《7》

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«Ti alzi o no da quella sdraio?» sbuffo, incrociando le braccia al petto.

È domenica mattina e, almeno oggi, non dobbiamo occuparci dei bambini. Capisco che il signorino voglia riposarsi, mettendo il mostra il suo fisico da mozzarella pallida in spiaggia, ma abbiamo davvero bisogno di fare una spesa, dato che abbiamo praticamente finito le cose da mangiare.

«Rilassati, Mike! Non mi farò stressare anche di domenica»
«Prima di tutto: chi ti ha dato tutta questa confidenza? Per te sono Michael, stronzo. E seconda cosa... Ti alzi adesso! Non perderò tutta la mattina ad aspettarti»

Si abbassa leggermente gli occhiali da sole neri, sul naso, per riuscire a guardarmi meglio. Il suo sguardo divertito mi fa tornare la voglia di prenderlo a pugni.

«No» schiocca la lingua, ghignando.
Oh, non ha capito proprio niente. Oggi comando io.

Mi avvicino alla sua sdraio e prima che lui possa realizzare cosa sta succedendo, me lo carico in spalla come se fosse un sacco di patate.
Anche se devo dire che è stranamente leggero per la sua altezza.

«CHE STAI FACENDO? METTIMI GIÙ!»
Inizia a darmi dei pugni sulla schiena, scalciando ma non me ne curo minimamente, mentre mi incammino verso il supermercato più vicino, al di fuori del villaggio.

«MICHAEL GORDON CLIFFORD, METTIMI GIÙ. ORA!»
Mi blocco di scatto.
«Chi ti ha detto il mio secondo nome?»

Ferma il suo scalciare e, anche se non posso vederlo in faccia, sono sicuro stia sorridendo. Stronzo.

«Ho spiato i documenti che hai firmato quando siamo arrivati»
È anche uno stalker. La lista degli insulti si allunga.
Riprendo a camminare, alzando gli occhi al cielo, con un piccolo sorriso.

«Non sei l'unico ad averlo fatto, Lucas Robert»
E il suo silenzio è la soddisfazione più grande che avessi potuto ottenere.

☀️☀️☀️

«Ti decidi a mettermi giù ora?! Ci stanno fissando tutti!»
Una volta entrati nel supermercato ho quasi dimenticato di avere ancora quel mostriciattolo biondo in spalla... Era stato stranamente tranquillo per tutto il viaggio; non che il supermercato fosse tanto distante, dato che è a circa tre minuti di camminata dal villaggio.

Sbuffo, rimettendo giù Luke e concentrando tutta la mia attenzione sugli scaffali.
Non ho nemmeno preparato una lista, fantastico.

«Prima mi porti qui con la forza e poi non sai nemmeno cosa comprare?» mi deride lo stronzo.
Gli lancio un'occhiataccia, andando a prendere un carrello. Almeno quello so che mi serve.

E poi, non dobbiamo mica farla insieme la spesa. Lui può prendere le cose che gli piacciono e io le mie e poi dividerci il conto. È soprattutto per questo che l'ho portato con me: vivendo insieme dividiamo le spese.
Altrimenti mi sarei benissimo risparmiato questa tortura.

Nemmeno il tempo di infilare una confezione di gelato alla fragola nel carrello che sento un tonfo... Proprio nella corsia dove c'era Luke.
Che avrà combinato ora?

Prima di poter andare a controllare, lo vedo correre nella mia direzione.
«HO FATTO UN CASINO, SCAPPA SCAPPA!»
Apro la bocca per chiedere spiegazioni ma il biondo sale dentro il carrello, con espressione preoccupata.
«Che cazzo ha-»
«DOVE PENSI DI ANDARE?»

Un tizio grosso e muscoloso e parecchio arrabbiato si avvicina a noi, guardando Luke.
Anche qui combina casini.
«MUOVITI MICHAEL»
«Ti odio così fottutamente tanto»

Inizio a correre, spingendo il carrello con dentro la causa delle mie sventure e guardando con la coda dell'occhio l'uomo che ci sta inseguendo.
«Mi spieghi che hai combinato stavolta?!»
Urlo impanicato, cercando di non sbattere contro le persone che ci guardano male.

«Ho tipo urtato il suo carrello e poi gli ho urlato contro... E potrei avergli detto che non importa quanti shampi compra PERCHÈ È UN PELATO DEL CAZZO» grida l'ultima parte, per farla sentire al tizio che continua a correrci dietro.

Lo ripeto, questo tizio è un coglione.
Per fortuna, riusciamo ad uscire dal supermercato e a prendere una strada secondaria, abbastanza nascosta.

Mi fermo solo quando sono certo di averlo seminato.
Prendo un lungo respiro, appoggiandomi al muro.
«Questa sì che è stata un'avventura estiva!»
Lo trucido con lo sguardo.
«Per te magari! Che sei seduto comodamente! Sono io quello che ha fatto i quattrocento metri olimpici!»

Mi guarda per un po' prima di scoppiare a ridere.
«Ma l'hai vista la sua faccia incazzata? Senza prezzo»
Mi mordo il labbro inferiore per non dargliela vinta, ma alla fine inizio a ridere con lui, proprio come ieri.

Mi fanno ancora strano questi piccoli momenti in cui andiamo d'accordo... E mi spaventano anche, seppure non sappia il perché.

«Devi seriamente smetterla di cacciarti in questi casini» gli dico, dopo che le nostre risate si fermano.
«E tu dovresti seriamente imparare a rilassarti di più. È estate Mike! Se non fai cazzate ora, quando? E poi, vedi che andiamo più d'accordo quando non fai tutto il precisino e il "signor odio tutti"»

Incrocio le braccia, mentre lui esce dal carrello.
«Non faccio così io!»
«Oh si che lo fai. Arricci il naso, ti si formano delle rughe sulla fronte e guardi tutti male, soprattutto me»

Ridacchia, puntando un indice sulla mia fronte.
O lo toglie o lo ammazzo.
Come si permette a toccarmi?!

«Oddio, vedi? Lo stai facendo proprio ora!»
Sorride e due fossette gli si formano ai lati della bocca... Mi ricorda tanto Jenny.
Solo che lei è carina.
Lui no.
Lui è uno stronzo.
Uno stronzo che odio.
Però ha un bel sorriso.
E degli occhi carini.

«Non... Non fissarmi in quel modo, è strano»
Si allontana leggermente da me, prima di incamminarsi nuovamente.

«Non ti stavo fissando, ti pare?!» rispondo stizzito, seguendolo.
«Lo so di essere carino, ma così mi sciupi!» sorride di nuovo, stranamente di buon umore.
Decido di non rispondergli nemmeno.
Odio la sua megalomania.
Però sì, ha proprio un bel sorriso.

Primo complimento da parte di Michael, GIOITE
...per adesso

𝐒𝐮𝐦𝐦𝐞𝐫𝐭𝐢𝐦𝐞 || 𝑴𝒖𝒌𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora