Non vidi Brad per un giorno intero.
La sera dopo, facemmo un’altra grigliata nel giardino, e questa volta sperai che ci fosse stato anche lui. Lo sperava anche il resto della famiglia, lo speravamo tutti.
Ma lui non tornò a casa.
Iniziammo a mangiare, e nonostante fossimo tutti abbastanza avviliti, cercammo di nasconderlo ridendo insieme.
<<Papà, l’agnello è la tua specialità!>>, si complimentò Tom assaporando quelle deliziose costolette dorate. La cena continuò serenamente all’apparenza, anche se avevo smesso di ascoltare da un po’. Un leggero venticello mi accarezzava le braccia scoperte, il sole era sceso dietro una piccola collina non molto lontana da lì -pensai di andarci, il giorno dopo-, l’arietta di quella sera di giugno era frizzante, le stelle iniziavano a punteggiare il cielo di brillanti. La mia famiglia cenava rumorosamente coinvolgendomi con le loro risate. Avevo tutti i motivi per essere felice.
Eppure non lo ero.
Dopo cena, tornai di sopra. Stavo per richiudermi la porta alle spalle, quando vidi Brad sgattaiolare all’interno della mia camera. Un senso di stupore mi pervase all’istante e lo guardai sedersi sul tappeto davanti al mio letto, invitandomi a fare la stessa cosa. Una volta raggiunto il posto davanti a lui, lo guardai negli occhi: il suo viso, illuminato dalla fioca luce della luna proveniente dalla finestra, sembrava sconvolto. Era sul punto di parlare, ma la sua bocca rimaneva chiusa. Decisi allora di iniziare io, sperando di non combinare guai e di non rovinare tutto.
<<Cos’è successo, Brad?>>
Mi guardò con gli occhi arrossati, pieni d’ansia, di paura.
<<Io.. io ho bisogno di aiuto>>, mormorò, subito dopo aver abbassato lo sguardo.
<<Cosa vuoi che faccia?>>, gli chiesi d’istinto. Sembrava così.. disperato. Ci fu un lungo minuto di silenzio che non fece altro che aumentare la mia tensione: iniziai a pensare al peggio.
<<Scarlett, devi.. per favore, devi prestarmi dei soldi. Ti prego.>>
Lo guardai, ma continuava a tenere lo sguardo basso; i capelli gli ricadevano avanti al viso. Dei soldi? Voleva dei soldi? Ne avevo portati un po’, da Chandler: ero riuscita a guadagnarli con degli impieghi, nel bar vicino all’orfanotrofio e alla mensa stessa. Li avevo tenuti per me, nascosti, per andare via un giorno. Ma poi mi avevano scelta loro, e quei soldi erano rimasti lì, sospesi, e inutili.
<<Ho dei soldi.. quanti te ne servono?>>, gli chiesi cercando di guardarlo in faccia.
<<Sessanta dollari>>, rispose in fretta.
<<Okay. Okay, ce la faccio>> Mi alzai camminando verso il mio comodino: lì, il primo giorno, avevo messo tutti i miei risparmi in un paio di calzini colorati. Strano, sì, ma incredibilmente sicuro. Estrassi sei banconote da dieci e, prendendo un profondo respiro, gliele passai. Lo osservai illuminarsi, e abbassai lo sguardo sulle sue mani strette intorno a quei pezzetti di carta verdognola. Guardai le sue nocche spaccate, rosse, e salii su, lungo le sue braccia. Le maniche alzate lasciavano la sua pelle pallida, quasi trasparente, a vista; le vene si riconoscevano distintamente sugli avambracci e tanti segni, come piccoli buchi contornati da macchie di sangue sottopelle, gli costellavano l’interno delle braccia, accompagnati da lividi viola. Impressionata, cercai di distogliere lo sguardo.
<<Grazie, Scarlett, grazie veramente>>, sussurrò, alzandosi e dirigendosi subito verso la porta. Quindi, era venuto solo per chiedermi dei soldi. Volevo fermarlo, ma non sapevo come. Volevo che mi parlasse.
<<Brad..>>, riuscii a dire, e lui si girò.
<<Per cosa ti servono quei soldi?>> Era una grande stupidaggine, non mi interessava affatto, ma mi sembrava l’unico modo per farlo rimanere ancora per qualche istante. Ma se credevo che avrebbe continuato a essere -più o meno- gentile, mi sbagliavo. Il suo sguardo s’indurì all’istante, serrò la mascella e socchiuse di nuovo gli occhi, come aveva fatto l’altra mattina. Di nuovo quella cattiveria negli occhi.
<<Sono cazzi miei.>>, sputò secco. Trattenni per un attimo il respiro, e poi deglutii rumorosamente, stringendo gli occhi.
<<Okay.. scusami>>, e pensai che non dovevo scusarmi. Sbatté la porta dietro di sé, facendomi accarezzare da una folata d’aria fresca, che a me sembrò una coltellata. Crollai sul letto, devastata dall’uragano che quel ragazzo era.
Eccomi, gente! Nuovo capitolo, nuovo problema: Brad torna ad avvolgersi nell'alone di mistero che lo caratterizza. E Scarlett è tremendamente confusa. Allora, scusate se è un po' corto ma volevo lasciarvi con il fiato sospeso. Credo che pubblicherò entro stasera
Un abbraccio! ♡
Alo
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DANGEROUS ||Bradley Will Simpson||
Fanfiction《C'è una famiglia per te.》 La frase che aveva fatto battere forte il cuore di Scarlett, che le aveva fatto tremare le gambe, le aveva ingarbugliato lo stomaco. La frase che, per una volta in vita sua, l'aveva fatta sentire importante, desiderata. E...