Andavo spesso a trovare Luca in ospedale, quasi tutti i giorni dopo scuola, anche se avevo da studiare, piuttosto saltavo il pranzo, però non riuscivo il mercoledì poiché avevo la lezione di danza presto.
Ogni volta mi accoglieva con un caloroso sorriso e mi prendeva per mano. Gli portavo dei biscotti, lo tenevo aggiornato sulla scuola e parlavamo anche di cose più divertenti.
Negli ultimi tempi non facevo che pensare a lui, a sognarlo e quando lo vedevo lì, desideravo ardentemente di baciarlo, che dovevo mordermi forte il labbro e cercare di non arrossire. Ogni giorno non vedevo l'ora di andarlo a trovare, non volevo desiderarlo ma sarebbe stato lo stesso non vedendolo, così preferivo andarci. Era letteralmente la mia ossessione.
In questo periodo però non riuscivo a leggere i suoi occhi. Nonostante ridesse di gusto erano sempre velati da uno strato di malinconia. Ma ero troppo timida per chiedere e mi convincevo di non conoscerlo abbastanza per fare domande personali. Decisi che probabilmente era per il fatto che suo fratello non si svegliava e non indagai oltre.
***
Un giorno, mi recai allegra all'ospedale con un mazzo di fiori. Tulipani neri. Avevo scoperto durante una delle nostre chiacchierate che erano i suoi preferiti. Dopo aver girato varie fiorerie ero riuscita a trovarli.
Quando arrivai Camilla era lì e mi accolse calorosamente come sempre abbracciandomi. Dopo una breve chiacchierata con lei entrai da Luca.
Ma appena varcai la porta, il mio sorriso si spense. Luca era sul letto raggiante e seduta di fianco a lui dandomi le spalle c'era una ragazza dai capelli castani lunghissimi. Quando si voltò un po', presa dalle risate, vidi anche i suoi occhi azzurri e il seno formoso e la riconobbi. Greta. Una nostra compagna di classe, una delle popolari che usciva con tutti i ragazzi possibili, e che già da tempo cercava di provarci con Luca. All'inizio pensai che lui non fosse per niente interessato, ma ora vedendolo lì a ridere con lei forse l'avrebbe frequentata volentieri.
Non so perché ma la cosa mi diede molto fastidio, ero gelosa? Perché? Avrei volentieri preso e buttato fuori dalla stanza la ragazza e poi mi sarei fiondata a baciare "superciuffoesorrisosmagliante", mi tornò in mente il soprannome usato da Isabella.
Ribollivo di rabbia e sentivo le guance in fiamme, ma sapevo che presto si sarebbe trasformata in tristezza.
Però non era giusto che mi arrabbiassi, Luca ed io non eravamo fidanzati e lui non era neanche interessato a me quindi era libero di stare con chiunque volesse.
Nonostante pensassi questo, avevo un peso nel petto che mi attanagliava guardando quella scena. Perché? "Ma certo sono innamorata. Ma a lui non interessi vuoi capirlo Alexandraaa." pensai.
Non si erano ancora accorti di me ed io ero immobile sulla soglia a fissarli senza riuscire a muovermi mentre stringevo in mano il mazzo di tulipani.
Poco dopo Greta salutò Luca con due baci sulla guancia e a quel gesto mi si strinse lo stomaco. Lei si girò e mi notò salutandomi con aria strafottente, io feci un sorrisetto gentile come facevo con tutti e poi lei uscì.
Adesso eravamo solo io e Luca nella stanza ma non volevo più starci. Lui mi salutò e sorrise, io rimasi impietrita continuando a tenere i fiori in mano.
Lui ruppe il silenzio: <<Quei fiori sono per me?>> ridacchiò.
<<S-Sì. So che ti piacciono i tulipani neri.>> risposi.
Era meravigliato che fossi riuscita a trovarli ed era raggiante, ma sapevo che il motivo non erano certo i fiori.
Così ignorai il suo tentativo di fare conversazione e mi affrettai ad andarmene <<Mi fa piacere se ti piacciono. Ora però devo andare oggi ho lezione prima e devo studiare sono passata solo a salutarti. Ciao.>> mentii. Non aspettai neanche la risposta, posai i fiori ed uscii dalla camera.Per fortuna non trovai Camilla a fermarmi. Volevo solo arrivare a casa per non finire a piangere lì in mezzo all'ospedale.
Che cosa pensavo, che solo perché mi aveva preso per mano, mi aveva chiamato quando aveva bisogno ed era stato gentile con me allora provasse qualcosa nei miei confronti? Sì purtroppo l'avevo pensato.
Tornai a casa e mi buttai sul letto incapace di mettermi a studiare. Piansi perché non riuscivo a togliermi quella scena dalla testa. Lui rideva sincero guardando lei con gli occhi verdi luminosi.
Scrissi a Isa per raccontarle tutto e parlammo un po' al telefono. Poi venne a casa mia, facemmo i compiti e poi cercò di distrarmi guardando un film. Apparte all'inizio in cui ero un po' silenziosa, ma con il mio carattere era abbastanza frequente, ero normale.
La mia migliore amica dormii a casa miei e dopo un po' si addormentò. Io rimasi sveglia ancora un po' a pensare. Quello che mi dava più fastidio era il fatto che ci stessi male, ma non doveva essere così perchè Luca non era mio e probabilmente non lo sarebbe mai stato. Sbuffai e mi addormentai sognando un mondo in cui Luca mi voleva e mi baciava con passione.
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Tu: La Mia Ossessione.
RomanceAlexandra, 15 anni, ragazza timida e dolce, al secondo anno di liceo incontra Luca, 16 anni, ragazzo solare e amorevole. Inizialmente per lei sarà l'unico ragazzo disposto a parlare e stare con lei, poi un amico, ma dopo si innamorerá di lui che div...