Capitolo 7

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Paride Pov's

Essendo stanchi, io e Mercuzio ci prepariamo per andare a dormire, faccio prima preparare lui, e istintivamente si spoglia e rimane in mutande davanti ai miei occhi. Arrosisco.

"Paride c'è qualcosa che non va?"

La sua confidenza. Ecco cosa non andava. Ero suo cugino, si, ma non ci vedevamo da tanto, non è normale spogliarsi e rimanere in mutande davanti a uno quasi sconosciuto.

"No, nulla"

"Bene, ora tocca a te"

"Rimani in mutande?"

"Io dormo in mutande! Qua fa caldo, non so con che coraggio ti metterai il pigiama"

Non mi ero preparato ad una evenenzia del genere, venivo da un altro paese, con un clima diverso, non so nemmeno se lo ho un pigiama estivo.

"Ma io non ho caldo!"

"Ah si? Non sei stato tu a chiedere di farci portare un ventilatore in camera, prima?

Ed era vero.

"Si,ma adesso ho freddo"

Spengo il ventilatore. Cavolo, se sono stupido.

"Immagini che ora ti metterai il pigiama..."

Apro l'armadio in cui era stato messo il mio pigiama, lo prendo e lo poso sul letto, pensando a una soluzione.

"Allora? Cosa aspetti? Non dirmi che ti vergogni a spogliarti davanti a tuo cugino!"

Era quello che mi ripetevo in mente da prima. Detestavo il mio non essere confidenziale, non mi sono mai spogliato davanti a qualcun altro che non fosse o mio padre o mia madre. Però, faceva eccessivamente caldo e dormire con un pigiama invernale sarebbe stato come firmare la propria condanna a morte. Decido di mettermi giusto il pantalone, perlomeno non avrei troppo sofferto sul petto.

"Ora che ci penso fa parecchio caldo, penso che mi metterò il pantalone e basta"

Prendo il pigiama che avevo posto sul letto e vado in bagno.

"Dove stai andando?"

Beh mi sembra ovvio no? Non si aspetterà che mi spogli davanti a lui.

"In bagno"

"Perché?"

"Perché mi devo cambiare, ovvio no?"

"E perché non puoi cambiarti davanti a me?"

Cosa? Se lo aspetta veramente?

"..."

"Non dirmi che ti vergogni veramente"

Mi guarda male. MA CHE OOOOOO MICA SIAMO TUTTI SCIAQUINI COME A TEEE

"beh..."

"Dai stai tranquillo!"

Prima o poi avrei dovuto farlo...
Mi tolgo la veste che mi ricopre la parte superiore del corpo e la poso sul letto, cercando di apparire il meno imbarazzato possibile. Per mia sfortuna avevo uno specchio di fianco a me, e il mio occhio cade proprio su di lui, su me stesso. Mi fermo a guardarmi. Il mio corpo era bello sì, ma non mi era mai piaciuto, era pieno, pieno di muscoli, sodo e duro, ma non rispecchiava la persona che ero. Chiunque vicino a me scompare. I miei muscoli prendono il sopravvento e non mostrano mai la mia vera personalità. Erano ormai 10 minuti che non smettevo di guardarmi, tanto che mi dimenticai della presenza di Mercuzio, che in quella situazione, fu il primo a parlare.

"Sei perfetto."

Ed era proprio questo che mi dava fastidio. La mia dannata perfezione, un corpo intero,potente e che intimoriva la gente, ma un cuore a metà, frustrato e distrutto pian piano dai rimorsi e dai dolori del passato.

"Grazie Mercuzio"

Dopo aver risposto a mio cugino, decido di affrontare la cosa più difficile, abbassarmi i pantaloni. Non avevano nulla di cui vergognarvi, era la mia dannatissima perfezione il problema, come sempre. Se avevo trovato il coraggio di togliermi la veste che mi ricopre il petto, farò lo stesso per i pantaloni. Senza pensarci due volte, chiudo gli occhi e mi abbasso i pantaloni, dopodiché li ripiego e li ripongo dentro l'armadio, tutto questo senza guardare in faccia nè a Mercuzio, nè a me stesso, nello specchio. Sospiro. Un sospiro che mi viene automatico, forse perché non so cosa dire, forse perché voglio diminuire l'imbarazzo che si è creato nella stanza, qualsiasi fosse stato il mio intento,ho fallito. Guardo Mercuzio,che per quanto possa sembrare strano, era leggermente arrossito.

"Mercuzio... stai bene? È tutto ok?"

"Sei fottutamente perfetto."

"C-cosa vuoi dire con questo"

"È-è..."

"È...?"

"È gigantesco."

Devo calmarmi. Forse ho frainteso io. Da un po' di tempo ho iniziate a essere sempre più pervertito e comprendere i doppi sensi.

"Cosa?"

"Mi hai capito."

Quanto non vorrei averlo capito.

"Invece no, Mercuzio non puoi fare affermazioni così vaghe"

"Hai il cazzo grande, ok?"

Lo aveva detto. Forse era meglio rimanere nel mio piccolo, zitto, muto e tenermi tutto dentro, ma ormai me lo aveva detto.

"Suppongo... grazie?"

Non sapevo cosa dire. Cioè come si dovrebbe rispondere a una affermazione del genere? Non ci può essere la fata Turchina che fa tornare indietro nel tempo, una risposta bisogna darla. E in quel momento ho dato la risposta più imbarazzante che potesse esistere, preceduta all'affermazione più imbarazzante che potesse esistere.
Decido di mettermi i pantaloni del pigiama,mente Mercuzio continua a fissarmi, ma tipo non era fidanzato con Tebaldo? Può essere attratto dai maschi ok ma cugino mio, calma gli ormoni mamma mia.

"Mercuzio la smetti di fissarmi? È imbarazzante e mi sento a disagio..."

"Oh sì, scusa, non me ne sono accorto"

Distoglie lo sguardo. Finalmente. Mi infilo nel letto e spengo la luce. Intanto nella mia testa continuava a girare quella frase che mi aveva detto il principe quando mi ha dato la chiave. Parlava di questi strani comportamenti di Mercuzio durante la notte e che se avessi voluto, sarei potuto scappare di case. Ma cosa intendeva? Mercuzio era indubbiamente attratto dai maschi, ma esagerare in questo modo e addirittura scappare mi sembra meschina come cosa. Ma ormai,la chiave era nelle mani di Tebaldo e io ero ormai nel letto, ciò che sarebbe successo, sarebbe stata solo una conseguenza delle mie azioni.

"Buonanotte Mercuzio"

"Buonanotte Paride"

Giulietta o... conte Capuleti? [Paride x Conte Capuleti]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora