"L'essere che, sotto il letto, aspetta di afferrarmi la caviglia non è reale. Lo so. E so anche che se sto bene attento a tenere i piedi sotto le coperte, non riuscirà mai ad afferrarmi la caviglia"
-Stephen KingSe c'era qualcosa che Rose odiava, era capire di aver sbagliato. La rendeva rabbiosa, ancora più vulnerabile agli errori. In quel momento si sentiva distrutta. Sì, distrutta. Era come se qualcuno l'avesse schiantata contro un muro. Stava male. Si sentiva in colpa per come aveva trattato il fratello. Ma si sentiva ancora peggio pensando alla sua reazione. Lui era riuscito a perdonarla, nonostante il suo pessimo comportamento. Come poteva essersi comportata in quella maniera, pensava. Stava camminando verso la Sala Grande quando incontrò Albus, trafelato, con alcuni libri fuori dalla borsa e Antiche Rune, scoprire e capire di Katherine Phorbes in mano, insieme a piume e pergamene.
-Ehi Rose, finalmente ti hanno fatta uscire da quella tana!- esclamò contento, cercando di sistemare la sua divisa e rendersi presentabile per la lezione successiva. Rose annuì flebilmente, ancora arrabbiata per la partenza di suo padre e per il suo stesso comportamento con suo fratello di quei giorni.
-Va tutto bene 'Ose? La tua faccia somiglia a quella di uno gnomo arrabbiato, sai? Cos'è successo?- domandò. Albus e Rose erano cresciuti insieme, erano come dei fratelli. Anche se Rose era più grande di lui di qualche mese, Severus (così lo chiamava lei quando era arrabbiata) era sempre stato protettivo con lei e il loro legame sembrava magico, incantato.
-Certo che va tutto bene, non potrebbe andare meglio!- rispose Rose. Era ancora troppo nervosa per riuscire a mantenere un dialogo pacifico con qualsiasi essere vivente.
-Cortile alle quattro?-
-Va bene. Porta le Cioccorane di scorta, però- rispose, leggermente più tranquilla. Albus gesticolò un "Sissignora" e andò via.
Rose diede un'occhiata all'orario della giornata. Incantesimi, due ore di Pozioni, Erbologia, Antiche Rune e Storia della Magia. Rose odiava quella materia. Il professor Binns, oltre ad essere poco coinvolgente durante le sue lezioni, aveva cominciato a fare domande sui loro genitori, da quando, quattro anni prima, il Ministero aveva previsto tra gli argomenti della materia la seconda guerra Magica. Addirittura, i primi giorni di scuola, il professore aveva lasciato un tema di un metro su Gli eroi del mondo magico, che James, un anno più grande di loro, era stato costretto a svolgere (-E' assolutamente assurdo! Ma si rende conto che scrivere un metro sui nostri genitori o parenti? Io mi rifiuto.- disse allora James, beccandosi una S per la sua scarsa esposizione e il povero contenuto). Ma Rose non poteva saltare ancora delle lezioni. Dopotutto quello era l'anno dei G.U.F.O e non poteva permettersi altre assenze. Così, si diresse a Storia della Magia, sperando che quell'ora fosse poco dolorosa. Invece, quei sessanta minuti parvero non passare mai per Rose, che nel frattempo pensava a quante cose avrebbe potuto recuperare in quel lasso di tempo. Dopo un lungo e monotono discorso sulla magia nei primi anni del novecento, finalmente poterono andare in Sala Grande per il pranzo. Dominique, sorpresa per l'arrivo di Rose, l'abbracciò forte, cominciando a raccontare di due giovani Corvonero che le avevano chiesto di uscire per il sabato successivo ad Hogsmeade e di quanto fosse difficile scegliere fra i due. Rose commentò poco interessata i racconti dell'amica, che se ne accorse, tagliando corto. Dopo mangiato, Dominique andò in Sala Comune per alcuni compiti che doveva svolgere e Rose, dopo aver chiesto gli appunti di Incantesimi, Trasfigurazione e Pozioni a Elizabeth Connor e consultato alcuni testi di Erbologia in Biblioteca, andò in cortile, pronta per incontrare Albus.
-Eccola, il mio gnomo arrabbiato!- esclamò, particolarmente contento. Lo aveva trovato già seduto, a terra, con le spalle al muro e una ventina di Cioccorane davanti a lui, con un pacchetto di Gelatine Tuttigusti +1.
-NON SONO UNO GNOMO ARRABBIATO!- gridò Rose, scandendo bene le varie sillabe.
-Sì, sembri proprio Tolobron, lo gnomo che si ripresenta sempre nel nostro giardino blaterando...- disse tranquillo Albus, come se non avesse sentito l'avvertimento della cugina. Rose stava per gridare qualcosa un'altra volta, ma Albus la prese per una mano trascinandola giù con lui, con le spalle al muro.
-Su, parla, confessa i tuoi sentimenti al grande e saggio Albus Sever...- stava per esclamare pomposo, quando Rose lo colpì con uno schiaffo alla nuca.
-Smettila, scemo-
-Va bene...allora, cominciamo. Prima le Cioccorane o le Gelatine?- chiese Albus. Mangiare era un modo per rendere piacevole una discussione quando, molto probabilmente, l'umore non è dei migliori, dicevano sempre.
-Uno e uno?- propose Rose.
-Uno e uno.-
Albus aprì il pacco di Gelatine Tuttigusti +1 e dopo averne presa una, porse il pacco alla cugina che scelse la sua.
-Tre...due...uno...INSIEME!- esclamò euforico Albus.
Rose fece una faccia disgustata, mentre il cugino cibo continuava a masticare deliziato.
-Mmm...è il nuovo gusto...davvero molto buono...- commentava Albus, continuando a gustare la sua caramella, ignorando la cugina, che nel frattempo stava cercando di inghiottire quella schifezza.
-Buona la tua?- chiese il ragazzo, che già stava scegliendo quale Cioccorana prendere.
-Cerume...davvero ottimo- rispose lei, ironica.
Albus fece scegliere una Cioccorana a Rose e nel frattempo chiese: -Cos'è successo oggi? Pensavo fossi ancora in quella stanzetta!-
-Infatti lo ero. Sono stata convocata dalla McGonagall, stamattina. Ho trovato lì mio padre, poi è arrivato Hugo.-
-Finalmente si è decis...- stava per dire Albus quando Rose lo bloccò,
-Mio padre parte. Domani.- annunciò, ferma e piatta.
-Ma...frena. Cioè tuo padre parte, domani? E perchè?-
-"Affari per il Ministero", "No, non posso dirvi nulla, siete dei Weasley-Granger" e bla bla bla. Come se lui alla nostra età fosse stato un angelo"- disse, imitando suo padre.
Albus rimase per un po' a pensare, poi disse:
-Affari del Ministero...strano però. E quando torna?-
-A Natale- rispose Rose, mentre apriva la sua Cioccorana, -Guarda, ho trovato la mamma. Sarà la ventesima che trovo...- continuò.
Addentò la sua Cioccorana con forza e disse: -Mh...io...non sono...arrabbiata con lui...per la partenza...poteva avvisarci...o dirci...mh, che buono...dove andava...ma soprattutto...perché!-, continuando a mangiare la sua Cioccorana.
-Magari non vuole dirvelo per proteggervi. Conosci tuo padre- disse Albus, cercando di consolare Rose in qualche modo.
-Ma lui sa di essere il nostro unico punto di riferimento, soprattutto adesso! Non può lasciarci da un giorno all'altro, dicendo "Ehi, domani parto" e scomparire così, di punto in bianco! Non sono arrabbiata, ma...mi sento sola, ecco! E questo mi fa arrabbiare ancora di più, so di comportarmi come una bambina viziata, perché so che in realtà sto esagerando e...- disse tutto d'un fiato, rabbiosa. Stava continuando a parlare quando si fermò a guardare la faccia del suo interlocutore. La stava fissando, mangiando Gelatine, con aria pensierosa.
-Che c'è?- chiese, stranito. Non capiva perché Rose si fosse fermata.
-Perché mi fissi?- rispose lei, turbata.
-No...è che...non riesco a non pensare...per lasciarvi qui deve esserci una spiegazione, no? E...- disse Albus, con aria sognante. Rose pensò fosse vittima di un incantesimo.
-Per l'amor del cielo, Albus, ti ho appena detto che non sono arrabbiata per la partenza!- esclamò, esasperata.
-Lo so, scusa, sono troppo pensieroso- disse, scuotendo la testa, -Rose, non sei una bambina viziata. Sei solo...un'adolescente in preda agli...com'è che si dice...agli...ormoni! Ecco, ormoni! Sei solo un'adolescente in preda agli ormoni arrabbiata col mondo. Cioè, non volevo dire questo ma...passerà, credo, dovrebbe passare. E poi se non passa...dai su, mi stai facendo contorcere il cervello!-
-Come sei saggio, Albus, davvero- disse Rose, ridendo.
-Lo so, lo so, sono Albus Severus Potter, il raga...- stava per continuare, ma un abbraccio caldo e affettuoso della cugina lo fermò.
-Grazie Al, davvero. Ti voglio tanto tantino tantissimo bene- disse Rose, stringendolo ancora più forte.
-Davvero? Non ero un "folle e antipatico Serpeverde" la scorsa settimana, quando mi hai tirato il libro di Pozioni in testa?-
-"Sono solo un'adolescente in preda agli ormoni arrabbiata col mondo", l'hai detto anche tu no?- si giustificò, ridendo.
-Tu dovevi stare con noi, altro che Grifondoro...mi sa che il Cappello Parlante ha sbagliato con te!-
-Non è affatto vero, brutta Serpe! Io...- stava per concludere Rose, quando una voce a lei familiare la fermò.
-Chi è che dovrebbe unirsi alla nostra Nobile Casa, Al?-
-Scorpius, che ci fai qui? Non avevi il tuo turno di sorveglianza da Prefetto? La fai luccicare solamente quella spilla?- chiese Albus all'amico, che si sedette con loro. Prese una Gelatina Tuttigusti +1 e la esaminò.
-Il mio turno durava solo due ore dopo il pranzo, ma ho parlato con Lumacorno della mia spaventosa vita da studente, di quanto amassi Pozioni, dell'impegno per i G.U.F.O e del dovere da prefetto, così, da direttore della Casa, davvero colpito, mi ha amabilmente concesso una riduzione del mio orario, almeno per oggi, di mezz'ora-
-Ma tu non eri quello "lusingato dal compito che ti era stato affidato"?- chiese Rose, schernendolo.
-Io sono lusingato dal compito che mi è stato affidato, ma proprio mezz'ora fa avevo un appuntamento che non potevo disdire- rispose, altezzoso.
-A proposito, Scorp, chi hai deciso di portare sabato, la Connor o Saily?- chiese Albus, mentre metteva in tasca sei Cioccorane.
-Nessuna. Ho deciso di fare una pausa, sabato- rispose, deciso, mentre guardava l'orizzonte, passandosi una mano tra i capelli.
-Nessuna delle due era una buona compagna usa e getta, vero Hyperion?- disse Rose, provocandolo.
-Non mi chiamare in quel modo. Ad ogni modo, Minerva, ecco qui una copia del profeta di stamattina- rispose.
Rose prese il giornale dalle mani di Scorpius e cominciò a sfogliare.
-Pagina sette, in basso. Il Ministero non vuole che la notizia si diffonda.- disse.
Fu Albus a trovare l'articolo, e lesse:MINISTRO DELLA MAGIA, HERMIONE GRANGER
Sono cominciate, dal giorno dell'accaduto, le indagini da parte del Ministero sull'incidente (tentato omicidio, per alcuni) del Ministro della Magia, Hermione Granger. Non si conosce ancora l'origine dell'accaduto, ma un'impiegato del Ministero afferma di esserci grande agitazione. Sebbene molti continuino a credere che sia stato un incidente, un malore, addirittura per altri, l'Auror Trevor Kostman afferma: -Credo non si debba abbassare la guardia. Questo è un fatto che ha colpito gravemente dall'interno il Ministero e nessuna delle piste probabili può essere tralasciata. Inoltre, consiglio fermamente a tutti i maghi e le streghe di stare allerta e di segnalare al Ministero qualunque evento o fatto che possa compromettere le indagini.
Mentre l'Auror Ronald Weasley, marito del Ministro, meglio conosciuto come uno dei Salvatori del Mondo Magico, mantiene il silenzio, l'aria comincia (o continua) a farsi pesante al Ministero. Per segnalazioni...-...e bla, bla, bla- finì Albus, passando il giornale a Rose, che nel frattempo era diventata molto pallida.
-Rose...- stava per dire Albus, preoccupato, ma lei scappò, portando via il giornale.
-Ma...io volevo...non pensavo che leggendo l'articolo...cioè lo aveva detto anche lei di fare il possibile...io non...- disse, stupito.
In quel momento Rose aveva paura. Voleva scappare, sperando di risvegliarsi da quell'incubo. Era sola. E non poteva evitarlo.
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Mystery
FanfictionDestino. Paura. Storie. Pensieri. Discorsi. Incertezze. Scappare. Reagire. Capire. "Era forte, Rose. Determinata, ferma nelle sue decisioni, pronta a tutto pur di raggiungere i suoi obiettivi. Ma a volte crollava. Fragile dentro. Ecco com'era Rose...