"La gente è in cerca di questo, di essere presa per mano.
Di rassicurazione.
Di qualcuno che le prometta che andrà tutto bene"
-Chuck Palahniuk, SurvivorEra Halloween quel giorno. I primi mesi scolastici erano passati e le lezioni dei professori per la preparazione ai G.U.F.O. erano sempre più intense. Quella mattina Rose corse subito in Sala Comune. Aspettava i suoi cugini, Hugo, che li avrebbe raggiunti insieme a Louis e Albus e Scorpius direttamente dal dormitorio Serpeverde. Era in anticipo. Ma per la felicità, o forse perché aveva cercato di non pensare troppo, non era riuscita a dormire. Si era svegliata alle quattro di notte, tra la tempesta di quell'autunno crudele, con lo sguardo puntato sul letto vuoto di sua cugina. Si era alzata, aveva controllato che nessuno fosse sveglio e aveva cominciato a scrivere la pergamena di Storia Della Magia sulla Prima Guerra Magica. Aveva fatto anche i compiti di Erbologia, completato la relazione di Pozioni e scritto le sue Previsioni Astrologiche della settimana per Divinazione (inventando eventi catastrofici di ogni tipo, come le aveva insegnato suo padre) e tutto senza stancarsi. Era euforica forse, a tal punto da non riuscire a placare le sue emozioni. Dopo aveva finito un saggio sulle Giratempo, preso in biblioteca e poi aveva passato il resto del tempo a fissare l'aurora (come aveva visto fare Scorpius) cercando di scacciare come ogni giorno i suoi brutti pensieri. Aveva altro a cui pensare, si ripeteva. Suo padre nell'ultima lettera le aveva detto che forse sarebbe tornato prima, Teddy le aveva scritto che sarebbe venuto presto dalla Francia e che avrebbe passato le vacanze di Natale da Harry e lei tra qualche ora si sarebbe preparata e avrebbero dimesso Dominique. Non doveva pensare a quella frase, non poteva. Non poteva permettersi di rovinare anche quella giornata, non doveva. No, non poteva. Era questo che si ripeteva, da quando aveva cominciato a fissare l'aurora e che continuava a ripetersi, aspettando i suoi cugini. Non doveva. Controllò per l'ennesima volta i libri nella sua borsa. Non era mai stata così scrupolosa, ma quel giorno lo era particolarmente. Per un attimo pensò che i suoi geni Granger si stavano presentando proprio in quel momento, dopo quindici anni. Ascoltava attenta lo scoppiettio del camino acceso e salutava di tanto in tanto i Grifondoro che uscivano dai dormitori. Finalmente James arrivò, mentre cercava ancora di sistemare la sua cravatta, Alice e Lily scesero le scale del dormitorio femminile subito dopo, con delle copie del Settimanale delle streghe in mano, mentre tutte contente commentavano il nuovo taglio di capelli del cercatore Tassorosso, Tom Williams (per un attimo a Rose parve di sentire Alexandra Jackson dietro di loro che le invitava al suo club); erano quasi tutti già dopo pochi minuti. Mancavano soltanto Albus e Scorpius, che come sempre, arrivarono dopo dieci minuti, trafelati, mentre cercavano scuse per giustificarsi.
-C'era proprio un Folletto nei Sotterranei!- gridava Albus, disperato, in cerca di comprensione.
-Sì, certo Al, un Folletto ad Hogwarts! Siamo in ritardo ed è colpa vostra, come sempre!- rispose Rose, infuriata.
-Davvero Rose, c'era un Folletto nei Sotterranei, ci ha bloccati lui!- disse Scorpius, cerca di sostenere l'amico.
-Potevate inventare una scusa migliore, o magari dire che eravate entrambi tremendamente in ritardo- esclamò Rose, con le mani tra i capelli.
-In realtà arrivi in ritardo anche tu, Rose, quindi cerca di non lamentarti! E poi c'era davvero un Folletto nei sotterranei, che tu ci creda o no- ribattè Scorpius, che non tollerava l'insistenza di Rose.
-Stamattina ero pure in anticipo!- disse James, mentre leggeva una rivista di Quidditch seduto su una poltrona della Sala Comune. Rose stava per ribattere ma Hugo prese parola: -Ma non sarebbe meglio andare, piuttosto che rimanere qui a litigare? Poi oggi è pure Halloween, quindi cercate di non perdere tempo, altrimenti andrò da solo da Dominique-.
Così i ragazzi si diressero tutti verso l'infermeria: Rose e Scorpius continuavano a litigare, mentre Albus cercava di calmarli, Alice e Lily chiacchieravano su alcune pozioni Anti-Brufolo appena immesse sul mercato, James parlava con Louis della partita di Quidditch della settimana, Hugo leggeva La Gazzetta del Profeta e Molly seguiva il gruppo, insieme a Roxanne, disinteressata. Arrivati davanti alla porta dell'inferneria, Madame Pomfrey si dovette accertare più volte che "quel branco di scalmanati potesse entrare davvero", ma di fronte all'autorizzazione della Preside, dovette arrendersi e farli passare. Dominique era sveglia, seduta sul suo letto, con i capelli biondi poco curati, raccolti e con il viso pallido come se fosse Il Barone Sanguinario. Li aspettava però, a giudicare dal suo sorriso, comprensivo e stanco, provato ma ancora pieno della sua bellezza. Rose corse ad abbracciarla e pianse. Pianse perché quella parte mancante alla sua quotidianità, c'era, era lì, con lei, ad abbracciarla forte. Dominique non bagnò nessuna delle sue guance, invece. Era quasi triste, o forse in un mondo parallelo, appena strappata da un incubo. Ecco, aveva l'aria sognante, ma intensamente persa nel nulla. Gli occhi non avevano la loro solita luce. Nel frattempo arrivarono gli altri. Scorpius, James e Albus erano stati incaricati di portare un mucchio di pacchettini; Alice e Lily si mantennero distaccate, lasciando sulle lenzuola le decine di lettere che le erano arrivate in quei giorni e che loro stesse avevano raccolto in Guferia. Arrivò anche zio Bill, che abbracciò forte la figlia, insieme a Louis, che, arrivato con Hugo trafelato, convinto di essere in ritardo, corse subito da loro. Erano un quadro bellissimo. Mancava Victoire, insieme a Teddy. In quel momento Rose pensò a quanto era grande il suo bisogno di parlare con lui, a quanto aveva bisogno di stare con lui, con i suoi genitori. Ma lasciò perdere. Doveva pensare solo a Dominique. Vennero anche i gemelli Scamander, con degli strani libri e un animaletto peloso, che Rose non riuscì ad identificare, sulle loro braccia, seguiti da Roxanne, Fred e Molly.
La seconda figlia di Bill Weasley, l'erede bionda Delacour, la migliore amica di Rose, era tanto stupita quanto assente. Fingeva sorrisi, abbracciava con freddezza il padre e chiedeva distaccata della madre. Nessuno se ne accorse, tranne Rose e James. Loro avevano capito. Così, quando tutti se ne andarono, rimasero con lei, insieme ad Albus e Scorpius. Rose l'aiutò a vestirsi, le fece il nodo alla cravatta e la pettinò con cura. Vide dei graffi nel vestirla. Sulle braccia, sulle gambe. Ma non disse nulla. I ragazzi avrebbero cercato di proteggerla, coprendola di domande. Bastò uno sguardo tra le cugine, quasi telepatico.
-Avete trovato il biglietto?- chiese fredda Dominique, appena fuori dall'infermeria. James non capiva, ma gli altri zittirono le tue proteste.
-Lo abbiamo preso, durante una visita in infermeria- rispose Scorpius, cercando di non farsi sentire.
-In realtà direi in un agguato, ma se per te è stata una visita...sì, durante una visita cordiale- aggiunse Rose, mentre sosteneva per un braccio Dominique.
-Ma di cosa state parlando? Biglietto? Agguato? Ma che cosa state combinando?- chiese infuriato James, stufo di non essere ascoltato.
-Ne parleremo più tardi, non è il momento- disse Rose, pacata.
Calò il silenzio. Nessuno dei ragazzi parlava nè tantomeno sapeva cosa dire. Arrivati in Sala Grande per la colazione, trovarono la Sala stravolta. Lanterne di zucche intagliate decoravano i tavoli e fluttuavano sulle teste degli studenti, grosse candele illuminavano i tavoli, imbanditi di squisitezze, appositamente preparate per Halloween. Arrivavano Gufi e civette da ogni angolo della stanza e un gran brusio regnava durante il pasto. Mentre mangiavano del Poddrige e bevevano del tè, Nick Quasi Senza Testa invitava molti commensali Grifondoro al suo "Party di Halloween". Anche i ragazzi furono invitati.
-Ma davvero dovremmo andare al "Party di Halloween" di Nick Quasi senza testa? Insomma, è pur sempre un fantasma!- disse James, piuttosto stranito dall'invito.
-Beh, potremmo provare, in fondo è simpatico e poi anche i nostri genitori hanno partecipato una volta- rispose Rose, risoluta.
-Davvero?- continuò il cugino, mentre ingurgitava cucchiaiate di Porridge velocemente.
-Si è vero. Anche mio padre mi ha raccontato che lui partecipò al quarto anno- aggiunse la cugina Weasley-Delacour.
Dopo la colazione, andarono subito a lezione. Tutti, insegnanti compresi, accolsero Dominique con gioia. Ma la festa durò poco: infatti ad Erbologia il professor Longbottom parlò di una pianta adesiva, la Pinguincola, spiegando e borbottando per due lunghe ore. Nonostante Neville fosse per Rose e i suoi cugini come uno zio, quella lezione fu davvero lunga e pesante. Subito dopo seguirono Trasfigurazione, Incantesimi e Pozioni. Tutte lezioni molto estenuanti, piene di raccomandazioni per i G.U.F.O, che i ragazzi avrebbero svolto a fine anno. Finite le ore di lezione, andarono a mangiare. Nella Sala Grande c'era gran trambusto, nonostante non fosse molto piena. La preside annunciò che si sarebbe aperta presto la Stagione di Quidditch e che la prima partita, Grifondoro contro Tassorosso, si sarebbe giocata la settimana successiva. Ci fu anche una protesta, riguardante i giorni di allenamento dei Serpeverde, a cui Scorpius non partecipò, che venne sedata duramente dalla professoressa McGonagall. Rose e Dominique si allontanarono silenziosamente. La giovane e bionda Weasley, rimase in silenzio a lungo. Arrivarono al dormitorio. Lucy non c'era ormai da giorni. Aveva detto di avere particolari impegni con la Preside. Ma poco importò a Dominique, che si gettò sul letto senza pensarci troppo. Annusò le sue coperte, apprezzò meglio gli arazzi Grifondoro, a cui prima non faceva molto caso.
-Rose- disse, fissando il soffitto.
-Mh- rispose la cugina, mentre sfogliava un libro, che le si coricò accanto.
-Cosa ne pensate del biglietto?-
-Dove lo hai preso?- chiese Rose invece, senza ascoltarla.
-Un ragazzo Corvonero con cui mi stavo frequentando. Allora, cosa ne pensate?-
-Cosa ti è successo?- chiese ancora, cercando di rimanere razionale.
-Ascoltami, Rose!-
-Rispondimi-
-Ero con quel Josh Collins. Mi seguiva da giorni, ma non ero presa da lui. Era come un passatempo. Ma lui non capiva. Diceva di essere geloso di Albus, di Scorpius. Ha provato ha baciarmi, ma mi sono rifiutata. Così mi ha picchiata. Sono caduta a terra, ho perso i sensi. L'ho visto scappare- disse Dominique, trattenendo le lacrime.
-Devi dirlo alla professoressa McGonagall, devi avvisare i tuoi genitori! Anche gli Auror! Avevano aperto un'indagine. Oh Domi...-disse, abbracciandola.
-No, voglio far passare a tutti una bella giornata. Da domani si vedrà, ci penserò io-
Si abbracciarono forte, confortandosi l'un l'altra, finché non arrivò Alice, che ruppe quel momento.
-Ragazze ho incontrato Albus. Vi aspetta fuori con gli altri- disse, pacata, -Oh, scusate, vi ho disturbato?- chiese preoccupata.
-No tranquilla Alice, stiamo andando via, grazie- rispose Rose, alzandosi.
Uscirono fuori e nel corridoio trovarono Albus, Scorpius. Le aspettavano, seduti a terra, con le spalle al muro.
-Abbiamo cibo, scacchi e...quella cosa di cui dovremmo parlare. Che ne dite, andiamo a festeggiare?- disse Albus, felice.
-Potremmo chiamare anche James e Hugo...- propose Dominique.
-James aveva un impegno e per Hugo ci ho già pensato io. Ma Lucy?- chiese Scorpius, stranito dalla sua lunga assenza.
-È impegnata con la preside. Allora, andiamo?- disse Rose, entusiasta.
Andarono al loro solito posto, nella Stanza delle Necessità, dove trovarono come sempre tutto ciò che serviva loro. Rose giocava a Scacchi dei Maghi con Albus, vincendo. Dominique li guardava, mangiando Cioccorane e Scorpius fissava quel biglietto, seduto su una sedia vicino al camino.
-Su Scorpius, non pensarci, almeno per oggi!- disse Albus, scocciato dalla tristezza del Malfoy, che non si univa al gioco. Rose invece lo guardava, senza biasimarlo, perché anche lei faceva la stessa cosa da giorni ormai.
-Non riesco a smettere di pensarci! Come fate ad essere così tranquilli dopo quello che avete sentito?- ribattè Scorpius, innervosito dalla superficialità dell'amico.
-Di cosa state parlando? Avete scoperto qualcosa?- chiese Dominique, masticando la cioccolata. Così i tre ragazzi le raccontarono tutto, del messaggio, delle voci in corridoio.
-Dobbiamo intensificare le indagini, dobbiamo addestrarci, non dobbiamo lasciare nulla al caso!- commentò la ragazza, dopo aver sentito il racconto degli amici.
-Sì, ma...- stava per dire Scorpius, quando dalla porta entrò Hugo, sorridente.
-Eccomi arrivato! Mi sono perso qualcosa?- disse, col fiatone.
-No nulla, siediti- disse Albus, frugando nella sua borsa. Uscì fuori dei biscotti.
-Cosa sono quelli?- chiese Rose, incuriosita.
-Sono Biscotti della Predizione, tipici di Halloween. Avanti prendetene uno, li ho chiesti agli elfi in cucina- disse, porgendo il piatto agli altri, -Dando un morso potresti trovare qualcosa riguardante il tuo futuro. E poi, sono buoni!- concluse.
Li mangiarono tutti. Rose trovò un piccolo stemma a forma di leone, Scorpius una finta piccola spada, Albus un filo rosso e Dominique una montagna. Risero, perchè non credevano alla storia della predizione. Così si sedettero in cerchio, si raccontarono a vicenda una storia su Halloween, ridendo e scacciando i brutti pensieri, fino a notte tarda, quando Morfeo li prese tra le sue braccia. Dormirono vicini, cercando conforto l'uno nell'altro. Il conforto, il coraggio di andare.
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Mystery
Fiksi PenggemarDestino. Paura. Storie. Pensieri. Discorsi. Incertezze. Scappare. Reagire. Capire. "Era forte, Rose. Determinata, ferma nelle sue decisioni, pronta a tutto pur di raggiungere i suoi obiettivi. Ma a volte crollava. Fragile dentro. Ecco com'era Rose...