~Capitolo 18

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Rimasi con gli occhi chiusi. Occhi chiusi per non vedere l'orrore, per non pensare all'orrore.

Una vita umana stroncata.

Da noi.

Da me.

Brad rallentò e fermò il camion nella corsia di emergenza dell'autostrada che ormai avevamo imboccato già da qualche minuto. Spense il motore, e mi guardò dritto negli occhi. La sua mano scivolò sulla mia spalla.

<<Stai tranquilla.. okay? Tranquilla.. nessuno verrà a saperlo..>>

<<Stai tranquilla? Nessuno verrà a saperlo? Ma tu sei matto! Come fai a..>>, urlai vicina al limite, senza riuscire a trovare neppure le parole.

Silenzio assoluto.

I suoi occhi bui nei miei, umidi e pieni di terrore.

Ancora silenzio, silenzio assordante.

<<Pensi che a me sia piaciuto?>>, mi chiese alzando la voce. Abbassai lo sguardo che avevo mantenuto alto caparbiamente. Non potevo stare male solo io: eravamo entrambi ragazzi, semplici, complicati, terrorizzati ragazzi.

<<No.. scusa, hai ragione>>, ammisi a bassa voce.

<<È solo che.. cazzo, Brad, abbiamo appena ucciso un uomo!>>, continuai lasciando andare quelle lacrime che avevo provato a trattenere. Credevo che stesse per parlare perché schiuse le labbra per poi serrarle subito dopo. Tutto ciò che fece fu tirarmi lentamente verso di lui.

<<Vieni qui>>, sussurrò, e io mi immersi in quelle braccia bucate, in quel petto scosso dai singhiozzi, mi immersi nel suo profumo, nelle sue paure, uguali alle mie. Mi immersi in lui.

Ormai eravamo in viaggio da una mezz'oretta quando Brad imprecò a bassa voce. Premette sull'acceleratore richiamando la mia attenzione. Lo guardai con la coda dell'occhio, nascondendo il viso tra i capelli. Sembrava tesissimo e avevo addirittura paura a chiedergli cosa stesse succedendo: ancora una volta, in sua compagnia, non riuscivo a capire nulla di tutto ciò che stava accadendo. Quel ragazzo era un mistero.

Andava sempre più veloce, forse un po' troppo per un camion di quelle dimensioni. Un'auto ci affiancò nella corsia di sorpasso e Brad continuò ad accelerare guardando alla sua destra di tanto in tanto. I cartelli stradali correvano velocissimi davanti ai miei occhi e, anche se non riuscivo a leggerli, ero sicura che il limite di velocità l'avessimo abbondantemente superato. Dallo specchietto retrovisore vidi che due macchine ci seguivano. Un ragazzo si affacciò dal finestrino e non ci misi molto a capire che quella che aveva in mano era una pistola. Capii che anche Brad l'aveva notato quando mi fece abbassare urlando "Giù!". Sentii la pallottola esplodere sullo sportello sul retro.

<<Bastardi>>, sibilò Brad capendo che avevano rotto la serratura e che ora il camion era aperto.

<<Brad, ma che diavolo sta succedendo?!>>, urlai per superare il volume delle ormai chiarissime voci dei ragazzi che ci seguivano, per superare il volume della tempesta che avevo in testa. Ma tutto ciò che ricevetti in risposta fu la sua mano che spingeva sulla mia spalla per farmi abbassare. Non feci nemmeno in tempo a capire perché lo avesse fatto che un'altra pallottola spaccò lo strato di plastica che separava l'abitacolo dal retro del camion. Eravamo in estremo pericolo, la paura mi attorcigliava lo stomaco: sarebbe bastato un colpo, uno solo.

Ed eccola, una pallottola.

A vuoto, grazie a Dio.

Mi fermai un attimo e mi imposi di pensare; chiusi gli occhi respirando profondamente e feci di tutto per calmarmi. Mi isolai dalla realtà quel poco che bastò per non vedere un'altra pallottola colpire Brad. Lo sentii quasi urlare, con gli occhi e la mascella serrati, e girandomi vidi del sangue violaceo macchiargli la maglietta e la sua mano che era accorsa alla ferita. Fortunatamente il colpo non era andato a fondo, si era ferito superficialmente, ma non era cosa da poco e stava perdendo comunque molto sangue. Lo guardai in faccia: era diventanto bianco, incredibilmente bianco, e le palpebre scendevano per poi rialzarsi molto faticosamente. Mi guardava e sussurrava parole incomprensibili; il camion aveva iniziato a sbandare, e chiaramente Brad non era più in grado di guidare. Così, all'improvviso, mi fiondai sul volante, stringendolo come se avesse potuto salvarmi -salvarci- in qualche modo. Il cielo era diventato grigio, triste, in pochi attimi. Sapevo di essere in estremo pericolo: ero proprio nel mezzo dei sedili, precisamente nella traiettoria dei colpi. Ma non potevo lasciar ansare tutto, dovevo almeno provarci. Guardai di sfuggita alla destra di Brad, dove quella macchina continuava ad affancarci: il ragazzo all'interno del veicolo stava caricando una pistola.

<<Scarlett..>>, sussurrò lui in preda ai giramenti di testa, con i riccioli che gli ricadevano davanti agli occhi.

<<Brad.. Brad, abbassati!>>, gli ordinai vedendo il ragazzo pronto a sparare.

Era davvero la fine?

SAAALVE GENTE! Ecco qui un disordinato capitolo d'azione haha, preparatevi a non pochi colpi di scena!
Prima di lasciarvi, volevo:
1.ringraziarvi per i voti e le visualizzazioni: dalla pubblicazione dell'ultimo capitolo siamo saliti di circa 700 per quanto riguarda le visualizzazioni, non so se mi spiego! SIETE DAVVERO INCREDIBILII
2.proporvi di leggere la fanfiction di una mia carissima amica su Louis e Harry degli One Direction, We keep this love in a photograph. È davvero bravissima, leggere per credere haha!

Ora vi lascio, GRAZIE INFINITE A TUTTI, e a prestoo!
Baci, Alo♥

DANGEROUS ||Bradley Will Simpson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora