《17》

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Okay.
Va tutto bene.
Sono solo andato a letto con Luke Hemmings.
Ma va tutto bene.
Mi serve solo un coltello per suicidarmi. Facile.
NON VA PER NIENTE TUTTO BENE.

Mi passo una mano tra i capelli, facendo avanti e indietro per la stanza.
Sono le cinque del mattino e non ho chiuso occhio.

Non appena Luke si è addormentato mi sono rivestito, non sapendo cosa fare.
Avevo pensato di andarmene ma sarebbe stato un comportamento da stronzo e io non lo sono.
Cioè, non di solito.
Solo con Luke Hemmings.
Ah... MA LUI È LUKE HEMMINGS.

Non riesco nemmeno a pensare lucidamente, e dire che era lui quello ubriaco.
Mi siedo sul bordo del letto, lasciandomi scappare un mugolio di frustrazione.

A cosa stavo pensando?
Come ho potuto cedere in questo modo?

Stava andando tutto bene e poi è comparsa quella Scarlett e tutto si è complicato.
Tutto per colpa della mia stupida gelosia e del fatto che lui è così fottutamente splendido.

Rimane la persona più fastidiosa della terra, questo sì, ma allo stesso tempo... Ha qualcosa che riesce ad attirarmi.
Sa come prendermi.
E questo mi infastidisce.

Pensavo che sarebbe stato un mese d'inferno con lui ma si sta rivelando anche peggio, perché sta distruggendo tutte le mie convinzioni.

Ho capito che non è solo stronzo e antipatico, ma anche divertente, spericolato, bastardo quando vuole, una ragazzina isterica, un bambino che si diverte a stuzzicare le persone e un ragazzo così dolce da farmi venire le vertigini.

Luke Hemmings è un mix di caratteristiche così diverse che mi fa girare la testa.

Potrebbe essere stata semplicemente tutta una farsa la sua.
Solo per farmi cadere nella sua ragnatela. Per trasformarmi in un trofeo da sbandierare.

Sposto lo sguardo sul suo viso addormentato e, automaticamente, mi sento in colpa per quello stesso pensiero.
Non potrebbe mai farlo.
Non lui.

Anche se si atteggia da bad boy, soprattutto con me, non può e non posso negare quello che ho visto nei suoi occhi in quel momento.

È stato qualcosa più forte di entrambi.
Una cosa che non ha potuto controllare.

La verità mi sta terrorizzando.

Gli passo una mano sul viso, per spostare alcune ciocche bionde, sorridendo.

Ci penserò quando sarà sveglio anche lui.
Per ora voglio solo rimanere ad osservarlo.

☀️☀️☀️

Alla fine, per cause di forza maggiore (vale a dire John che è entrato di forza nel nostro appartamento, ordinandoci di vestirci e scendere in fretta), io e Luke non abbiamo avuto possibilità di parlare.

Ci siamo vestiti senza scambiare nemmeno una parole, in un silenzio imbarazzante.

Fantastico, siamo passati dall'insultarci ogni tre secondi all'essere dei ragazzini che non sanno nemmeno come articolare una frase.

«Vi vedo strani stamattina»
John ci squadra da capo a piedi, con un sopracciglio inarcato.
Oh non sai quanto, amico.

«Sarà perché hai gli occhiali da sole al chiuso?»
Il biondo gli risponde a tono, con un sorrisino divertito.

Siamo dentro al ristorante dove mangiano le famiglie, per una "comunicazione importante", così l'ha definita il piccolo Carlo Conti.

«Proprio tu parli? Hai una maglia a collo alto con trenta gradi»

𝐒𝐮𝐦𝐦𝐞𝐫𝐭𝐢𝐦𝐞 || 𝑴𝒖𝒌𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora