capitolo 1

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Paride Pov's
Oggi è il giorno.
"Mi chiamo Paride, sono un parente lontano del principe, sono qui per chiedere la mano di vostra figlia, Giulietta Capuleti, non voglio risultare pieno di me, ma penso che non ci sia nessuno in grado di prendersi cura di lei come me."
Sono queste le parole che avrei dovuto dire una volta arrivato davanti a conte Capuleti, non volevo fallire, era la mia unica chance per portare la mia famiglia allo splendore... però mi sono sempre chiesto se ciò che stavo per chiedere fosse giusto, in fondo Giulietta era bella di aspetto e di corpo, ma non c'era nulla in lei che mi attirasse più di tanto.
Stavo attraversando tranquillamente il corridoio, per l'occasione avevo messo delle scarpe senza tacco che non facessero rumore, in modo da non dare fastidio. L'arredo della casa era molto sfarzoso, le pareti erano caratterizzate da varie fantasie, il pavimento anche, le finestre erano tutte aperte e per dare luce al palazzo era stato deciso di appendere candelabri ogni due metri, né troppa, né poca luce.
Quella luce però bastò a farmi scorgere da lontano una strana figura, poco più bassa di me... era ovvio chi fosse. Quel mantello rosso, quell'anello con un rubino più grande dei suoi occhi, e quello sguardo gelido sono stati gli elementi che mi hanno fatto comprendere che era lui... Tebaldo.
Si era fatto una brutta reputazione in paese, ormai tutti lo chiamavano "acchiappatopi", perché era questo che faceva, se la prendeva sempre con i più deboli, se si avvicinava qualcuno con più potere di lui se la faceva sotto. Io non ci volevo parlare, girava voce che era isterico, bipolare, aggressivo e senza cuore, un vero demone... ma non ci potevo far nulla, se conte Capuleti avesse accettato la mia richiesta, avrei dovuto averci a che fare OGNI GIORNO. Era meglio iniziare sin da ora. Alzo lo sguardo, i miei occhi nocciola incontrano i suoi occhi, azzurri come il cielo... se non avesse quella espressione cupa 24h su 24 sarebbe anche un bel ragazzo! Allargo le mie labbra in un sorriso dolce, faccio un cenno con la mano e lo saluto
"Ciao Tebaldo!"
Messaggio non ricevuto.
Senza che io mi potessi tirare indietro mi prende per i polsi e mi sbatte al muro. Cavolo ma cosa li ho fatto? Possibile che non riesce a percepire la purezza di un semplice saluto?
"Cosa è tutta questa confidenza, Della Scala?"
"T-ti ho solo salutato, non mi sembra nulla di malvagio, ma scusami, ti giuro che la prossima volta sarò più formale..."
Ho balbettato sì. Chi non lo farebbe in una situazione del genere!
"Io non le accetto le scuse! Specialmente da un della Scala"
"NON TI PERMETTO DI PARLARE COSÌ DELLA MIA FAMIGLIA!CHE HAI CONTRO DI NOI? DIMMI, MERCUZIO TI HA FATTO QUALCOSA?"
Mi stavo alterando troppo. Ma la rabbia aveva preso il sopravvento.
"Assolutamnete nulla caro mio, cosa avrei dovuto farli? Ammazzarlo?"
"COME SE NON LO SO CHE SCOPATE SEMPRE"
ooooops. Avevo decisamente toccato il fondo, questo era troppo anche per uno come Tebaldo.
"C-come scusa... vuoi ripetere"
Cazzo.
"Dicevo solo che..."
Nemmeno il tempo di finire la frase che vengo catapultato a terra, con Tebaldo che estrae l'arma e me la punto al collo.
"Vuoi ripetere?"
Oltre a essere complicata, la situazione era anche molto imbarazzante,non so cosa avrebbe pensato qualcuno se fosse passato di lì in quel momento.
Nemmeno il tempo di pensarlo che vedo un ombra arrivare dal fondo del corridoio, che si dirige verso di noi in tutta fretta, che spinge Tebaldo a terra e mi guarda. Nessuna visione fu più celestiale di questa, era lei, la mia dama, Giulietta, che in tutta tranquillità mi porse la mano e mi chiese se era tutto ok, beh considerata la situazione avevo qualche livido quà e là sulle cosce e sul sedere,ma non ci davo troppo peso. Prendo la sua mano e mi rialzo.
"Tutto ok grazie" prima che lei mi lasci la mano poso le mie labbra su la sua.
Tebaldo ancora a terra si rialza e Giulietta lo rimprovera.
"Come ti è venuta in mente una cosa del genere?! Sei maleducato come al solito! Inoltre il qui presente conte Paride è un ospite che mio padre nonchè tuo zio aspetta da tempo, e tu decidi di trattarlo in un modo così barbaro?!"
"S-scusami Giulietta, è stata la prima cosa che mi è venuta in mente,io non-"
Lo interrompo.
"È colpa mia"
Devo assumermi le mie colpe.
"Ho iniziato io questo dibattito mi scuso con tutti e due per aver creato problemi"
Giulietta mi sorride.
"Stai tranquillo,capita a tutti di sbagliare, perché invece di aspettare quà non corri da mio padre? Era in pensiero perché non arrivavi e mi ha detto di venire a chiamarti"
Cooooosa?! Conte Capuleti in persona era in pensiero per me!? Ma perché mi sto agitando tanto... in fondo è normale essere in pensiero, possibile che anche lui avesse il desiderio di vedermi? Possibile che fosse realmente preoccupato per me? E perché mi sto preoccupando tanto? Cioè che devi fare ora è andare da lui e dirli ciò che avevi programmato di dirli da qualche mese.
"Oh sono desolato, corro da lui immediatamente, non intendo farlo aspettare un minuto di più"
Senza pensarci due volte corro verso la sua stanza,il luogo di incontro, chissà come sarebbe andata...




Spazio autrice
Niente credo che lo spazio autrice non serva a nulla ciaooo

Giulietta o... conte Capuleti? [Paride x Conte Capuleti]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora