"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, soli, più tenui ma vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo"
-Marcel ProustAd Hogwarts stava nevicando. Gli alberi e i terreni circostanti il castello erano già coperti da una spessa e soffice coltre di neve. Ad Hogsmeade le botteghe e i pub cominciavano a decorarsi di candele incantate, a Mielandia vendevano già i paccotti col botto, tanto amati da Albus, e per le strade piccoli pupazzi di neve incantati pattinavano sulla neve, sorridendo ai passanti; per la via principale, tra il fumo dei camini accesi e il brusio della gente, tante ghirlande festose fissate ai muri auguravano un sereno Natale con una vocina quasi stridula. Natale era alle porte. Tra gli studenti regnava la spensieratezza: chi pensava al proprio regalo, chi sognava le meritate vacanze lontano da Hogwarts, chi invece a casa non voleva proprio tornarci. I gemelli Scamander avevano riaperto le scommesse sulla Stagione di Quidditch (-1 galeone e 14 falci per i Cannoni di Chudley al Campionato di quest'anno!- gridavano per i corridoi, cercando di aumentare le scommesse tra i tifosi), James era sull'orlo di una crisi di nervi per l'ultima sconfitta dei Grifondoro (-Lo sapevo che dovevamo utilizzare Trevor come battitore e non quella stupida oca di Kate Wilson!- urlò nella Sala Grande, battendo i pugni sul tavolo, dopo aver assistito all'ennesima vittoria dei Serpeverde) mentre Albus e Scorpius, dal loro tavolo, commentavano soddisfatti la vittoria. Le ricerche continuavano e ormai si vedevano tutti i giorni, cercando di modificare spesso l'orario degli incontri per non farsi scoprire. La lavagna della Stanza delle Necessità era colma di foto, mappe, ritagli della Gazzetta del Profeta. Sembrava il quartier generale degli Auror. C'erano state altre due aggressioni nelle ultime settimane: Taylor Tiger, responsabile dell'Ufficio Misteri e William Scott, giovane Natobabbano promosso da Hermione a capo del C.R.E.P.A.
-Non possiamo continuare così, non si capisce niente, miseriaccia!- esclamò Albus, sull'orlo di una crisi di nervi.
-"Miseriaccia" è un marchio Weasley, Albus!- lo rimproverò Rose, mentre guardava ammaliata i nuovi abiti Delacour che cambiavano colore ogni stagione; Albus stava per rispondere ma Rose continuò: -Comunque le ultime due aggressioni non sono affatto irrilevanti...-
-Potremmo cercare qualcosa- propose Scorpius, che vagava per la Stanza delle Necessità cercando di trovare una soluzione.
-Le nostre ricerche sono più inutili degli infusi di Madame Pomfrey, Scorp- disse Dominique, scocciata.
-Potremmo comparare i cadaveri, le dinamiche degli omici...- stava aggiungendo Albus, ma Lucy lo fermò subito: -Non è affatto una buona idea-
-Fermi tutti, silenzio, miseriaccia!- disse Rose, cercando di sovrastare le voci dei litiganti -Penso che dovremmo approfittare dei prossimi giorni per...-
-Tra due giorni cominceranno le vacanze di Natale, Weasley! Non facciamo parte dei servizi segreti inglesi! - sottolineò Scorpius, poco convinto.
-Fammi finire, Malfoy! Appunto, con l'occasione delle vacanze, opterei per ispezionare le nostre case-
-Rose, quanto Whisky Incendiario hai bevuto ieri sera? Dovremmo indagare su di noi?- esclamò Albus, incredulo.
-Miseriaccia Albus, sei peggio di una pluffa in testa! Potrebbero sapere qualcosa, qualcosa a cui noi non potremmo arrivare. Ti ricordi chi sono i nostri genitori?
-Certo che lo so, anzi, grazie per avermelo ricordato, come fanno tutti del resto!- sbottò, arrabbiato. Si sedette sulla poltrona rossa, vicino al camino, lontano dagli altri, borbottando e lamentandosi. Odiava chi gli ricordava di essere il figlio di Harry Potter o il nipote di Ronald Weasley e Hermione Granger, nonché Ministro della Magia.
-Bene. Adesso dobbiamo decidere come andare e soprattutto come giustificare le ricerche, no?- chiese Rose, sospirando. Era stanca di cercare, di vivere nell'ignoto. Avrebbe soltanto voluto sapere, capire. Avrebbe voluto i suoi genitori, al suo fianco, come sempre.
-Perché giustificare le ricerche? I vostri genitori non vi inciteranno mai a rifare una guerra. Dobbiamo cercare insieme: a casa Potter, a casa Weasley e poi modestamente non credo ci sia miglior luogo di ricerca del Malfoy Manor, dato che la mia biblioteca è grande come quella di Hogwarts- continuò, scrivendo alla lavagna le varie abitazioni da controllare
-Grazie per averci illuminato con la tua intelligenza e il tuo intervento, Hyperion- disse Rose, ironica.
-Grazie per avermi ricordato il mio secondo nome, Minerva. Assume un fascino diverso pronunciato da te, quando ti faccio arrabbiare- aggiunse Scorpius, sorseggiando del Whisky Incendiario. Ma la Rossa, prendendo di nascosto la bacchetta, con un Wingardium Leviosa, fece cadere il bicchiere a terra, rovesciando il Whisky sul pavimento.
-Rose! Ma stav...-
-Tu smettila di farmi arrabbiare! E poi...non puoi bere Whisky adesso-
-Hai i capelli troppo rossi per dirmi cosa fare, Weasley!-
-E tu sei troppo platinato per...argh, smettil...-, stava per dire, ma Scorpius con degli Aguamenti le bagnò il viso. Così Rose si alzò dalla sedia e i due cominciarono a rincorrersi e lanciarsi incantesimi, finché Dominique, salita a fatica su una sedia, con un Sonorus urlò di fare silenzio, placando la piccola lotta che si era innescata fra la Weasley e il Malfoy. Nella stanza ritornò finalmente il silenzio: Albus giocherellava con la bacchetta seduto sulla poltrona e Scorpius e Rose si lanciavano sguardi di sfida.
-Finalmente vi siete calmati! Bene, adesso decidiamo chi di voi andrà a cercare. Io passerò le vacanze di Natale in Francia, quindi non potrò aiutarvi- disse Dominique, dispiaciuta nel dare la notizia. Non amava passare le vacanze in Francia, soprattutto in questo momento particolare.
-Ma non mi avevi detto nulla!- esordì Rose, saltando letteralmente dalla sedia. Dominique era la sua migliore amica e l'unica cugina con cui andava davvero d'accordo. Con Lily le cose non andavano bene. Forse per la differenza d'età, non condividevano gli stessi interessi. E poi lei era sempre stata fredda, distaccata. Era Dominique la sua ancora, il suo rifugio. E lei, in quel periodo che avrebbero potuto trascorrere insieme, non ci sarebbe stata. Era ingiusto, pensò Rose.
-Anch'io lo so da poco. Ma mia madre vuole vedere me e Louis, soprattutto dopo quello che è successo e quindi passerò le vacanze con lei. Verrò solo il giorno di Natale, per salutare papà, Victoire e Teddy- rispose Dominique alla cugina e Rose annuì dispiaciuta.
Dopo qualche minuto di silenzio, Albus propose di decidere chi avrebbe dovuto cercare nelle proprie case. All'inizio avevano pensato che ognuno potesse fare da sé, così avrebbero destato meno sospetti. Ma quattro occhi sono meglio di due pensò Dominique e così alla fine decisero che sarebbero andati in coppia. Ma ormai, con la partenza della Delacour-Weasley e con la diserzione di Lucy (-Passerò le vacanze ad Hogwarts, ve l'ho già detto- disse, dopo l'insistenza dei ragazzi), erano rimasti in tre. La decisione più ragionevole sarebbe stata quella di andare insieme, casa per casa. Invece, dopo alcune Cioccorane e qualche sfuriata, Albus propose che lui e Scorpius avrebbero cercato nell'ufficio di suo padre, poi avrebbe aiutato Rose a casa dei suoi zii e Scorpius invece avrebbe controllato con Rose la biblioteca al Manor. Sentendo questa proposta, la ragazza saltò dalla sedia. Non voleva assolutamente cercare per ore al Malfoy Manor con Malfoy stesso!
-Albus, non sono d'accordo! Dai, sei già andato al Manor, potresti andarci di nuovo, soprattutto per le ricerche. E poi...ehm...pensa a mio padre, ecco, pensa a lui! Potrebbe scatenare un'altra guerra al pensiero che io sia andata al Manor con Scorpius!-
-Rosa, stai calma, per l'amor del cielo! La mia proposta faceva in modo che ognuno di noi cercasse solo in due case, non in tre. E poi, soprattutto per le ricerche, io non andrò al Manor. Lì ci sono centinaia di libri che dovrei leggere accuratamente e questo non è il mio forte, lo sai bene. E poi, suvvia, tuo padre non lo saprà mai; chiederò a James di accompagnarmi a Diagon Alley e diremo a zio Ron che siamo usciti tutti insieme. Rose, non hai scuse- rispose Albus, risoluto. In fondo sapeva che sua cugina non aveva alcuna intenzione di andare al Manor, ma volendo che per una volta riuscissero a fare qualcosa senza litigare, non si lasciò convincere.
Così con l'inizio delle vacanze, tutto andò come previsto: Rose e Scorpius andarono per primi al Manor e poi avrebbero controllato le altre case. Rose non era mai stata lì. Le sembrava tutto molto lugubre, proprio come nelle descrizioni dei suoi genitori. Sapeva che lì era stata torturata sua madre, durante la guerra e che suo padre e suo zio erano stati catturati. Entrarono nella villa. Era buio e non si vedeva quasi nulla. Scorpius posò le sue cose in un angolo e accese le luci. Cercò un pezzo di pergamena, scrisse poche parole e imbucò il biglietto sotto una delle tante porte del corridoio. Rose gli chiese cosa stesse facendo e lui rispose che aveva informato suo padre della sua presenza. Percorsero il lungo corridoio, pieno di quadri e di mobili che talvolta non si riuscivano a vedere per la polvere e finalmente arrivarono alla porta giusta.
