Capitolo 25

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Non appena Yoongi varcò la soglia della grande sala da bagno comune, un vapore caldo e denso lo avvolse sinuosamente dalla testa ai piedi. Era umido e soffocante, accarezzava la sua pelle, come le dita di un amante, per poi insinuarsi subdolo e infimo tra le pieghe dei suoi abiti.
L'ambiente circostante gli parve uno scenario onirico dalle sfumature spettrali e inusuali.

Si passò il dorso della mano sulla fronte già accaldata e assottigliò gli occhi addentrandosi in quel luogo misterioso. Il vapore sembrava nebbia. Offuscava la vista e lo soffocava incastrandosi nella gola.

Faceva dannatamente caldo. Era insopportabile e Yoongi indossava una pesante felpa.

Balzò sul posto, irrequieto, quando improvvisamente le sue orecchie captarono il suono fragoroso dell'acqua infrangersi contro le mattonelle scheggiate delle cabine docce.

Doveva esserci qualcuno. Qualcuno a cui piaceva lavarsi sotto lo scroscio rumoroso dell'acqua bollente. Quel vapore doveva pur avere un'origine.

Yoongi sbuffò annoiato mormorando a sé stesso qualche insulsa imprecazione. Si girò, attento a non scivolare a terra, e camminò lento verso gli stracci che giacevano in un angolo della sala vicino l'entrata.
Doveva dare una pulita. Veloce e indolore. Se si sbrigava sarebbe potuto tornare a cercare Hoseok. Non vedeva l'ora.

Si chinò quel poco per afferrare il manico di legno da terra quando i suoi occhi notarono uno strano liquido scuro - quasi nero - scorrere lungo il pavimento bagnato verso il grande scolo al centro. Era acqua, ne era sicuro, ma era mischiata a qualche sostanza che non riconosceva.

Sollevò il capo seguendo con sguardo sospetto quella lunga scia che spariva nella coltre di vapore dinanzi a sé, dove l'unica valvola della doccia era aperta.

Cosa poteva mai essere? si chiese incuriosito.

Fece un passo avanti ma poi si bloccò. Doveva solo pulire, non impicciarsi degli affari altrui. Non aveva tempo per quello. Hoseok aspettava di essere trovato.

Sospirò e il caldo cominciò a dargli fastidio tanto che si sentì costretto a levarsi la felpa grigia e a poggiarla distrattamente lontano dall'acqua. Rimase con una semplice maglietta bianca che illuminava il colorito pallido e perlaceo della sua pelle.

Afferrò anche il secchio, avvicinandolo a sé, bagnò il panno per poi buttarlo a terra e cominciare a strofinare controvoglia il pavimento. Sentiva i muscoli delle braccia intorpidirsi man mano che i movimenti si facevano più veloci e intesi. Doveva applicare una certa pressione perché la sporcizia andasse via.

Che schifo di posto, pensò.

Per i minuti successivi non fece altro che passare lo straccio tutt'intorno con meticolosità, curandosi di non dimenticare o tralasciare nulla.

Senza rendersene conto, con la testa persa tra mille pensieri, si trovò a lavar via quello strano liquido, avvicinandosi sempre di più alla fonte.
Era soprappensiero, la sua mente continuava a passare alla rassegna i posti in cui si sarebbe potuto trovare Hoseok.

Più si avvicinava e più il vapore era caldo e denso. Cercò di scacciarlo con la mano e facendo così sentì scivolar via il manico dello straccio dalle dita umide che lo avevano stretto sino ad allora.

Cadde a terra facendo rumore e per un momento sembrò tutto fermarsi. Come se il mondo intero avesse arrestato il suo lento movimento intorno al sole. Erano solo lui e lo scroscio fastidioso della doccia. Assordante.

Yoongi fissò davanti a sé assente per interi e lunghi secondi con le mani sospese in aria. Si sentì svuotato e alienato da quelle circostanze. Perse per un attimo la cognizione del tempo e dello spazio, sentendo una grande confusione montargli nella mente tanto da stordirlo.

Imprisoned | k.th & p.jmDove le storie prendono vita. Scoprilo ora