"Sentire il tuo sapore in bocca e dissetarmi il sangue
Sei tu la curva giusta e la destinazione ancora per me
E io volevo essere per te, essere per teTu non pensare mai che insieme a te ci gioco
È solo un forte sfogo"Alessia's pov:
Apro gli occhi dopo il breve sonno.
La vista torna alla normalità, celando dinanzi a me la figura maschile del ragazzo nella mia camera da letto, con stretto, attorno alla vita, un asciugamano lindo e pinto.
«Mmh...buongiorno» grugnisco.
Il ragazzo si volta, facendo contrarre la sua muscolatura allenata di rado.
«Buongiorno? Hai perso la cognizione del tempo piccolè?» sghignazza.
«Può darsi» sorrido, mentre lascio cadere le lenzuola sul mio viso, estraniando la luce fioca della stanza.
«Ti sono andato a prendere la "colazione"» afferma Mattia, scostandomi le lenzuola profumate dalla vista, mentre simula le virgolette sull'ultima parola.
Il moro si risolleva dal materasso, porgendomi un sacchetto che mostra all'interno il suo contenuto.
«Alla crema» afferma.
«È pomeriggio»
«Poco fa hai insinuato altro» ride «poi un cornetto sta a pennello in ogni momento della giornata, no?»
Annuisco, prendendo a morsi la dolce merenda.
«Stai tentando di ricomprarmi» affermo, mentre elimino ogni traccia di zucchero a velo sulle mie labbra.
«Io?!» chiede incredulo.
Non posso far a meno di sorridere.
«Che stavi fissando alla finestra?»
«E perché tu fissavi me alla finestra?» incrocia le braccia in attesa.
«Era una bella vista»
«Era?»
«Eri» affermo, arrossendo un poco.
Sorride di rimando, rendendo il cuore più leggero.
«Stavo ammirando la città» conclude poi.
«Hai intenzione di rimanere?» chiedo.
«È proprio di questo di cui dovevo parlarti» afferma, non facendo trapelare nessuna emozione.
Non so cosa aspettarmi.
«Prima ti ho sentito in radio, cosa vuol dire?» ribadisco, mentre non distolgo lo sguardo dalla calamità del suo sguardo.
«Beh...credo che tu ne sia consapevole un minimo, no?»
«Forse» ammetto.
La sua figura si allontana, posizionandosi di nuovo dinanzi alla finestra che da al centro.
«Ho ricevuto una chiamata» inizia «Pensavo fossero i soliti scherzi del cazzo, numero sconosciuto»
«Poi non ero in me dopo che...te ne eri andata» ricorda, avvicinandosi nuovamente alla mia figura «Stavo per riagganciare»
«Ma non l'hai fatto...» lo incalzo.
«Pe fortuna» alza le braccia in aria «non so come dirtelo» sorride come un bimbo.
«Mattia» lo avvicino al mio viso, permettendomi di scrutarlo ancora più a fondo.
«Una casa discografica italiana, con sede a New York, mi vuole con loro» conclude in fretta.
La bocca non riesce ad emettere un suono, mentre gli occhi si lucidano per la felicità del ragazzo, che si rivela anche mia.
«Alè, resto» sospira.
Le emozioni si intensificano, fino a ritrovarmi tra le sue labbra.
E per una volta mi sembra di essere tornati agli inizi, il primo di tanti.
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PARADISE | Briga
Fanfic«C'è un arcobaleno dopo ogni temporale. Infondo dietro un arcobaleno c'è la felicità.» Incontro i suoi occhi. «Credo di aver raggiunto la fine di quell'arcobaleno.» --- "Fammi un po' di posto anche tu non fare a meno di me Mentre tutto il mondo va...