Successe tutto in pochi attimi. Zayn aveva continuato a fissare un punto indefinito dietro di me, come se niente fosse. La pistola era ancora sulla mia tempia destra, i singhiozzi uscivano strozzati dalla mia gola.
Boom.
Ero morta?
Forse sì, era tutto nero.
Le voci attutite, come se avessi avuto dell'ovatta nelle orecchie.
Buio.
Buio.
Buio.
Zayn.
Lui era davanti a me, mi guardava. Non ero morta. No. Mi toccai la tempia e portai le dita davanti agli occhi appannati: niente sangue.
<<Corri!>>, mi urlò, ma non capii. Feci un passo indietro e ricaddi sul ragazzo di prima. A terra c'era del sangue, il suo, i jeans bucati. Indietreggiai spaventata e provai ad alzarmi, ma una fitta alla caviglia me lo impedì. Il ragazzo mi afferò per la scarpa e nel panico provai a divincolarmi, ma inutilmente, finché Zayn mi tirò su prendendomi in braccio. Iniziò a correre velocissimo, e notai un ragazzo biondo con lui. Guardai alle mie spalle, il ragazzo con la pistola si era rialzato faticosamente e arrancava qualche passo urlandoci contro bestemmie. Nessuno faceva caso a noi, ancora una volta.
Dopo aver percorso un paio di isolati correndo, Zayn si fermò. Eravamo di nuovo al centro commerciale. Mi sembrava di svenire, non capivo nulla.
<<Va' a riprendere le mie chiavi>>, disse al ragazzo biondo. Si piegò sull'asfalto vicino alla macchina, facendomi poggiare la schiena alla portiera, all'ombra. Iniziò a farmi aria con la mano, fissandomi preoccupato.
<<Scarlett..>>, disse insicuro.
<<Mi senti?>>
<<Mh mmh>>, annuii lentamente provocandomi solo più mal di testa. Dopo pochi minuti entrammo in auto insieme al ragazzo -che scoprii chiamarsi James-, che era riuscito a recuperare le chiavi; Zayn si sedette nei sedili posteriori con me, mentre lui si mise alla guida del Suv. Mi fece stendere e poggiai la testa sulle sue gambe. La macchina partì, tutto girava vorticosamente intorno a me.
<<Mi porterai a casa?>>, chiesi a Zayn debolmente. Ma non potei ascoltare la risposta perché fui colta alla sprovvista da un sonno profondo.
Mi risvegliai in un letto un po' scomodo, mentre abbracciavo un morbidissimo cuscino. Inizialmente, mi immaginai nella mia stanza e pensai che tutto ciò che era successo, di cui iniziavo a ricordarmi frammenti che si sovrapponevano l'un l'altro, fosse stato solo un brutto sogno. Poi, però, mi guardai intorno cogliendo solamente particolari sconosciuti, ed ebbi una morsa allo stomaco. Dov'ero?
Ma, un profumo, un inconfondibile profumo, entrò nelle mie narici. Stringendo ancora il cuscino, capii in fretta che quello era il suo profumo ed ero nel suo letto. Provai un immenso sollievo: ero al sicuro.
La porta si aprí.
<<Ehi>>, mi salutò Zayn sorridendo nel vedere che ero sveglia.
<<Ehi>>, ricambiai portandomi una mano alla testa. Il dolore non mi era ancora passato. Lui si sedette sul letto accanto a me e poggiò una busta piena di ghiaccio sulla mia caviglia.
<<Va meglio?>>, mi chiese, e annuii anche se non era vero. Poi ci fu un istante di imbarazzatissimo silenzio.E poi, <<Scusami, Scar>>.
Alzai lo sguardo su di lui, sorpresa.
<<Scusa davvero.. io, io ti ho messa in questa situazione, e non volevo, sul serio. È colpa mia>>, proseguì. Lo guardai scuotendo la testa.
<<Tu volevi aiutarmi, è tutto apposto. Davvero, grazie>>, gli risposi sincera. E allora si protese verso di me, allargò di poco le braccia. Ma poi tornò al suo posto, le braccia lungo i fianchi e lo sguardo al lenzuolo. Silenzio.
Mi riportò a casa, sempre in silenzio.
<<Dici che c'è qualcuno in casa?>>, mi chiese poi. Erano le sei di pomeriggio, la casa era silenziosa. Scossi la testa. Allora lui scese dalla macchina e venne ad aprirmi lo sportello, prendendomi nuovamente in braccio. Mi sembrava un po' esagerato da parte sua, ma capii: credo che il senso di colpa fosse forte e che stesse cercando di alleviarlo un po', aiutandomi. Presi le chiavi ed entrammo in casa.
<<Rallenta, ti verrà un'ernia!>>, ridacchiai, quando Zayn iniziò a salire le scale. Eccomi sul mio letto, finalmente.
<<Zayn.. quel ragazzo, quello di prima, l'avete.. sparato?>>, chiesi a bassa voce, come se quel momento avesse potuto ritornare da un momento all'altro. Lui prima scosse la testa, cercando di rassicurarmi, immgino.
<<No, no, noi.. noi abbiamo dovuto trovare un diversivo, la pallottola lo ha solo sfiorato. È stato James da dietro>>, mi rispose.
<<L'ha solo sfiorato>>, ripeté. Annuii benché fossi decisamente spaventata. In cosa stavo andando a cacciarmi?
Zayn si alzò, si chinò su di me e mi baciò sulla fronte. Per pochi attimi sentii sulla pelle un solletico a causa della leggera barba che gli ricopriva la parte inferiore del viso, sentii il suo profumo più forte che mai. Non me lo sarei mai aspettato, ma sentire le sue labbra morbide mi infuse sicurezza. Mi sentii al sicuro. Poi si allontanò, si mise una mano sulla nuca e abbassò lo sguardo imbarazzato. Credo che pensò di aver esagerato con questo gesto. Ma a me era piaciuto.
<<Bene.. io vado. Riposati, okay, Scar?>> Annuii salutandolo con la mano, e lo guardai allonatarsi dopo avermi sorriso dolcemente, le sue spalle muscolose che si muovevano sotto la felpa. Ascoltai i suoi passi strascicati scendere giù per le scale, le Air Force stridere debolmente sul parquet lucido. Poi, una voce profonda. I suoi piedi piantati nel pavimento.
Scattai seduta sul letto provocandomi fitte a tutto il corpo. Riuscii a sentire solo una voce roca.
<<Che cazzo ci fai tu in casa mia?>>
Salveee a tutti! Che ne pensate di questo capitolo? Vi chiedo di commentare perché vorrei avere un parere ed essere corretta. Grazie per le visualizzazioni e i voti che crescono sempre di più!
Un abbraccio forte♥
-Alo
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DANGEROUS ||Bradley Will Simpson||
Fanfiction《C'è una famiglia per te.》 La frase che aveva fatto battere forte il cuore di Scarlett, che le aveva fatto tremare le gambe, le aveva ingarbugliato lo stomaco. La frase che, per una volta in vita sua, l'aveva fatta sentire importante, desiderata. E...