𝐒𝐮𝐦𝐦𝐞𝐫𝐭𝐢𝐦𝐞 || 𝑴𝒖𝒌𝒆

《16》

Vi prego guardate i miei bimbi
Sono così carini e VICINI
Okay bene basta, vi lascio al capitolo
Ah, una cosa
SMUT PER VOI :)

Non so come sia successo.

Un secondo prima eravamo in spiaggia con tutta la calma del mondo e un attimo dopo mi sono ritrovato sul letto del nostro appartamento, con Luke ansimante, sdraiato sotto di me.

Ci guardiamo negli occhi e mi sento sul punto di morire.
Le sue pupille sono dilatate e non capisco se sia per colpa dell'alcool o per colpa mia.

Il silenzio della stanza è rotto solo dai nostri respiri e scommetto che la domanda che abbiamo sulla punta della lingua è la stessa.

"Cosa stiamo facendo?"

Fino a qualche ora prima, ero arrabiato con lui per avermi abbandonato così, per aver preferito Scarlett a me. E adesso mi ritrovo con una voglia sovrumana di baciarlo, di averlo tutto per me.

Prima che io possa aprire bocca e, sono certo, rovinare tutto, lui mi anticipa.
Mi tira per il colletto della camicia, riprendendo a baciarmi con la stessa furia di qualche minuto fa.

E allora decido di lasciarmi andare.

Non so se sia la scelta giusta, dato tutto quello che abbiamo passato e il fatto che lui sia ancora ubriaco, ma è innegabile quanto io mi senta attratto da questo ragazzo.

Non so se c'è altro e, sinceramente, nemmeno mi va di capirlo stasera.
Voglio solo concentrarmi su Luke.
Luke e basta.

Dalla finestra continuo a sentire la musica e non penso possa capitare in un momento più azzeccato.

Gli sfilo quella camicia nera che gli sta maledettamente bene, staccandomi dalle sue labbra, per lasciargli una scia di baci sul petto.

Lo sento sospirare ma non azzardo ad alzare lo sguardo. Potrei sentirmi seriamente male se lo vedessi in questo momento, anche se posso immaginare benissimo la sua espressione estasiata.

Dio, mi piace così tanto.

Scaccio quel pensiero, fecendogli un succhiotto all'altezza della clavicola e una sua mano va ad intrufolarsi tra i miei capelli, accarezzandoli.

Lo lascio fare, lasciando altri piccoli, ma evidenti, marchi sul suo collo e alcuni sul petto. Così se ne accorgerà domani quella stronza di Scarlett.
Mi sollevo appena, per ammirare il mio capolavoro.

«Non pensare che tu te la caverai così facilmente. L'ho visto come certe puttane ti guardano. Devo fargli capire che non hanno speranza»

Rimango stupito.
Sia dal fatto che sia riuscito a fare una frase di senso compiuto con tutto l'alcool che ha in corpo, ma anche per la sua ammissione.

La sua voce è così roca e intensa che mi sta facendo perdere tutta la calma.
Il mio respiro inizia ad accelerare mentre i suoi occhi si incastrano di nuovo nei miei.

«Michael, ti prego...»
E allora sì che la calma mi va a puttane.

Ritorno sulle sue labbra, sentendolo sorridere appena, conoscendo l'effetto che ha su di me.
Sei bello ma profondamente stronzo, Luke Hemmings.

Non ci vuole molto tempo prima che entrambi rimaniamo in boxer, con un'evidente erezione.

Mi mordo il labbro inferiore, incerto.
È la prima volta che faccio una cosa del genere e ho seriamente paura di combinare un casino.

Vedendo la mia insicurezza, Luke si avvicina al mio orecchio, passandosi prima la lingua sulle labbra.
Quel gesto mi fa rabbrividire.
Lo voglio.