Capitolo 14

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                        Annabeth's Pov

Non ero una grande fan Delle fucine di Efesto l'ultima volta che io e Percy ci siamo andati lui è finito sull'isola di Calipso e io l'ho creduto morto per 2 settimane, però non avevamo alternative quindi non mi lamentai  salì sull'Argo III e iniziai a fare il primo turno di guardia insieme a Leo che inseriva tutti i dati sui comandi della nave, lui sembrava il più estusiasta di tutti ma non c'era da meravigliarsi stavamo andando incontro a suo Padre praticamente e poi in una fucina ogni figlio d'Efesto sarebbe stato contento. La notte passò velocemente e fu stranamente tranquilla diedi il cambio a Piper e andai a dormire mentre Piper convinceva Leo a raggiungermi secondo me usando la lingua ammaliatrice che ora mi faceva abbastanza paura era diventata molto potente.
La mattina dopo quando mi alzai trovai tutti già lì pronti a partire, tutti apparte Percy che ovviamente stava ancora dormendo mentre sbavava OVVIAMENTE quindi decisi di andare a svegliarlo a modo mio entrai in camera sua e urlai
- PERSEUS JACKSON SCENDI SUBITO DA QUEL LETTO E PREPARATI PER ANDARE IN MISSIONE CERCANDO DI NON FAR ERUTTARE UN VULCANO-
Percy cadde giù dal letto con un tonfo e Jason aprì la porta di scatto con aria preoccupata esordendo con un:
- Hey tutto bene qui ....Percy che ci fai per terra?-
- Tutto ok Jas va pure sul ponte ho solo svegliato Percy-
- Alla sua maniera che IO ODIO-
Jason rise e raggiunse gli altri sul ponte seguito pochi minuti dopo da me e Percy
Quando ci fummo tutti Leo iniziò:
- Allora ragazzi stando alle mie ricerche le fucine di Efesto sono trovabili solo se è Efesto in persona mandarti, come è successo a voi due- indicò me e Percy
- O da un figlio d'Efesto con il dono del fuoco -
- Come te- concluse Nico
- Esatto quindi io propongo di NON separarci e di andare verso Nord- continuò Leo e così facemmo.
Più andavano avanti più il paesaggio era mozzafiato, c'erano enormi pianure ricoperte di fiori, cascate d'acqua bellissime, montagne piene di coltivazioni, insomma un paesaggio che rendeva un degno omaggio a Pan, Leo era in testa e guidava il gruppo poi a un certo punto si fermò di fronte a una caverna che vista da così sembrava uguale alle altre che avevamo visto
- Ci siamo- invece disse Leo ed entrò seguito a ruota da tutti noi.
Ci trovammo davanti una porta di legno ben levigato con i bordi di ferro colorato di nero con al centro un enorme serratura, Leo mise la mano nella cintura degli attrezzi e tirò fuori la chiave che avevamo trovato a casa di Pan  la infilò nella serratura e scomparve aprendo l'enorme portone e rivelando un infinità di banchi pieni di attrezzi e di pezzi di ferro, infondo c'era un uomo sui 40 anni che  stava armeggiando con degli attrezzi, un ipotesi su chi potesse essere si fece spazio nella mia mente:
- Padre?- Disse Leo dando vita a quell'ipotesi
L'uomo alzò la testa di scatto come se si fosse appena accorto della nostra presenza
- Ragazzi benvenuti nella mia fucina sapevo che avreste capito e so anche perché siete qui-
- Noi avremmo bisogno di...- provo a dire Leo ma suo padre lo interruppe
-Qualcosa per aiutare Pan a tornare in vita, lo so lo so....e so anche se Pan ci sta provando dal Tartaro vero figli di Ade?-
Sentire nominare quel nome mi fece venire i brividi  mi voltai verso Percy che ricambio lo sguardo ma nessuno dei due disse nulla.
- Di cosa sta parlando Haz?-
Chiese Frank
- In che senso lo sentite?-
- Io e Nico soprattutto da quando siamo stati a casa di Pan abbiamo  iniziato a sentire una sensazione-
- Come qualcuno che gratta  le unghie
Contro al terreno-
- E abbiamo concluso che si tratta di Pan- raccontarono i due fratelli
- Però ci serve comunque qualcosa per aiutarlo a venire fuori- concluse Frank
- Si esatto e so cosa potrebbe esservi utile- Disse il Dio per poi voltarsi  con gli occhi che scintillavano  e a noi non rimaneva che seguirlo.

Percy Jackson: La vendetta degli Dei (in revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora