~Capitolo 8

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Il combattimento ebbe inizio. Cercai di nascondermi dietro Zayn, ma lui continuava a spingermi davanti a sé. Tanti uomini sudati e agitati, chiaramente sotto effetto di alcoolici, si spintonavano e urlavano insulti o incoraggiamenti. I due ragazzi iniziarono a girare in cerchio in quel ring improvvisato, guardandosi in cagnesco e muovendo ogni tanto un piede in avanti in una finta. A un certo punto il biondo caricò gettandosi sul suo avversario che rapidamente si scansò cogliendolo di sorpresa e tirandogli un pugno sul naso. Il ragazzo sputò per terra il liquido rosso che gli colava sul viso e in un boato generale colpì il riccio sul petto, ma non ebbe il tempo di esultare perché questo lo colpì con un rumoroso schiaffo sulla nuca facendogli abbassare la testa e colpendolo sul volto con una ginocchiata. Spaventata, distolsi lo sguardo. Il ragazzo biondo era a terra mentre quello riccio continuava a colpirlo con calci e pugni impedendogli di rialzarsi. Presto il combattimento finì in una pozza di sangue e un uomo basso e molto muscoloso con un pizzetto nero annunciò il vincitore.

<<Harry Styles vince!>>, esclamò prendendogli il polso e facendogli alzare il braccio.

Harry Styles.

Il ragazzo fece un mezzo sorriso mostrando due piccole fossette ai lati della bocca, e scese subito dal ring spingendo la folla che andava a riscuotere i soldi vinti con le varie scommesse, o bestemmiava per averli persi. Harry passò davanti a me, in una scia di profumo che mi mise paura. I suoi occhi, per un solo secondo, si soffermarono nei miei: quel verde così acceso brillò nella penombra dello scantinato, trasmettendo una scintilla di puro terrore. Erano occhi profondi, pieni di cattiveria, di rabbia, e mi accorsi che non erano affatto simili a quelli di Brad, come avevo pensato. Brad sapeva trasmettere dolcezza, a volte, lui no. Quel ragazzo sembrava un vero e prorpio concentrato di malvagità. Si spostò i capelli all’indietro con una mano grande e camminò avanti, lasciandomi lì pietrificata. Il suo viso, ero sicura di averlo già visto. Quel nome, Harry Styles, di certo già sentito. E quei terribili occhi verdi, già incontrati.

Mi riscossi dai miei ragionamenti confusi quando Zayn mi riprese la mano riportandomi nel punto dal quale eravamo entrati. La folla iniziò a diradarsi velocemente e mi ritrovai a pochi metri di distanza da Harry che si toglieva le bende che gli fasciavano le mani. Zayn si schiarì la voce per attirare la sua attenzione e lui si voltò. Dopo aver guardato il ragazzo alle mie spalle, abbassò gli occhi su di me osservandomi da capo a piedi. Mi sentii imbarazzata ma cercai di mostrarmi all’altezza della situazione. Aveva sciolto i capelli che gli ricadevano umidi sulla fronte. Si avvicinò, troneggiava su di me in tutta la sua altezza e il suo corpo, ancora madido di sudore, emetteva un fortissimo calore. Mi scrutava dall’alto, e dovevo piegare parecchio la testa per guardarlo negli occhi, essendo lui incredibilmente vicino a me. Quella vicinanza mi mozzava il fiato. Quando fece cenno a Zayn di uscire, il moro che mi aveva portata fin qui mi posò furtivamente una mano sulla schiena in un segno di incoraggiamento prima di lasciare quella piccola stanza.

<<Scarlett.. bel nome..>>, ruppe il pesantissimo silenzio Harry. La sua voce roca echeggiò tra le pareti. Deglutii rumorosamente.

<<Ti starai chiedendo il perché di tutto ciò, immagino>>, proseguì e io annuii in fretta. Non accennava a spostarsi di un solo passo da me, e quel corpo imponente mi opprimeva.

<<Ehi, ma ce l'hai la lingua?>>, rise leggermente pur mantenendo quel tono minaccioso.

<<S-sì..>>, mormorai, e lui sorrise mostrandomi di nuovo quelle fossette.

<<Bene, è giunto il momento delle spiegazioni che cerchi, immagino: tu sei qui perché l’ho voluto io. E abituati a questa penombra, ci passerai la maggior parte del tuo tempo. Ho saputo che ti hanno portata qui da Chandler, e che hai soldi, e poi sei anche carina: la candidata perfetta.>> Abbassò la voce, toccando corde bassissime.

<<Tu farai quello che ti dico, sempre, okay?>>, sibilò, ma più che una domanda quella era un’affermazione. Annuii di nuovo. 

<<Iniziamo da ora>>, disse con un sorrisetto. Trasalii quando mi attirò al suo petto sudato con la stessa agilità che avevo visto durante il combattimento. Si piegò leggermente per poi avvicinarsi pericolosamente al mio viso. Il suo naso sfiorò il mio, le sue labbra erano a pochi millimetri dalle mie e avvertii una forte puzza di alcool. 

<<Baciami.>> Quella parola fu pronunciata in modo secco, autoritario. Le sue mani mi afferrarono i fianchi avvicinandomi ancora di più a lui. Mi si mozzò il fiato. Non avevo mai baciato qualcuno. Mai. Avevo sempre immaginato il mio primo bacio come un momento infinitamente romantico, con qualcuno che amavo davvero. Invece ero lì, davanti a un perfetto sconosciuto, sola in una stanza buia, pietrificata dalla paura. 

<<Ho detto baciami>>, ripeté, questa volta più arrabbiato. Pensai a cosa avrebbe potuto farmi se non gli avessi obbedito, e vidi solo il buio. Così, chiudendo gli occhi, mi affrettai a posare le mie labbra sulle sue. Un bacio. Era solo quello, toccarsi le labbra? Era un bacio? Non potevo saperlo, ma lui sembrava parecchio esperto perché fece sì che le mie labbra si dischiudessero e infilò la sua lingua nella mia bocca. Spalancai gli occhi ma lui continuava a togliermi il fiato facendo sì che la mia lingua si muovesse insieme alla sua, e pensai che quello era davvero il mio primo bacio e che l’avrei sempre ricordato, ma tristemente, dolorosamente. Quando le sue mani si spostarono dai miei fianchi all’altezza delle tasche posteriori dei miei pantaloncini di jeans rabbrividii, ma mi imposi di rimanere immobile. Lo sentii ridacchiare mentre mi mordeva il labbro inferiore. Subito dopo si spostò, lasciando una scia di baci di fuoco lungo il mio collo. Potevo sentire la mia pelle bruciare sotto il tocco indelicato dei suoi denti; deglutii ancora chiudendo gli occhi e pregando che quella tortura finisse al più presto. Iniziavo a sudare, mi mancava l’aria e ansimavo come se stessi annegando. E mi sentivo annegare, annegavo nell'oceano di terrore che quel ragazzo continuava a dimostrarsi. Dopo qualche secondo una delle sue mani grandi si fece spazio sotto la mia maglietta mozzandomi il fiato.

<<Harry..>>, gemetti terrorizzata, praticamente implorandolo.

<<Calma, piccola, abbiamo appena iniziato>>, rise in tutta risposta.

Ma la porta si aprì.

Bene, salve gente! Eccovi finalmente l'ottavo capitolo.. la storia inizia a complicarsi.. credo che presto non ci capirò più nulla neppure io!

Ma dettagli, haha, spero vo sia piaciuto. A breve il prossimo capitolo

Bacii♡

-Alo

DANGEROUS ||Bradley Will Simpson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora