Capitolo 22

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«Buongiorno.» sussurro a Tobias appena lo vedo seduto a fare colazione.
«Hey.» risponde dandomi un bacio a fior di labbra.
Mi siedo difronte a lui prendendo una brioche e un bicchiere di latte dal buffet difronte a noi.
«Allora.» incomincio. «Oggi mi lascerei uscire o sono ancora troppo influenzata per te?»
Mi guarda completamente divertito, facendo anche un ghigno quando inizia a parlare.
«Se ti considerassi ancora influenzata secondo te ti avrei lasciata venire a fare colazione qui?»
Non rispondo e, da persona matura quale sono, gli faccio una linguaccia.
Ridacchia prima di prendermi la mano che si trova sul tavolo in legno.
Questa notte mi è venuta un'idea improvvisa e assurda, e non so Ias cosa ne pensa a riguardo. Comunque è solo un'idea venuta così, non credo sia contro o robe del genere.
«Che ne pensi dei tatuaggi?» gli chiedo tastando il territorio. Ne vorrei fare uno, e vorrei che mi accompagnasse.
«Carini.» risponde dopo aver ingoiato il boccone di muffin che aveva preso prima. «Se non troppi o troppi grandi.»
«Oh. Sono della stessa idea.» gli sorrido. Non ne voglio uno troppo grande o sfarzoso, credo solo che questo periodo della mia vita è uno dei miei più importanti e merita di essere ricordato. Ho sempre pensato che i tatuaggi servono un po' come i promemoria: li facciamo per ricordare cosa amiamo, di cosa abbiamo paura, insomma tutto quello che ci rappresenta. «Perché questa domanda?» chiede mordendosi il labbro. Seguo incantata quel movimento, ancora abbagliata da quanto sia bello. Possibile che ancora non mi sia abituata al fatto che è mio ed io sono sua? Che ancora mi sorprendo per quanto sia bello?
«Niente.» mi fingo indifferente. «Mi accompagni a farne uno?»
Spalanca di poco gli occhi e mi guarda sbalordito. «Ti vuoi fare un tatuaggio?!» quasi urla dalla sorpresa.
Improvvisamente mi sento stupida. Forse non gli piacciono o forse non dovrei farlo a diciassette anni appena compiuti. Abbasso gli occhi, mortificata.
«Sil.» sussurra una volta ripreso. «Non fare quella faccia, certo che ti accompagno.» la sua affermazione mi fa spostare lo sguardo dal mio piatto a lui. «Ero solo sorpreso, non succede tutti i giorni che la propria ragazza si faccia un tatuaggio.»
Lo guardo ancora, annuendo. «Tra venti minuti alla hall.» gli dico alzandomi e andando verso l'ascensore.
Mi trattengo davvero tanto per non saltare di gioia per tutto l'albergo.
Mi sto per fare il mio primo tatuaggio.

                                       * * * *

«Sei sicura?» sussurra Ias per la centesima volta. Annuisco guardando ancora un po' l'insegna luminosa del negozio. Ho intenzione di tatuarmi qualcosa che mi ricordi questi giorni, i giorni in cui ho capito sul serio cosa significa essere libera. Libera e spensierata, come ogni ragazza della mia età dovrebbe essere. Tobias annuisce di rimando, iniziando ad entrare nel negozio. Lo seguo in silenzio, pensando ancora che tatuaggio voglio farmi. Ho sempre detto che avrei deciso nel negozio stesso, quello che mi attirava avrei scelto, ma appena entro e guardo tutti i tatuaggi mi accorgo che sono tutti bellissimi. Meriterebbero di essere fatti tutti, dal più grande al più piccolo. Chiunque li faccia ha un vero e proprio talento, questo è assicurato.
«Salve.» salutiamo in coro io e Tobias la signora seduta dietro ad un bancone. Non è tanto vecchia, ma nei suoi capelli neri corvini si possono intravedere alcune ciocche bianche. «Ciao, ragazzi, vi volete fare un tatuaggio?» ci chiede sorridendo e alzandosi.
Ias mi indica con il pollice. «Solo lei in realtà.»
La signora che mi ispira stranamente fiducia batte contenta le mani. «Bene, grande o piccolo?»
«Piccolo.» rispondo senza esitazione. «E non troppo colorato.»
«Va bene.» sussurra andando vicino ad un armadietto e prendendo un raccoglitore con delle immagini di tatuaggi all'interno.
Mi fa cenno di avvicinarmi e io le do ascolto. Inizio a sfogliare i fogli, trovando veri e propri capolavori. Tobias e la signora iniziano a parlare, ma non li riesco ad ascoltare troppo concentrata su quei fantastici disegni.
Mia sorella si è già fatta due tatuaggi, uno quando aveva diciotto anni ed uno meno di un'anno fa, e mi ha sempre detto che non fa male, per cui non ho paura.
Uno in particolare attira la mia attenzione: raffigura alcune stelle di un colore particolare, alcune sono azzurre mentre altre rosse; come vere e proprie stelle.
«Questo.» indico alla signora e in tutta risposta lei annuisce. Tobias si avvicina per vedere quale ho scelto, ma lo blocco in tempo. Per farlo metto una mano sul suo petto, e nonostante stiamo insieme da un po', sento ancora il brivido alla schiena.
«Sorpresa.» sussurro solo.
Apre la bocca per ribattere, ma poi la richiude. Guarda la signora. «Quanto ci vuole per farlo?»
Voglio sul serio che sia una sorpresa, perché l'ho scelto principalmente per lui. Al nostro primo appuntamento, nonché giornata in cui ci siamo messi insieme, mi ha portato a vedere le stelle.
«Una mezz'ora.» gli risponde.
Tobias mi da un bacio sulla fronte. «Devo fare un paio di commissioni, poi ritorno va bene?»
«A dopo.» gli sorrido e Ias saluta educatamente la signora con un'arrivederci.
Mi fa cenno di raggiungerla e seguirla, e passando una porta passiamo nel retro del negozio.
«Siediti lí.» mi indica una poltrona in pelle nera, dove mi appoggio comodamente. «Io sono Tori, comunque.»
«Sil.» rispondo a mia volta sorridendo. Mette allegria e fiducia, non ho capito ben perché.
«Non ti vedo molto spaventata, è insolito sai? Sopratutto al primo tatuaggio.»
«Ne ha fatti alcuni mia sorella.» le rispondo. «E ha detto che non fa male, per cui non mi spavento.»
«Ti devi fidare molto, a questo punto.»
Quella sua osservazione mi irrigidisce un po'. Sí mi fido di Maya, ma non così tanto come sta credendo Tori.
Prende un'ago specializzato per fare tatuaggi, collegato ad una piccola parte che credo contenga inchiostro.
«Era il tuo ragazzo quello?» domanda mentre mi disinfetta il braccio, dove precedentemente avevo detto di voler tatuarmi le stelle.
«Sí.» sussurro continuando a fissarmi il braccio. Tra poco non ci sarà solo pelle, ma anche inchiostro lì sopra.
«Siete adorabili insieme.» continua e prende l'ago. Fortunatamente non ne ho mai avuto paura, e poi, anche se fosse, non è un'iniezione del sangue quindi non deve andare sotto pelle.
«Grazie.» arrossisco un po'. Ho sempre visto come mi guarda Tobias, ma mai come io guardo lui. Pensa sia adorabile anche io?
Smetto di pensare quando l'ago entra in contatto con la mia pelle e Tori inizia a creare la sua opera d'arte. Mi concentro solo sulle sensazioni che sto provando, cercando di godermelo il più possibile. Voglio dire, è il mio primo tatuaggio!
E più che dolore, si sente un pizzicotto, come quando si fanno i buchi alle orecchie, anche se ovviamente al tatuaggio dura di più. Non so se perché ho sempre sofferto il solletico o perché Tori mi distrae parlando -e posso confermare la mia teoria che è una delle persone più simpatiche che abbia mai conosciuto-, ma in alcuni punti mi viene da ridere per il solletico che l'ago procura.
«Ecco fatto.» sussurra appena ha finito. «Devi mettere la crema la mattina e la sera per una settimana, per far prendere bene l'inchiostro.»
Annuisco guardando ancora estasiata il tatuaggio. È davvero bellissimo, non c'è che dire. Sulla parte tra il polso ed il gomito ci sono le stelle, un paio blu con delle sfumature viola e le altre più piccole rosse con le sfumature gialle.
«È bellissimo.» ammetto portando lo sguardo su Tori. Sta riponendo l'ago e l'inchiostro dove l'aveva preso all'inizio, cioè in un piccolo mobiletto appeso al muro nero.
«Mi fa piacere che ti piaccia, hai scelto un bel tatuaggio.» mi sorride. Poi continua. «Puoi andare comunque, io resto qui a sistemare.»
Non so perché lo faccio, ma l'abbraccio. Forse perché avevo bisogno di un'amica, o comunque perché mi ha fatto il mio primo tatuaggio. Ma comunque l'abbraccio come se la conoscessi da una vita, e lei ricambia.
«Grazie.» le sussurro.
«È stato un piacere conoscerti.» mi dice di rimando, ed io non posso far a meno di ricambiare. La saluto poi con un cenno alla mano, e mi dirigo all'entrata del negozio aka la sala d'aspetto.
Tobias è seduto lì, la schiena leggermente incurvata e lo sguardo completamente perso su qualche gioco del cellulare. Mi metto d'istinto una mano sul braccio, esattamente sopra al tatuaggio. È una sorpresa, non deve vederlo. Non ancora, per lo meno.
«Hey.» afferma appena mi vede. «Ha fatto male?»
Scuoto la testa mentre gli vado a dare un bacio a stampo, tenendo ancora il braccio coperto.
«Andiamo?» gli chiedo facendo segno verso la porta. Ias non dice niente, si limita ad alzarsi, mettere il telefono in tasca ed a circondarmi le spalle con un braccio.
«Non me lo farai mai vedere, uhm?» domanda appena usciti. Ridacchio leggermente, perché inizia a fare un broncio adorabile. Assottiglia le labbra e spalanca gli occhi, muovendo anche un po' il naso facendo finta di piangere.
«Va bene. Va bene.» cedo appena capisco che non finirà finché non glielo farò vedere. Levo la mano dal braccio, e l'allungo verso di lui in modo da vederlo meglio.
«Quando l'ho visto ho pensato a te. Sai... primo appuntamento.» gli spiego sussurrando. Per strada non c'è praticamente nessuno, ma mi imbarazzo di dirlo ad alta voce. Certe cose sono talmente private che neanche uno sconosciuto può sentirle.
Tobias fa passare il suo dito sopra ogni stella, sfiorandola. Non dice niente e la cosa mi preoccupa non poco.
«Ti piace?» domando per smorzare la mia tensione. Lui sembra tranquillo, perso nel suo mondo. Non risponde di nuovo, ma si abbassa all'altezza del braccio ed inizia a baciare ogni singola stella. E ad ogni bacio, un brivido freddo trapassa la mia schiena.
«Tanto.» dice appena ha finito quella dolce tortura. Si schiarisce la gola, porgendomi un pacchetto che precedentemente non avevo visto. «Spero che questo piaccia a te, ora.»
«Cos'è?»
«Sorpresa.» cerca -inutilmente perché non ci riesce- di imitare la mia voce, a quando gli ho negato di vedere il disegno del tatuaggio meno di un'ora fa. «Dai.» mi incita. «Apri.»
Ridacchio ancora e afferro il piccolo pacchetto tra le mie mani. L'involucro è argentato, con un fiocco rosso sopra. Inizio a sfilare il fiocco, e poi l'involucro. Davanti ai miei occhi si presenta una scatolina per i gioielli, e Tobias è sempre più nervoso. Si mangia la pellicina di un'unghia mentre aspetta impaziente che io apra quella benedetta scatola. Quando finalmente la apro scopro che all'interno ci sono due piccoli bracciali in argento.
«Guarda all'interno.» sussurra Tobias. Lo guardo inizialmente confusa, ma poi faccio ciò che dice. Nella parte posteriore dei bracciali c'è un'incisione.
Born to be yours
C'è scritto. E allora capisco. Uno è il mio e uno è il suo. Sorrido come una scema. Ieri ci siamo detti questa frase, e lui se l'è talmente impressa in mente che ci ha fatto fare dei bracciali. Sposto lo sguardo dai bracciali a Tobias, che mi fissa facendo un sorriso. Lo abbraccio di getto, cingendogli il collo con le braccia.
«Grazie, grazie, grazie, grazie!» affermo con entusiasmo. «Mi piacciono un sacco.»
«Vieni.» sussurra lui, prendendo il primo bracciale e aprendolo. Io gli porgo lo stesso braccio del tatuaggio, e lui mi mette il bracciale. Poi prende il secondo e me lo porge.
Sono dei semplici bracciali argentati, fatti apposta sia per i maschi che per le femmine. Li adoro, e noto che anche Tobias ha la stessa scritta all'interno del suo. Mi fa segno di metterglielo al braccio sinistro, e così faccio. Poi gli prendo il volto con le mani, e faccio l'unica cosa che non mi stancherei mai di fare. Lo bacio.








~Angolo autrice~

Per chi fosse interessato è questo il nuovo tatuaggio di Sil a cui mi sono ispirata:

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