capitolo 20

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S: Emma poi torno, non vado via per sempre..
E: lo so Ste ma io non ce la faccio, ho bisogno di te.
S: anche a me mancheranno tante cose. Mi mancherà mio figlio, mi mancherai tu, la mia famiglia. Ma cosa posso farci? Ho voglia di buttarmi in una nuova esperienza, brutta o bella che sarà io l'avrò comunque fatta e ne sarò felice. Ti prego dimmi che sarai tranquilla e che darai il massimo comunque..
E: lo sarò, ma non toglie che penserò sempre a te.
Le sorrido e allungo la mano sul tavolo. Ha lo sguardo basso e io arrivo a prendere la sua mano.
Alza lo sguardo e faccio il labbruccio..
S: me lo fai un sorriso?
Sorride all'istante ma subito dopo storce la bocca e vedo le lacrime scendere sul suo viso.
S: Em, no..
Mi alzo e la prendo per mano portandola in bagno. La chiudo con me dentro e le prendo il viso tra le mani.
S: non devi fare così, capito? Se no io vado a Milano e dico che non ci sto più.
E: no Ste non ci provare, poi mi passa..
S: io voglio che ti passi ora.
Tira su con il naso e si asciuga le lacrime.
E: eccomi. Ci sono.
S: sicura?
E: sicurissima.
Le do un bacio sulle labbra ed usciamo.
Arrivati al tavolo troviamo già il nostro pranzo.
S: ora mangiamo e godiamoci questi due giorni, va Bene?
Annuisce e inizia a mangiare.
S: vedo che non aspettavi altro..
E: mh?
Alza lo sguardo con la bocca piena.
Quanto è bella.
S: niente, tranquilla.
Così continua a mangiare.
S: quando hai intenzione di parlarne ai tuoi?
E: di noi?
Mi si illuminano gli occhi. "Noi". Non siamo io e lei, siamo "noi".
S: si, di noi.
Sorride e poi dice..
E: non lo so Ste, prima che parti però..
S: magari quando torniamo, un giorno che siamo entrambi a Roma, li fai salire e lo diciamo insieme.
E: lo vuoi dire insieme a me?
S: certo..
Le sorrido e lei fa lo stesso.
Pov's Emma
E: come sta tuo figlio?
S: benissimo. Guarda..
Si ferma a mangiare e prende il suo telefono.
Mi mostra un video che non ha messo sui social, dove lo riempie di baci e di solletico mentre  è avvolto in un asciugamano, evidentemente dopo il bagno.
Si risiede felice di avermi mostrato questo suo momento con suo figlio e io poggio la testa su una mano.
E: siete stupendi..
Gli dico piano.
Sorride e mi prende la mano. Lo vedo guardare fisso dietro di me, ma non mi giro.
S: non oso immaginare quanto sarai stupenda tu in quelle condizioni.
Mi giro e scorgo una donna con un enorme pancione. Sarà agli sgoccioli.
Mi rigiro e sento lui stringermi sempre di più la mano.
E: mi ameresti anche così?
Dico con un sorrisino, cercando di alleggerire l'argomento.
S: ti amerei di piu. Ma immagina bassina come sei, sarai così buffa!
E: sarò?
S: sono sicuro che un giorno lo sarai.
Ci interrompe il cameriere con il dolce.
Finiamo di mangiare e dopo aver pagato usciamo a fare una passeggiata.
Mi tiene vicina a lui con il braccio attorno alle mie spalle. Che bello poter uscire con lui e non essere circondati da paparazzi.
S: a che pensi?
E: a quanto sia bello poter uscire tranquillamente con te.
S: già..
Arriviamo ad un ponticello sul Senna.
Ci fermiamo e osserviamo la bellezza di questa città, soprattutto di notte.
Poi mi fa poggiare di spalle al muretto del ponte. Poggia le mani sul muretto bloccandomi tra lui e quest'ultimo.
Metto le braccia dietro il suo collo e lo avvicino a me sorridendo.
S: ora sono felice.
Mi sussurra sfiorando le mie labbra.
E: mh..
Annullo le distanze e ci baciamo a stampo dolcemente. Si stacca.
E: dai, non fare lo stronzo..
Sorride e riunisce le nostre labbra chiedendo accesso alla mia bocca, che subito concedo.
Le sue mani, a poco a poco, scivolano dal muretto sui miei fianchi, per poi finire sulle mie natiche ed infine sul mio sedere. Lo lascio fare e continuiamo a baciarci con trasporto, ma sempre con estrema dolcezza.
Sentiamo un click. Ci stacchiamo all'istante e ci giriamo di scatto nella stessa direzione.
E: cazzo.
S: che spavento..
C'è un ragazzo che fa delle foto ad una coppia, ma di spalle a noi.
E: madonna santissima..
S: gli avrei buttato la macchinetta nel fiume, giuro.
Sorrido e lo abbraccio forte.
E: Ste torniamo in albergo che fa freddo?
Dico infilandomi nel suo giubbotto.
S: si, basta che non mi spogli.
Ridiamo e ci incamminiamo per andare a prendere il taxi.
Tornati in albergo ci mettiamo a letto ma nessuno dei due ha intenzione di dormire.
S: se chiediamo qualcosa da bere dici che ce la portano?
E: sono qua per lavorare, credo di si.
Così chiama la reception e ordina una serie di bicchieri tra vodka, sambuca e altri superalcolici simili.
Chiude la chiamata e mi fa un sorrisetto malizioso, io faccio lo stesso.
E: che intenzioni hai De Martino?
Dico accarezzandogli il petto nudo.
S: non lo so, dimmi tu..
Scrollo le spalle e poi sentiamo bussare e prendiamo la nostra ordinazione.
Iniziamo a bere mentre scherziamo e ridiamo baciandoci di volta in volta. Finiamo tutto e mi siedo a cavalcioni su di lui, con solo i boxer addosso e sento subito la sua presenza.
Sorrido e iniziamo a baciarci, stavolta non troppo dolcemente.
Finiamo per fare l'amore per tutta la notte.
[...]
8.00 AM | Pov's Ste
Apro gli occhi e mi sento abbastanza stordito. Ieri sera abbiamo bevuto tanto, solo noi due, in una stanza d'hotel. Siamo strani, si. Ma per questo siamo unici.
Mi giro a guardare Emma che dorme tutta nuda sotto il piumone.
S: Emmanuela..
Dico avvicinandomi e poggiando una mano sulla sua pancia.
Non risponde.
S: chicca..
Nulla. La muovo un po.
S: amore mio..
E: mh..
S: se ti chiamo amore mio ti svegli?
Annuisce senza aprire gli occhi.
S: ma guarda che bella vista che ho stamattina..
Sposto la sua mano dalla sua pancia fino al seno destro e stringo leggermente.
Mi sposta la mano mugugnando qualcosa.
Rido e mi avvicino a lei abbracciandola.
S: me li vuoi far vedere questi occhioni?
Li socchiude e poi sorride stropicciandoli come una bimba.
Metto le mani sulle sue guance e la bacio teneramente.
Apre finalmente gli occhi e sorride.
E: buongiorno..
S: ah ma parli?
Mi fa una smorfia e si tocca la testa.
E: abbiamo un po' esagerato ieri sera..mh?
S: può essere, ma ci siamo divertiti comunque.
E: ti credo, sei un pervertito.
S: allora, quella che ieri sera stava peggio eri tu e se proprio ci tieni ti ricordo le cose che hai detto e che hai fatto.
E: va bene, zitto.
S: perché non le vuoi sapere?
E: perché no, zitto.
[...]
Siamo tornati in Italia da 5 giorni, e oggi è l'ultimo giorno che stiamo insieme. È venuto a Roma apposta, domani mattina tornerà a Milano e tra 2 giorni partirà per l'Honduras. Oggi intanto, voglio fargli uno scherzo.
Scende dalle scale con un asciugamano in vita e uno al collo. Sorrido mentre lo guardo arrivare.
S: amo dov'è il phon?
E: te l'ho detto cento volte! Nel terzo cassetto del mobiletto!
S: eh me ne scordo sempree!
Scuoto la testa e roteo gli occhi.
S: ma che hai?
E: nulla, ma sbrigati che ti devo dire una cosa.
S: importante?
E: ti lascio col dubbio..!
S: mah!
Sale a sistemarsi. Il mio scherzo inizia da ora.
Poco dopo scende e si siede accanto a me sul divano. Salgo a cavalcioni su di lui.
S: vuoi dirmi che vuoi fare l'amore?
E: no cretino!
S: da come ti sei messa io penso Questo!
E: dai fa il serio..
S: vai, dimmi.
E: dammi la mano..
Mi porge una mano e la poggio sulla mia pancia.
E: sono incinta.
S: cosa? Ripeti non ho sentito Bene!
Dice sbalordito con un enorme sorriso sulle labbra.
E: sono incinta!
Mi prende in braccio e inizia a saltare per tutta la casa.
E: farmati Ste! Stefano!
Niente, non mi sente.
E: fammi finire di parlare!
Mi appoggia tra lui e il muro tenendo le mie gambe attorcigliate a sè.
S: che è? Sai anche il sesso?
E: no. È un pesce d'Aprile di metà gennaio!
Il suo sorriso scompare e mi poggia a terra.
Poi abbassa lo sguardo e si passa una mano tra i capelli.
E: scusa, non volevo che tu ci rimanessi male...
