Ritorni inaspettati.

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Capitolo 16

Erano passati ormai due giorni da quando Louis aveva scoperto di Lorenzo e Fizzy, ma lui era continuamente agitato e non voleva dirmi il perché. Cominciavo a preouccuparmi seriamente, allora decisi di parlarne con Fizzy.

'Fizzy devo parlarti urgentemente dove sei?'

'Ciao Haz. Sono a casa. Cosa vuoi dirmi?'

'Ci possiamo incontrare solo noi due al GreenParc?'

'Certo civediamo lí tra dieci minuti?'

'Perfetto. Se Lou ti chiede qualcosa inventa una balla. Non deve sapere nulla!'

'Sta dormendo non preouccuparti. A dopo'

Mi preparai e andai al parco dove trovai subito Fizzy seduta su una panchina.

-Hey Haz! Siediti...cosa vuoi dirmi?

-Ciao Fizzy. Allora in questi giorni Louis é strano...come preouccupato per qualcosa...tu ne sai niente?

-No non so nulla...

-É successo qualcosa con Lorenzo? Sai se hanno parlato dopo che si sono picchiati?

-No assolutamente no. Louis non ci parlerebbe mai....aspetta! Lorenzo gli ha detto che gliel'avrebbe fatta pagare...sará forse per quello?

-Molto probabilmente si.

-Conosco Lorenzo...é un tipo vendicativo. Ho molta paura anch'io. Non voglio che vi succeda nulla.

Rimasi attonito dalle sue parole. Il mio Louis era in pericolo e non avrei potuto fare nulla se sarebbe successo qualcosa...ogni muscolo del mio corpo era come paralizzato, era come se volessero farmi capire che ero debole e tutto quello che sapevo fare era immobilizzarmi davanti a qualsiasi ostacolo. Odiavo il fatto che ogni volta avrei voluto fare qualcosa ma il mio subconscio me lo impediva,  amo Louis piú della mia stessa vita, ma quando succederá qualcosa riusciró a non immobilizzarmi e a prendere in mano la situazione? Chissá...la mia vita continua a girare intorno alla parola chissá. Chissá se Louis mi ama davvero. Chissá se riesco a salvare il rapporto tra me e Louis. Chissá se riusciró a vivere la vita che voglio. Ma soprattutto chissá se riusciró a salvare Louis dai mille problemi che la vita ci offrirá. Ma non ero mai stanco di quei chissá, forse mi piaceva vivere la mia vita nell'oscuritá, forse mi piaceva rinchiudermi nel mio guscio finché ogni problema scompariva. Mi sarei stancato prima o poi? I miei pensieri vennero interrotti dalla mano fredda di Fizzy sulla mia spalla.

-Harry tutto bene?

-Sisi scusa...stavo pensando.

-Non preouccuparti. Io ora devi andare! Ciao.

-Ciao!

Dissi mentre lei si alzava e mi bació. Aveva lo stesso odore di Louis, sentirlo mi tranquillizó. Tornai a casa e trovai, con mia grande sorpresa, mia madre.

-Harold dov'eri?

-Ero uscito a fare due passi. Piuttosto tu cosa ci fai quí?

-Volevo stare un giorno con il mio bambino? Mi vieti anche questo?

-Oh ANNABEL!

-Oddio Harry!

Disse dandomi una pacca sulla spalla.

-Ti ricordi ancora come mi chiamava tuo nonno?

-Come scordarsi il nome che ti dava tanto fastidio. Io non ho mai capito perché ti chiamava cosí peró.

Dissi perplesso.

-A tua nonna piaceva Annabel come nome, ma a mia nonna quindi la tua bisnonna piaceva Anne e avevano deciso che il nome della prima figlia, quindi io, doveva deciderlo lei. Tua nonna ci rimase tanto male e allora lui mi chimava sempre Annabel. Ma a me non piace, quindi non chiamarmi cosí.

When green eyes met blue eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora