《3》

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«SMETTILA DI RUBARE I MIEI PENNARELLI!»
«MA CHE DICI? IL ROSA È MIO, VATTENE»

Mi massaggio la fronte, stanco di quel litigio e no, non sta accadendo tra due bambini.

«Va bene, tieniti pure il rosa!»
Lancio il pennarello a Luke, stringendo la mascella.

Siamo in uno dei gazebo del villaggio, insieme ai bambini di cui ci occupiamo, a colorare. Inizialmente le cose stavano andando bene, i ragazzi erano tranquilli e nessuno aveva gridato o vomitato, per mia grande gioia. Tutto era peggiorato quando Tim, uno dei bambini, ci aveva chiesto di colorare insieme a loro.

Ora, non per vantarmi, ma sono sempre stato abbastanza bravo nel disegno. Tutti i bambini mi stavano facendo i complimenti, ignorando l'orribile pinguino che aveva disegnato Luke.
E cosa poteva mai fare uno stronzo come lui? HA INIZIATO A SABOTARMI.

Inizialmente si trattava solo di gomitate, dato che eravamo seduti vicini, attorno al grande tavolo rotondo. Successivamente, erano arrivate le battutine ironiche sul mio disegno di una fetta di pizza con il mantello. E infine, aveva iniziato a rubare tutti i colori che mi servivano, pur di non farmi finire il disegno.

«Sei solo un cazzo di bambino geloso!» mi alzo, sbattendo le mani sul tavolo.

Posso sopportare quei dispetti, ma non appena aveva tracciato una linea blu su tutto il mio disegno ho perso la pazienza.

«Scusa, mi è sfuggito di mano» finge una faccia innocente, mentre tutti i bambini ci guardano confusi.

Dovrei cercare di mantenere la calma per loro, ma con quell'individuo è impossibile. È insopportabile stargli accanto.

«Sai cosa? Stai tu con i bambini, tanto sei proprio uno di loro. Io me ne torno a casa»

Lascio il tavolo, avviandomi verso l'appartamento che, purtroppo, divido con quella testa di cazzo.

Pensavo che sarebbe stata una bella esperienza alla fine, ma mi sbagliavo. Stare con Luke si sta rivelando più difficile del previsto e dire che la prima volta che lo avevo visto a scuola avevo pensato che fosse anche carino!
Dopo averlo conosciuto ho capito che non ha proprio niente di carino. È stato puro odio a prima vista.

Prima che possa aprire la porta di casa, sento tirarmi la maglia da dietro.
Mi volto, trovandomi di fronte gli occhioni azzurri di Jenny.

Anche se all'inizio pensavo mi sarebbe stata antipatica per la somiglianza con Luke, devo dire che è una bambina dolcissima e solo per la figura di merda che aveva fatto fare a Satana ieri l'amavo.

«Che ci fai qui, Jenny? Luke lo sa che sei andata via?»
Mi abbasso alla sua altezza, guardandola preoccupato, anche se un bell'infarto a Satana non mi sarebbe dispiaciuto.

«Non volevo che Mikey andasse v-via. Lukey è stato cattivo»

Sorrido, felice che almeno qualcuno sia dalla mia parte.

«Non importa. Ma ora dovresti tornare dagli altri, non vogliamo che Luke si spaventi, giusto?»
Oh sì che vogliamo, invece.
Deve crepare quello stronzo.

Lei scuote la testa, prendendomi una mano. «Solo se Mikey torna con me»

Davanti al suo sguardo supplicante non posso fare altro che sospirare e annuire. Alla fine non posso dargliela vinta a quel coglione. È anche la mia estate questa.

Mi rialzo e, tenendola per mano, ritorno indietro.
Non mi avrebbe rovinato questo mese di estate, non glielo avrei permesso.

☀️☀️☀️

Nel pomeriggio, i bambini ci hanno praticamente supplicato di portarli in piscina, seppure io fossi totalmente contrario.

Tenerli d'occhio mentre erano in acqua era più difficile, soprattutto perché non avevo mai imparato a nuotare.

Non mi preoccupavo dei bambini piccoli che avevano i braccioli, ma di quelli più grandi che volevano vantarsi di saper già nuotare.
E se fossero annegati?!

«Ma la smetti di agitarti? Ti ho detto che entreremo in acqua con loro»

Non potevo dire a Satana che non sapevo nuotare. Non lo avrei mai fatto, già mi bastavano i suoi soliti insulti gratuiti.

«La piscina non è un posto sicuro! Hai capito quante persone ci fanno pipì dentro? Immagina i batteri! E che dire dei capelli che potrebbero esserci! E se qualche bambino ha perso il pannolino! Per non parlare delle malattie che potremmo contrarre, entrando in acqua! Ho sentito che qualcuno ha addirittura preso l'AIDS! E poi magari qualcuno è allergico all'acqua, è possibile sai? Tipo io da bambino diventavo pieno di bolle quando andavo in piscina, quindi potrei essere allergico! Non posso correre questo rischio» dico tutto d'un fiato, senza nessuna pausa, rischiando di morire per mancanza d'aria.

Sia Luke che i bambini mi guardano confusi e sconvolti allo stesso tempo.
No, non so trovare una scusa credibile, lo so.

«Cosa significa "AIDS"?» chiede Robert, un bambino dai capelli nerissimi di dieci anni.

«Aiuto i dinosauri sorridono. È un tipo di paura, Rob» risponde Luke, non staccando lo sguardo da me.

Si mette male.

«Iniziate a sedervi su qualche sdraio, io e Michael arriviamo subito»

I bambini fanno come detto, saltellando felici. Stupida gioia infantile, a me ora spetta l'inferno.

«Non sai nuotare, vero?»
«Pff, ma ti pare? Chi credi che sia, un bambino spaventato? Sei fuori strada, Hemmings» scuoto la testa, cercando di mostrarmi sicuro di me anche se dentro sto morendo di paura.

«Secondo me sa nuotare meglio Jenny di te. Povero piccolo Mikey»
Mi pizzica una guancia, facendomi irritare.
Ora glielo faccio vedere io il bambino, stronzo.

«Ah sì? Guardami testa di cazzo»
E facendo la cosa peggiore che potessi fare, mi lancio con un tuffo a bomba in acqua.
Inutile dire che le risate di Luke si sentirono fino in Polinesia quando il bagnino cercò di tranquillizzarmi, dopo avermi salvato.

NuoVO CAPITOLO!
Spero di riuscire ad aggiornare sempre così spesso e di avere ispirazione per i nuovi capitoli.
E niente, fatemi sapere se il capitolo e la storia in generale vi sta piacendo!

𝐒𝐮𝐦𝐦𝐞𝐫𝐭𝐢𝐦𝐞 || 𝑴𝒖𝒌𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora