i respiri pesanti e gli schiocchi bagnati delle loro lingue.

Taehyung si staccò alzandosi un momento per calarsi giù anche lui il pigiama, lasciandolo a terra, e rimanere nudo sotto lo sguardo lussurioso e impaziente di Jimin.

Un piccolo sorrisetto si dipinse su quelle labbra torturate dai continui baci mentre si riposizionava tra le sue gambe ma questa volta non si piegò per tornare a unire le loro bocche in un ennesimo bacio famelico, piuttosto preferì circondare con la mano la sua caviglia destra, alzarla e premerci le labbra contro scendendo lentamente, gustando ogni centimetro di pelle nuda e liscia.

Baciò il dorso del suo piede dolcemente, sotto le piccole risa del biondo a causa del lieve solletico.

«Ti mangerei tutto.» ridacchiò il castano risalendo e affondando piano i denti nella carne della sua coscia e succhiando appena. Il giorno dopo Jimin si sarebbe trovato una costellazione di segni rossi e violacei che non avrebbero fatto altro che ricordargli la passione della notte precedente.

Jimin aveva una pelle meravigliosa, bianca come il latte e liscia come il raso. Man mano che il naso premeva delicatamente sentiva chiaramente il suo profumo caldo ed esotico inebriargli le narici e l'erezione che aveva tra le gambe non smetteva di implorare di ricevere un qualche tipo di attenzione. Bramava il contatto con il corpo steso al di sotto di lui.

Diamine, lo aveva durissimo e cominciava a fare anche male.

«Non sono così buono come credi.» il ragazzo dai capelli soffici color miele si schiarì la voce, inarcando la schiena e passandosi la lingua tremante sulle labbra secche per i continui ansimi esigenti.

«Staremo a vedere» soffiò sulla pelle umida facendolo rabbrividire per l'ennesima volta quella sera per poi ancorare lo sguardo intenso e profondo al suo mentre lentamente poggiò le dita lungo la base delle sue cosce per aprirle il più possibile. Si dice che nello sguardo di una persona si nasconda l'anima, e Jimin poté giurare di aver visto qualcosa nei suoi occhi. Qualcosa brillare di un'intensità nuova e che non sapeva riconoscere. Mai nessuno lo aveva guardato in quel modo.

E Taehyung non si era mai sentito così tanto desiderato e voluto nella sua vita: come uomo e non semplicemente come mezzo per raggiungere un fine.
I bassi sospiri ricchi di tensione che emetteva Jimin non facevano che aumentare il desiderio di farlo suo, di possederlo, di fargli dimenticare tutto ciò che non era loro.

Entrambi si sforzarono di ricordare e imprimere nella memoria ogni singolo dettaglio, anche il più superfluo come la luce argentea della luna piena che vegliava su di loro come unica spettatrice di quella notte d'amore, di quel momento.

Taehyung chiuse per qualche secondo gli occhi lasciando che le dita di Jimin andassero ad accarezzare il suo collo, le sue clavicole, le spalle, la schiena. La delicatezza di quel tocco era qualcosa di indescrivibile, era qualcosa che alimentava il fuoco dentro di lui, il cui unico sollievo sarebbe stato cedere alla passione.

Si risvegliò da quel momento di trance scuotendo la testa puntando gli occhi liquidi sul viso arrossato del ragazzo sotto di lui.
«Preparati a passare una notte indimenticabile.» solo quelle parole lo fecero contorcere e gemere sul materasso duro come i loro membri.

Taehyung non perse più tempo e gli afferrò il sedere tirandoselo in su verso il viso sentendo Jimin urlacchiare.

«Sshh, o ci scopriranno» lo zittì il più piccolo tenendolo fermo e con la lingua tracciò un sentiero che partiva dalla punta già bagnata della sua virilità, su cui ci girò intorno guardandolo, per poi scendere lungo tutta la lunghezza e giungere alla base. Ripeté lo stesso gesto ma questa volta non si fermò e continuò imperterrito la sua discesa fino a premere il muscolo caldo contro la sua entrata.