Quando Rose entrò rimase sbalordita. Era una stanza immensa, dal soffitto altissimo e dalle larghe pareti, interamente ricoperte da scaffali, pieni di libri e volumi antichi. Grandi finestre, che un tempo illuminavano la stanza, adesso erano coperte da lunghe e spesse tende. Antiche scale a pioli erano d'aiuto per la ricerca dei libri. Al centro della stanza vi era un grande pianoforte a coda e vicino tanti tavoli per sedersi e consultare i volumi.
-Pensavo scherzassi quando dicevi che la tua biblioteca era grande come quella di Hogwarts! Merlino, è fantastica!- esclamò Rose, che non riusciva a credere ai suoi occhi. Anche lei aveva una biblioteca in casa di modeste dimensioni, ma non pensava potesse entrare tutto questo in un'abitazione.
-Qui vi sono custoditi alcuni dei manoscritti più importanti del Mondo Magico. È una biblioteca antichissima, da sempre dei Malfoy- disse Scorpius, mentre con fatica provava a scostare le tende per far entrare un po' di luce.
-Ma come mai la villa è così...abbandonata? Sembra non ci abiti nessuno da anni- chiese Rose, curiosa. Quella casa le infondeva una sensazione di sconforto e solitudine tale da non riuscire a capire come Scorpius facesse a viverci.
-Dopo la morte di mia madre, mio padre ha deciso di abbandonare tutto. Ha abbandonato la villa, se stesso, i propri interessi e un po' anche me. Non parliamo quasi mai e il nostro rapporto è inesistente. Ha voluto morire un po' anche lui, interiormente intendo. Quando ci vivevamo tutti insieme la villa era uno splendore, sembrava un castello. Mia madre, con il suo arrivo, l'ha fatta rinascere. Ha sistemato i giardini, ha riaperto alcune stanze e ha anche restaurato questa biblioteca, che era chiusa da anni. E adesso è tutto...morto- rispose Scorpius. Rimasero in silenzio. Ricordare era doloroso per lui, ancora. Ma dopo un po' si rialzò e cercò di sdrammatizzare: -Avanti Weasley, abbiamo molto da fare e ancora non abbiamo cominciato. Basta con le chiacchiere!-
E così iniziarono il lavoro, cercando e leggendo per ore tra i libri della biblioteca. Rose controllò tutto quello che poteva fare al caso loro, ma senza alcun esito positivo. Mentre Scorpius, ad un tratto esclamò: -Ecco, ce l'ho, l'ho trovato!- poggiando sul tavolo un libro intitolato "Maledizioni e fatture", -Lo consultò mio padre quando cercava informazioni sulla malattia di mia madre. Con questo potremmo capire cosa è successo a tua madre, potrebbe esserci utile-
Alla fine, dopo un paio d'ore, avevano raccolto qualche libro e alcuni fogli. Stavano riordinando i libri quando Rose disse: -Scorpius, oggi siamo stati insieme delle ore e non abbiamo litigato, questo è un record!-
-Non cantare vittoria troppo presto Weasley, perché potrei provocarti anche adesso-
-Non ci riusciresti-
-Ne sei sicura?-
-Assolutamente-
-Bene, allora suonami qualcosa al pianoforte-
Sicura di sé, Rose andò verso lo strumento e eseguì una vecchia sonata inglese. Sua madre le aveva insegnato a suonare, ma lei non aveva la sua stessa passione.
Scorpius la seguì e le disse di sedersi accanto a lei. Il ragazzo cominciò a suonare. Era un pezzo di Chopin, che sapeva eseguire alla perfezione. Il suo metodo era impeccabile e le note risuonavano melodiose nella stanza. Quando finì, Rose non potè che arrendersi e complimentarsi con lui.
-Sei davvero...bravissimo, Scorpius. Ma dove hai imparato?-
-Mi insegnò mia madre. Questo era il suo pezzo preferito e lo suonavamo sempre qui insieme-
-È-è meraviglioso- disse Rose, in un sussurro.
Lasciarono il Manor e ritornarono alla Tana. La biblioteca, il pianoforte e i ricordi di Scorpius erano rimasti lì, dietro quella porta. Aspettavano soltanto che qualcuno, un giorno, riportasse la luce, la vita. Perché la morte ormai, si era presa tutto.
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Mystery
FanfictionDestino. Paura. Storie. Pensieri. Discorsi. Incertezze. Scappare. Reagire. Capire. "Era forte, Rose. Determinata, ferma nelle sue decisioni, pronta a tutto pur di raggiungere i suoi obiettivi. Ma a volte crollava. Fragile dentro. Ecco com'era Rose...