Gita

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Erza «ma dov'è finita Juvia?»
Gajeel «adesso la chiamo.»

Pov's Juvia
Sento suonare la sveglia.
Prendo  cellulare, ah no è Gajeel.
«Che vuoi?» dico con la voce ancora impastata dal sonno.
«Alza quel culo sei in ritardo, il pullman sta per partire.»
«Imposs-» guardo l'ora «cazzo Gajeel, dirlo prima!?» gli chiudi in faccia.
Prendo dei vestiti a caso e li indosso velocemente.
Prendo la valigia e corro verso la scuola.
«Era ora Lockser.»
«Scusate il ritardo» dissi con il fiatone.
«Sembra che ti abbia beccato un fulmine» ridacchiò.
«Redfox taci.»
Salimmo sul pullman, mi sedeti vicino al finestrino.
«We, pensavo che avessi paura di perdere la scommessa.»
«Stai tranquillo, non ho paura, sono più che sicura di vincere» appoggiai la testa sul finestrino e poco dopo mi addormentai.

Sentì scuotermi leggermente.
Mi girai e vidi che era Gray «che vuoi?» chiesi sbadigliando.
«Siamo arrivati» si alzò, mi alzai anch'io stiracchiandomi.
Una volta scesi dal pullman andammo davanti all'albergo.
Mi stroppiciai gli occhi più volte pensando che fossi ancora addormentata, ma a quanto a pare era tutto vero.
L'albero era enorme.
Fuori c'era il campo da pallavolo, calcio, basket e una piscina enorme.
Entrammo, c'era la reception, una sala con delle poltrone un maxi televisore e un'area per i bambini più piccoli.
Salimmo.
Mira iniziò a consegnare le chiavi uno a uno «camera107 Levy e Gajeel» Gajeel sorrise, mentre Levy era un peperoncino, gli feci l'occhiolino e gli dissi buona fortuna.
«Camera 108 Erza e Gerard» erano entrambi in imbarazzo ma felici.
«Camera 109 Natsu e Lucy» a quanto pare quei due andavo d'accordo.
«Mentre camera 110 Juvia e Gray» presi le chiavi con felicità pari a zero e mi diressi nella camera.
«Wow» rimasi senza parole «è proprio bella» anche il letto è bello, l'unico problema è matrimognale.
«Io dormo dalla parte della porta» gli dissi buttandomi sopra al letto.
«D'accordo io allora quella verso la finestra» e si buttò pure lui.
Ci girammo in contemporanea, avevo il suo viso a picchi centimetri, sentii la pelle diventare rossa.
Così scattai in piedi.
«Io vado dalle altre» e chiusi la porta, dietro di me e andai giù, mi seddetti su una poltrona eta davvero morbida, ma per sbaglio colpì un ragazzo.
Mi alzai in piedi «mi dispiace tanto i-» mi interruppe «tranquilla, non è successo niente, puoi pure risederti» annuì e feci quello che mi aveva detto, era da tanto che non mi scusavo così.
Il ragazzo mi porse una mano «comunque piacere mi chiamo...»
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Spero vi piaccia❤ secondo voi chi sarà?

|Gruvia|  La sottile linea tra amore e odioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora