"Un abbraccio vuol dire 'Tu non sei una minaccia. Non ho paura di starti così vicino. Posso rilassarmi, sentirmi a casa. Sono protetto, e qualcuno mi comprende'. La tradizione dice che quando abbracciamo qualcuno in modo sincero, guadagniamo un giorno di vita"
-Paulo CoelhoLe vacanze erano ufficialmente iniziate. Alla Tana regnava il caos: come ogni Natale, tutta la famiglia Weasley-Potter, festeggiava le vacanze lì, insieme. E come ogni Natale, anche Scorpius, che ormai era uno di famiglia, si era trasferito lì da loro.
-Io non capisco perché dobbiate scegliere voi per primi. Avevamo deciso di stabilire prima quali sarebbero state le nostre camere, come sempre! Perché quest'anno non lo abbiamo fatto?- urlò Rose per il corridoio contro suo cugino, che insieme a Scorpius, si era appropriato della sua camera abituale, che di solito condivideva con Dominique.
-Perché ogni anno prendi sempre la camera più grande. E poi di solito si occupava James di sistemarle, quindi prenditela con lui!- rispose Albus, irritato, che nel frattempo aveva già sistemato i bauli nella stanza.
-Cazzo, ma perché urlate sempre qui dentro! Rose fa...- disse James, piuttosto seccato, cercando di farsi spazio nel corridoio.
-JAMES SIRIUS POTTER!- gridò Rose, bloccando forzatamente il cugino -Potresti dire a tuo fratello che questa camera è mia e che deve sloggiare al più presto?- chiese dolcemente, cercando di non sembrare troppo minacciosa.
-Mi dispiace ma...-
-James, mio dolce James, manda via quest...-
-No, Rosie, la camera è loro. E poi quest'anno Dominique non c'è, no? Quindi puoi prendere la camera di zio Charlie e lasciare questa a loro- cercò di concludere James, irritato.
-Ti prego!- lo supplicò Rose, ma già lui se n'era andato in camera, senza ascoltarla.
-Visto che neanche James ti dà ascolto, potresti spostare il tuo baule e andare da qualche altra parte, miss capriccio?- disse Scorpius, annoiato dalla discussione, osservandola dallo stipite della porta, aspettando solo che spostasse il baule.
-Ma neanche per sogno, Malfoy, la camera è mia e devo entr- stava per dire, ma le urla di nonna Molly dal piano di sotto non tardarono ad arrivare.
-Ragazzi, scendete, su, è ora di mangiare!-
Così scesero tutti al piano di sotto e, nonostante qualche broncio, cominciarono a mangiare. Ma ad un tratto, un toc toc alla porta disturbò il pranzo di famiglia.
-Chi potrà mai essere a quest'ora?- si chiese nonna Molly, curiosa.
-Albus, vai ad aprire la porta!- disse Ginny Weasley al figlio, che però, con la bocca piena, esclamò di rimando, -No, Fames facci tu!- I due cominciarono ad urlare e litigare, finché Rose si alzò e sbuffando andò ad aprire la porta. Non appena la aprì, non potè nascondere lo stupore: era Dominique, seguita da Louis, suo padre, Victoire e Teddy.
-Sorpresa, ma cherie! C'è stato un piccolo cambio di programma, quindi eccoci tutti qui, ci siamo appena smaterializzati! Che c'è siete tutti incantati?- disse Dominique, mentre tutti la fissavano, stupiti dal suo arrivo improvviso.
Nonna Molly corse subito ad abbracciarla e la nipote le sussurrò all'orecchio: -Oh ma nanette, quanto mi sei mancata!-
Tutti corsero a salutarli e aiutare loro con le valigie. Teddy e Victoire, raggianti, corsero da Rose.
-Mia Rose, come stai?- chiese subito Teddy, abbracciandola! -Hai seguito il mio consiglio?- le sussurrò poi all'orecchio e Rose annuì.
-Oh, sei ancora più bella, ma cousine!- disse Victorie, salutandola allegramente.
Durante il pranzo, i nuovi arrivati spiegarono che sarebbero rimasti qui per le vacanze e che Fleur li avrebbe raggiunti qualche giorno dopo. Finito il pasto, ognuno si ritirò nelle proprie stanze e Rose, essendo arrivata Dominique, convinse il cugino a lasciarle la camera (-Te l'avevo detto che non mi sarei arresa- disse, facendo una smorfia). Così, appena arrivate, le due cugine si lanciarono sul letto.
-Allora, racconta!- la incitò Rose a parlare, curiosa. Non si aspettava del suo arrivo e adesso voleva delle spiegazioni.
-Beh, da dove cominciare?- disse Dominique prendendo fiato, -È stato tutto un gran casino. Dopo l'arrivo a King's Cross, mio padre è venuto a prenderci e con una passaporta ci siamo smaterializzati in Normandia, da mia madre. Ma lei al nostro arrivo, dopo essersi infuriata con papà per il fatto di essere venuto con noi, ci ha subito detto che aveva cambiato idea e che non voleva rimanere un minuto di più in Francia- disse, con tono annoiato. Non sopportava i litigi tra i suoi genitori per il divorzio. Nonostante cercassero di non farlo pesare ai loro figli, erano diventati insopportabili e le loro liti erano sempre più frequenti. Inoltre con la lontananza di Fleur, ormai i momenti passati insieme erano più unici che rari.
-Come mai?- chiese curiosa Rose, -Insomma, aveva tanto insistito per avervi lì!-
-Perché passando le vacanze lì avremmo saputo del suo fidanzato, come se noi già non lo sapessimo...- sbuffò la ragazza, giocherellando con una ciocca dei suoi capelli biondi, -Teddy e Victoire volevano passare le vacanze qui in Inghilterra e quindi sono venuti con noi; nostra madre, beh, dovrebbe arrivare domani-
Rimasero in silenzio. Rose non voleva aggiungere altro, perché sapeva quanto sua cugina soffrisse per questa situazione. Ma fu lei stessa a rompere quel silenzio, forse per non pensare troppo.
-Oh cherie, non mi hai ancora detto come è andata con platinette al Manor! Avete litigato? Non dirmi che avete distrutto la villa! Avete trovato qualcosa? Com'era la biblioteca? Non credo sia come quella di Hogwarts, conosco Scorpius, avrà sicuramente esagerato. Allora?- cominciò a domandare Dominique, senza lasciar parlare la sua cherie.
-Beh, in realtà è andata bene. Fin troppo, direi- rispose Rose, pensierosa. Aveva pensato anche lei a quel pomeriggio, alla casa, alla biblioteca e a tutto quello che aveva visto e ascoltato. Non si aspettava che Malfoy potesse essere così solo e pieno di ricordi. Insomma, era in cima alle classifiche del Settimanale delle streghe, pieno di ragazze e sicuro si sé. Non sapeva del resto. Era la prima volta che lo sentiva parlare così. Raccontò tutto a Dominique, del Manor, della biblioteca e della famiglia Malfoy.
-In effetti, è da tempo che non si vede il signor Malfoy. Ma non pensavo ci fosse tutto questo dietro. Magari Scorp non lo racconta perché non gli interessa, sta bene così- concluse la bionda, dopo il racconto della cugina.
-E con quel Trevor grifondoro? Come si chiama...Trevor Smith! Com'è andata?- chiese Dominique, entusiasta. Cercava sempre di aiutare Rose in fatto di ragazzi, ma non sempre riusciva nel suo intento.
-Male. Beh, in realtà non malissimo. Mi ha portato delle rose rosse, una scatola di cioccolatini di Mielandia e poi siamo andati al Lago Nero e abbiamo parlato di Quidditch, degli allenamenti e della prossima partita. E poi ha cercato di baciarmi, ma io mi sono rifiutata, l'ho spinto e me ne sono andata- rispose, disinteressata. Non credeva che lui non fosse carino o cortese nei suoi confronti, ma non le piaceva.
-Ma come, lo hai lasciato lì? È carino, ti ha portato i cioccolatini. Potresti dare una possibilità qualche volta!- esclamò Dominique, quasi irritata. Rose aveva tantissimi ragazzi ai piedi ma nessuno faceva al suo caso, per lei.
-Sai che i ragazzi mielosi non fanno per me. Io non saprei rispondere con un "grazie amore mio, questi cioccolatini sono dolcissimi, proprio come te. Ti amo tantissimo e bla bla bla"- aggiunse Rose, imitando le voci delle fidanzate 'mielose'. Odiava tutto questo. Forse in fondo aveva apprezzato i cioccolatini, ma non lo avrebbe mai ammesso.
-Ma potresti provare ad essere più carina qualche volta! Insomma: Nott era troppo monotono, il cercatore Tassorosso troppo ingenuo, Robert poco attraente e adesso lui troppo mieloso!- ribattè Dominique, cercando di farla ragionare. Ma nulla da fare, Rose era irremovibile.
-Sto bene così. Non devo per forza avere un fidanz...- stava per dire Rose, ma l'arrivo irruento di James in camera loro, non l'ha fatta finire.
-Infatti per voi basto io, vero cuginette?- disse, sedendosi tra loro due. Era molto geloso delle sue cugine, perché diceva 'di sapere cosa i ragazzi potrebbero fare'
-Ma da piccolo non ti hanno insegnato a bussare, malandrino?- chiese Dominique, ironica. Sin da piccolo lo chiamava malandrino, perché dopo aver ascoltato la storia dei veri malandrini aveva detto che era proprio un erede degno di James e Sirius.
-No, mademoiselle. L'hai detto anche tu, sono un malandrino io. Allora, parlavate di ragazzi? Chi devo andare a picchiare questa volta?- disse James, imitando di prendere a pugni qualcuno.
-Nessuno, io e Rose siamo libere come l'aria!- disse la bionda, sospirando. Aveva brutte cicatrici della sua ultima relazione.
-Ma...tu non ti stavi frequentando con quel Collins?- chiese stupito James a Dominique, dato che non sapeva nulla dell'aggressione.
-No James, è finita...male- gli rispose, sospirando. Non voleva farlo preoccupare, ma in fondo era il suo migliore amico, non poteva non dirglielo.
-Aspetta, quello stronzo ti ha tradita? Stai tranquilla, gli darò io una lez...- esclamò il Potter, pronto a duellare con il ragazzo.
-No James...- disse Rose, cercando di aiutare la cugina.
-È stato lui ad aggredirmi. Voleva...violentarmi- disse Dominique, in un sussurro.
James rimase zitto per un attimo, cercando, forse, di capire come reagire. Ma ad un tratto cominciò ad urlare: -Io lo uccido! Anzi prima lo prendo a calci e poi lo uccido! Ma come si permette a toccarti! Questo stupido, schifoso, maniaco, orrendo... come cazzo si chiama? Ah, Collins. Ma che razza di nome è? Io...-
-James, fermo, non urlare, ti prego!- disse Dominique, pentita di avergli raccontato l'accaduto, -Non lo sa nessuno, oltre te, Rose, la preside e i miei genitori. Ti prego! Ci ha già pensato la McGonagall a punirlo-
-Quindi tu lo sapevi e non mi hai detto nulla?- chiese il ragazzo a Rose, cercando di non sembrare troppo arrabbiato.
-No, io...temevamo una tua reazione avventata, ecco!- gli rispose, cercando di giustificarsi.
-Ma certo, era il minimo che dovessi fare! Adesso mi sentirà quel...Colly, Collin, Collins- disse, uscendo dalla porta, più arrabbiato che mai.
Rimasero nella stanza, a disfare i bauli. Nel frattempo fuori nevicava e il Natale era alle porte. Erano a casa, protette e nessuno poteva farle del male.
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Mystery
FanfictionDestino. Paura. Storie. Pensieri. Discorsi. Incertezze. Scappare. Reagire. Capire. "Era forte, Rose. Determinata, ferma nelle sue decisioni, pronta a tutto pur di raggiungere i suoi obiettivi. Ma a volte crollava. Fragile dentro. Ecco com'era Rose...