S: no, non è quello..Ero semplicemente felicissimo, ma ora che ci penso non sarebbe potuto succedere e poi..Non è il momento adatto.
E: cosa ti turba di questo periodo?
S: Emma io non so se ho fatto la scelta giusta ad andare all'isola.
E: non lo saprai fino a quando non lo farai..
S: io non mi sento pronto, non sono pronto..Sono un ballerino non un presentatore!
E: sarai bravissimo, te lo dico io.
Avvolgo le braccia attorno a lui e poggio la testa nell'incavo del suo collo.
E: fidati di me.
Gli sussurro.
S: io mi fido di te. Ma tu? Tu di me ti fidi?
Alzo la testa e lo guardo negli occhi.
E: sto imparando a fidarmi di te, piano piano.
S: davvero?
E: si.
Metto le mani ai lati della sua testa e unisco le nostre labbra dolcemente. Poi il bacio diventa meno casto e porta le mani sui lembi della mia  felpa.
S: staremo in astinenza per tre mesi..
Sussurra staccandosi per un attimo.
Io per tutta risposta sorrido e continuo a baciarlo con sempre più foga e lui mi sfila la felpa per poi passare le mani sul mio sedere.
Intanto io porto le mani sui suoi jeans e glieli sbottono, calando la zip. I nostri fiati sembrano durare all'infinito, così sempre attaccati porto le mani sotto il tessuto della sua maglietta e lo accarezzo dappertutto.
Si stacca e mi sorride. Si fa togliere la maglia e mi prende in braccio salendo in camera da letto. Mi butta sul letto e si mette su di me.
Slaccia il ferretto del reggiseno, che poi butta da qualche parte della stanza.
S: marò..
Dice guardandomi e arrossisco leggermente.
Torna su di me e inizia a baciarmi il collo, poi piano piano scende giù fino ad arrivare ai miei jeans, che sbottona e cala giù.
Ci guardiamo e riniziamo a baciarci con foga. Le nostre lingue sembrano non averne mai abbastanza l'una dell'altra. Avvolgo le gambe attorno al suo bacino e con le mani e con i piedi gli tolgo i boxer. Lui poi, senza staccarsi infila una mano dentro i miei slip e inizia a massaggiare delicatamente.
E: Ste..
Mi stacco e poggio la testa sulla sua spalla.
Mette due dita in me e sussulto per poi gemere. Fa per un po' su e giù, poi esce e mi toglie gli slip. Infila il preservativo, e senza esitare un attimo, mi allarga meglio le gambe ed entra in me.
Le sue spinte sono inizialmente lente e delicate, poi più veloci e decise.
Continuiamo così per un po'..
E: sto p-per..
Non riesco a finire la frase che veniamo insieme.
S: ti amo.
E: ti amo anch'io.
Esce da me e mi bacia dolcemente.
Mi alzo e mi metto gli slip e la sua maglietta enorme. Lui mi guarda male mentre indossa i boxer.
S: ora che mi metto?
E: tieni!
Apro l'armadio e gli do una delle sue tante maglie che sono a casa mia.
Mi fa una smorfia e la indossa.
Scendiamo al piano di sotto e andiamo in cucina. Lui si siede mentre io inizio a prendere delle pentole.
E: che vuoi per pranzo?
S: mangio tutto, lo sai..!
E: perfetto allora ti cucino tutto, va bene?
S: daii qualcosa!
E: allora faccio le orecchiette con le cime di rapa!
S: va benee!
Inizio a preparare quando lui dice.
S: Emma c'è un biglietto qua sul tavolo..
E: cos'è?
Chiedo senza girarmi.
Dopo alcuni secondi di silenzio, probabilmente mentre leggeva, scoppia a ridere.
E: che è?
S: Francesca l'ha scritto.
E: e cosa ha scritto??
S: "ero venuta a salutare quel cretino, ma appena sono entrata ho sentito vari rumori e ho capito che era meglio andare. Ci vediamo domani, e tu Ste miraccomando!"
E: non ci posso credere.
S: sei sempre tu quella che fa rumore oh!
E: ma che c'entra! Stai zitto!
S: gen gne!
[...]
E: te lo ricordi che stasera vengono i miei vero?
Gli chiedo mentre mangiamo.
Sbarra gli occhi.
S: stasera?
E: si. Ho detto loro di venire a Roma così stasera a cena gli avrei presentato il mio fidanzato.
S: il tuo..?
Dice sorridendo.
E: fidanzato.
Dico sorridendo anch'io.
S: mmh ti amo!
Dice alzandosi e sedendosi su di me per poi prendermi il viso tra le mani e soffocarmi di baci.
E: sei pesantee! Alzati scemo!
S: alzati scemo!
E: Eh?
S: scemo non si alza..
Lo guardo e poi scoppiamo entrambi a ridere.
E: Stefano alzati!
S: Stefano alzati!...Non si alza..
E: Stefano hai rotto il cazzo!
Lo spingo e mi alzo.
[...]
E: Stefano ti muovi?
Scende velocemente le scale mentre si mette la maglia.
E: stanno sotto, aspettami qua..
Esco e poco dopo rientro seguita dalla mia famiglia, compreso Checco.
Entriamo ed andiamo in salotto.
Lui appena ci sente si alza di scatto e prova a fare un sorriso.
C: Stefano !?
E: si, io e Stefano siamo tornati insieme.
A mia madre scappa un sorriso. 
È sempre stata quella che mi ha insegnato il perdono. E poi..ha sempre avuto un debole per Stefano, come sua figlia d'altronde.
Allunga le braccia verso di lui e Stefano sorride improvvisamente, non aspettandosi un gesto così da mia madre.
Pov'Ste
Ci abbracciamo calorosamente e mi sussurra..
M: trattala bene, te lo chiedo col cuore..
S: può stare tranquilla.
Si allontana un po' mettendo le mani sulle mie guance e mi sorride con gli occhi pieni di lacrime.
Si sposta e ricordo che ci sono Rosario e Checco che ancora spiccicano parola.
R: possiamo parlare?
E: papà..
R: Chicc-..
S: Em, tranquilla. Andiamo..
Ha chiesto di parlare, e parliamo.
Usciamo fuori in balcone e mi appoggio alla ringhiera incrociando le braccia al petto.
R: vuoi ancora farle del male?
S: quello non è mai stato il mio intento..!
R: però gliene hai procurato, non poco e non solo una volta. Ma ti diverti così tanto a prenderla in giro?
S: non la sto prendendo in giro, io la amo, sono innamorato di lei!
R: ma magari tra un mese ti stufi e te ne vai. Ma tanto chi sta male e soffre è semore mia figlia..!
S: purtropp-..
R: Stefano tu lo sai che io ti voglio bene e che ti ho sempre voluto con Emma, perché lei ti ama e con te è la donna più felice del mondo. Ma io sono un po' stanco di questa situazione che la prendi e la molli quando ti pare e piace!
S: dammi un'altra possibilità Rosario. Ti prego..una. Farò ricredere tutti voi.
R: ogni volta che mi hai detto così é andata a finire male.
S: dammi la possibilità di dimostrarti che questa volta non andrà come tutte le altre. Io la amo!
R: Stefano giuro che se vengo a sapere qualcosa devi iniziare a scappare, ma devi correre veloce! Perch-..
Non lo faccio finire di parlare che scoppio a piangere e lo abbraccio fortissimo.
S: grazie, grazie, grazie..
Dico ancora abbracciato a lui.
R: fai il bravo!
Mi risistemo e rientriamo dentro.
Emma, suo fratello e sua madre seduti sul divano. Guardo Emma con una faccia triste e lei sbarra gli occhi. Mi siedo accanto a lei mentre Rosario rimane in piedi.
E: si può sapere che cosa vi siete detti?
Dice scocciata e nervosa.
R: Chicca..
E: papà..!
Guarda me fisso negli occhi.
S: tuo padre mi ha semplicemente detto che.. posso continuare ad amarti per il resto della vita!
La butto sul divano sotto di me e le do un lungo bacio a stampo.
Applaudono leggermente e mi alzo.
E: sei un cretino! Mi avevi fatto una faccia da morto!
Ridiamo tutti e finalmente anche Checco.
Andiamo a cenare e tra una chiacchiera e l'altra mia madre chiede..
M: resti anche domani qua a Roma o devi andare dal bambino?
S: eh No, cioè si.. Perché dopodomani parto..
M: dove vai?
S: ah pensavo che lo sapevate. Vado a fare l'inviato all'Isola..
R: per quanto tempo?
S: ehm, tre mesi circa..
Ch: e chi se la vuole sentire tutti i giorni lei che frigna perché gli manchi!
E: mamma ce lo posso mandare?
M: no
Il fratello le fa la linguaccia e lei lo guarda male.
R: buona fortuna allora..!
S: grazie mille!
Finiamo di cenare e rimaniamo un po' a chiacchierare in soggiorno.
Guardo Emma e la vedo pensierosa.
Metto una mano sulla sua coscia e le sussurro..
S: oi.. Che hai?
E: n-niente..
S: ne parliamo dopo?
Annuisce leggermente e sospiro.
Dopo un po' finalmente andiamo tutti a letto ed Emma la vedo sempre peggio.
Si mette a letto e poco dopo anch'io.
È distesa su un fianco e mi guarda con occhi spenti. La tiro a me prendendola dai fianchi  e la stringo forte.
S: anche io sto già male per la lontananza Em..
E: non voglio che tu vada..
Sussurra piano per non far sentire la sua voce spezzata.
S: ...

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