《2》

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Avete presente quel meraviglioso momento in cui vi svegliate e vi sentite in pace con il mondo, sentite gli uccellini cinguettare e una calma sovrumana attraversarvi il corpo.

Purtroppo, io non sono una cazzo di principessa Disney e per la notte ho dovuto condividere il letto con Luke fottuto Hemmings, che si rigirava come un kebab.

John, la sera prima, ci aveva detto che era rimasto solo un appartamento in tutto il villaggio che avrebbe potuto darci come alloggio e, ironia della sorte, aveva solo una camera con letto matrimoniale!

Il principino si era rifiutato di dormire sul divano e, sinceramente, non lo avrei fatto nemmeno io. Si vedevano perfino le molle che uscivano dal tessuto e la maggior parte dell'imbottitura mancava.

Eppure, forse la notte con quel biondo fastidioso era stata peggio.

 «Mi togli lo spazio vitale»  
«Sei tu che hai voluto costruire una cristo di barriera con i cuscini del divano!» sbotto, irritato.
«Non volevo che mi rubassi lo spazio che mi spetta! Ho le gambe lunghe, ho bisogno di una zona più grande»    
«Magari la natura ti ha dotato di gambe lunghe perché qualcos'altro è corto invece»    

La mia risatina dura un secondo. Luke mi colpisce con uno dei cuscini, che sembra riempito con il cemento per quanto è duro. No, decisamente niente divano per dormire.

«Vai all'inferno, Clifford!»    

Si alza dal letto, lanciandomi uno sguardo pieno di risentimento. Se si sente tanto offeso allora quello che ho detto deve essere vero. Povero piccolo biondo dall'amichetto del piano di sotto ancora più piccolo.

«Dove stai andando ora?»    

Mi metto a sedere, cercando di sistemarmi i capelli tinti di rosso.

 «A fare colazione!»    
«No, io vado a fare colazione!»    

Mi alzo il più in fretta possibile, finendo solo per inciampare e cadere di faccia. Solo una figura di merda ci mancava.

Luke inizia a ridere, senza nemmeno chiedere se mi sia fatto male o darmi una mano. Brutto stronzo, ti raso a zero mentre dormi.

Mi rialzo, cercando di riacquistare dignità.

«Era tutto calcolato» dico con aria di superiorità, uscendo dalla camera per andare in cucina.

E anche mentre inizio a cuocere dei pancake sento la risata di Satana risuonare ancora nella stanza. 

Dovrò procurarmi un bel rasoio.

☀☀☀

Alle dieci del mattino, io e Satana siamo all'entrata della piscina, pronti ad accogliere i bambini che ci sarebbero stati assegnati.

Spero davvero che siano pochi e magari muti... E magari con una gamba ingessata... E con nessuna voglia di vivere. Ecco, questi sarebbero i bambini ideali secondo me! Che non urlano, corrono o vomitano.

«Bene, questi saranno i bambini di cui dovrete occuparvi per il prossimo mese»    

John spinge leggermente i bambini verso di noi, come ad incoraggiarli.
Sono solo dieci per mia fortuna e avranno sì e no dai sei ai dodici anni. Un incubo.

Con mia enorme sorpresa, Luke si china verso la bambina più piccola del gruppo, sorridendole in modo vomitevole. Qualcuno fermi questa scena da film sdolcinato.

«Ciao, io sono Luke, tu come ti chiami?»    

Alzo gli occhi al cielo, vedendo poi John allontanarsi, probabilmente per organizzare le future attività serali.

«Sono Jenny, ho s-sei anni e mi piacciono i pony!»    

La bambina bionda sorride, facendo spuntare delle fossette ai lati della bocca. Somiglia quasi a Luke... Già mi sta sul cazzo.

 «E io sono-»    

Il biondo inizia la presentazione ma alzo la voce per sovrastarlo, sorridendo divertito.

 «Sono Luke, ho diciotto anni ma ne dimostro quattro e mi piacciono i cazzi»    

La faccia scioccata del ragazzo accanto a me non ha prezzo. Sembra volermi trucidare con lo sguardo mentre mi pizzica un braccio, facendomi sobbalzare.

«Sei impazzito?!» mi tengo il braccio con l'altra mano, guardandolo in cagnesco.
 «Io?! Sei tu quello che parla di cazzi davanti una bambina di sei fottuti anni!»    
 «Che significa "c-cazzi"?»    

La faccia ingenua di Jenny entra nella mia traiettoria.

Io e Luke ci scambiamo un veloce sguardo e vorrei spaccargli la faccia perché il suo sembra urlare un "te l'avevo detto". Sempre a fare il saputello questo ragazzo!

«Significa... Pony in greco, tesoro. Anche a me piacciono i pony»    

La bambina spalanca la bocca, meravigliata dalla nuova scoperta, rendendomi difficile trattenere una risata.

Quel ragazzo fa proprio schifo ad inventare scuse.

Poco dopo, un signore dai capelli castani si avvicina a noi, facendo nascere un'espressione di sollievo sul viso del biondo. 

«Salve, sono il padre di Jenny»    

Devo trattenermi con tutto me stesso per non scoppiare a ridere. Luke arrossisce come non ho mai visto fare a nessuno e sono sicuro che stia sperando che l'uomo non abbia sentito la conversazione avuta con la bambina, poco prima.

 «Salve. Io sono Michael, questo è Luke»    

Vedendo il biondo completamente pietrificato, decido di prendere la situazione in mano.

«Qualcosa non va?»   

«Oh no, niente. Volevo solo accertarmi che mia figlia fosse in buone mani... In effetti mi sembrate dei bravi ragazzi»    
«Ma certo, può stare tranquil-»    
«Papà, papà! Lo sai, io e Lukey abbiamo già una cosa in comune!»    

Ti prego, dillo, ti scongiuro dillo.

«Ci piacciono tanto tanto i cazzi!»   

E giuro di star vomitando tutti i miei organi interni dal ridere. 

Per augurarvi un buon ferragosto domani, DOPPIO AGGIORNAMENTO

𝐒𝐮𝐦𝐦𝐞𝐫𝐭𝐢𝐦𝐞 || 𝑴𝒖𝒌𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora