《9》

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«PHILIP, GIURO CHE SE NON LA SMETTI DI DISTRUGGERE I CASTELLI DI SABBIA DEGLI ALTRI TI LEGO AD UN PALO»  urlo al bambino di dodici anni che continua a creare scompiglio.

Siamo tutti in spiaggia, per una gara di castelli di sabbia e i mocciosi sono fuori controllo, anche perché sono l'unico che se ne sta occupando dato che Luke non si vede da stamattina. Sono sicuro che mi stia evitando.

Dopo ieri pomeriggio ha smesso perfino di guardarmi negli occhi. Credo sia perché si vergogna, anche se non ne capisco il motivo. Era spaventato e allora? Non mi sembra una cosa per cui imbarazzarsi. E poi, qualunque cosa gli passi per la testa, NON PUO' LASCIARMI DA SOLO CON DIECI BAMBINI SCATENATI!

Sbuffo, sedendomi sulla sabbia, accanto a Jenny. Anche se è la più piccola devo dire che il suo castello è il migliore, ha perfino una bandierina! Aspetta... Come una bandierina?

«Dove l'hai presa quella, Jen?»  
Mi guarda con i suoi occhioni azzurri, mandandomi una strana sensazione allo stomaco. Di sicuro è perché ho fame.

«Un signore stava bevendo un bicchiere grandissimo di una cosa m-marrone e dentro c'era questa, così l'ho presa di nascosto! Ti piace Mikey?»  
Madonna, quanto gli somiglia.

Scuoto la testa, togliendomi quel pensiero dalla mente. Chi se ne frega di lui.

«Assolutamente, è molto carina ma non si prendono le cose senza chiedere, Jenny»  le scompiglio i capelli biondi, facendola ridacchiare.
Okay, è davvero tenera ma non lo dirò mai ad alta voce.

«Mikey... Tu e Lukey avete litigato?»  

Sgrano gli occhi, sorpreso da quella domanda e dal fatto che sia così evidente che il nostro rapporto non è dei migliori... Ma non certo per colpa mia! E' Luke quello che continua a creare casini senza alcun motivo.

Preferirei che mi parlasse chiaro invece di scappare ogni volta... Niente da fare, è un bambino.

«Una cosa del genere. Non andiamo molto d'accordo io e lui»  
Non so nemmeno perché mi sto sfogando con una bambina di sei anni, che probabilmente non capirà niente del mio discorso ma ho seriamente bisogno di parlare con qualcuno, almeno per fare chiarezza nella mia testa.

«Ieri sera Lukey mi ha confessato che ha paura dei tuoni e oggi non mi parla perché magari si vergogna»  dico, cercando di metterlo in termini più semplici possibili.

Jenny assume un'espressione pensierosa, come se stesse davvero per darmi una risposta saggia.

«Magari non voleva far capire a Mikey che aveva paura! Lukey mi ha detto che vuole essere il mio principe e i principi non hanno paura di niente!»  annuisce convinta, facendomi ridacchiare.

Mi sembra quasi strano immaginare quell'idiota che dice certe cose, ma c'è da considerare che con i bambini è sempre stato molto dolce... Chissà perché con me non lo è.
COSA DIAVOLO HO APPENA PENSATO?

Che mi importa se con me fa lo scontroso! Vuole solo atteggiarsi da figo, quando si vergogna perfino di parlarmi. 

«O forse...»  riporto lo sguardo sulla bambina bionda, vedendola fare un sorriso enorme. «Forse Lukey vuole essere il principe di Mikey! Per questo non vuole avere p-paura»
Vorrei tanto poter bere un bicchiere d'acqua, solo per sputarlo.

«LUI COSA?! MA NON SCHERZIAMO! CHE SCHIFO, ODDIO N- PHILIP POSA QUEL CAZZO DI RASTRELLO!»  
«Cazzi, cazzi!»  

Qualcuno deve cancellare la memoria di quella bambina.

☀☀☀

«Piantala»  
«Non so di cosa parli»  
«Piantala»  
«Non faccio giardinaggio mi dispiace»  
«Giuro che se non la smetti ti taglio la lingua e la uso come elastico per i capelli»  
«Ohw, Lucas è arrabbiato»  
«Smettila Michael!»  

Poso la forchetta con cui lo stavo punzecchiando, sbuffando.

Il signorino si è degnato di una visita solo all'ora di pranzo, dato che era il mio turno di cucinare. Cioè, cucinare si fa per dire; mettiamo semplicemente la pasta già pronta nel microonde.

Ma comunque, si è semplicemente seduto a tavola, ancora senza guardarmi. Ma che problemi ha? Ho fatto bene a punzecchiarlo per gli ultimi dieci minuti e gli è andata bene che non avevo un coltello a disposizione!

 «Allora spiegami perché mi stai evitando! Nemmeno ti ho insultato stamattina per aver occupato anche la mia parte del letto!»  

Mi sono svegliato con l'idiota che praticamente mi dormiva addosso ma non ho aperto bocca proprio per non scatenare un altro litigio, e questo è il suo ringraziamento! Non si guadagna niente a  fare le brave persone, molto meglio quando ero un acido che odiava tutti.

«Non ti sto evitando...»  
«Oh sì che lo stai facendo! Se ne sono accorti anche i bambini. Andiamo Luke, ormai è più il tempo che passiamo a rincorrerci che ad occuparci di loro»

Mi alzo, incrociando le braccia al petto; il suo sguardo è sempre fisso sul piatto, anche se non sta mangiando. Vorrei urlargli di guardarmi ma con lui sarebbe inutile.

«Non ti ho chiesto io di inseguirmi...»  
«Perché qui il problema sei tu! Ma la pianti di ignorarmi ogni volta che sei in imbarazzo? Per cosa poi? Per la paura dei tuoni? Non me ne potrebbe fregare di meno delle tue paure»  

«Il punto non è questo!»  si alza a sua volta, guardandomi finalmente negli occhi e la cosa, non so perché ma mi destabilizza.
«Il punto è che non avresti dovuto vedermi in quello stato pietoso!»  
«Tutti stanno male, Luke! Metti da parte il tuo fottuto ego e accettalo!»  

Non credo finirà mai quest cosa tra di noi. E' un circolo vizioso: litighiamo, uno dei due chiede scusa, andiamo d'accordo per un po', uno dei due fa qualcosa di male e si ricomincia.

Siamo destinati ad inseguirci e la cosa non mi va bene.

«Non voglio che questa cosa venga usata contro di me, capisci?»  
A questo punto sono quasi offeso.

«Ma che persona credi che sia? Credi davvero che possa usare questa cosa a mio vantaggio?»  
«Chi mi dice che non lo farai?»  
«Forse il fatto che continuo ad inseguirti nonostante tutto, testa di cazzo!»  

Il silenzio ci avvolge e ora sono io quello imbarazzato. Ho paura del significato che potrebbe attribuire alle mie parole, seppure nemmeno io lo conosca.

Sto per aggiungere altro, quando la porta di casa si apre e John fa il suo ingresso.
«STASERA FESTA IN SPIAGGIA, GUYS!»  

Preparatevi per la "festa in spiaggia, guys" ehehehe

𝐒𝐮𝐦𝐦𝐞𝐫𝐭𝐢𝐦𝐞 || 𝑴𝒖𝒌𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora