La colazione era andata decisamente meglio di quanto aveva potuto immaginare, quindi Ariel si poteva dire immensamente soddisfatta. Il figlio pendeva letteralmente dalle labbra di Evangeline e sembrava essere incantato da lei e dal suo modo di fare. La ragazza d'altro canto aveva una grazia innata, che anche un occhio inesperto avrebbe riscontrato.
Dopo la colazione le donne si erano divise dagli uomini, sotto consiglio del duca stesso. La duchessa aveva quindi colto l'occasione di presentare a Evangeline la sua unica figlia, che quella mattina era uscita presto per una passeggiata a cavallo, scortata da Matthew, uno dei tanti nobili di Newport News che le facevano la corte. Angelica de Greye aveva la bellezza cristallina della madre e il carattere impetuoso del padre. Non aveva la minima voglia di accasarsi così presto e faceva di tutto per sabotare ogni tentativo dei nobili che la circondavano. Angelica era molto simile ad Evangeline, ma ancora nessuna delle due giovani dame poteva saperlo. Ariel sembrava entusiasta di presentare a Evangeline la figlia, tanto che anche la ragazza olandese si convinse ad aprisi un poco e mostrare il lato migliore di sé, dopotutto un amico non guasta mai.
Ariel scortò Evangeline fino al piano di sopra e la condusse nella stanza che era di fronte alla sua. La duchessa non si scomodò nemmeno di bussare alla porta prima di entrare. Sapeva già cosa stesse facendo sua figlia, probabilmente stava leggendo romanzi non adatti ad una dama, oppure si stava esercitando con la sua spada. Angelica credeva che la madre non sapesse quali fossero i suoi segreti, invece ad Ariel non era sfuggito nulla, probabilmente perché quando era ancora una giovane fanciulla come lei, anch'essa aveva fatto lo stesso. Evangeline seguì silenziosamente la duchessa, fino a quando questa non le indicò una poltroncina su cui accomodarsi.
«Angelica, figlia mia!» La diretta interessata a quelle parole saltò sul letto sul quale era seduta e si affrettò a nascondere ciò che stava leggendo. Santo cielo, se sua madre l'avesse scoperta in quello stato l'avrebbe sicuramente chiusa in casa a vita!
«Arrivo subito madre!» Cercò di mascherare la sorpresa nel tono della voce, sistemando frettolosamente il letto e incamminandosi verso il salottino, accanto alla camera da letto. Chiuse dietro di se la porta della sua stanza e ciò che vide la lasciò con il fiato sospeso. Chi era quella ragazza?
«Salve madre.» Angelica fece un piccolo inchino, per poi posare lo sguardo sulla ragazza, che nel frattempo si era alzata in piedi con l'ingresso della duchessina nella stanza.
«Buongiorno figlia mia. Lei è Evangeline Stevenson, viene dall'Olanda, in Europa.» La diretta interessata si avvicinò alla ragazza e sorrise mestamente. Angelica notando qualcosa di strano nello sguardo di Evangeline, prese in mano la situazione e si presentò per prima.
«È un onore per me fare la vostra conoscenza. Io sono Angelica de Greye.» Evangeline si inchinò a sua volta, senza mai smettere di fissare negli occhi Angelica.
«L'onore è mio Vostra Grazia.» Per la prima volta Angelica sentì la voce della giovane e ne rimase colpita. Le parole che aveva pronunciato erano dolci e cadenzate, ma decise. La donna che era di fronte a lei aveva sicuramente avuto un'istruzione di tutto rispetto, probabilmente anche più rigida della sua. Al solo pensiero di un'istruzione più rigida di quella ricevuta la piccola duchessa sbuffò sommessamente, senza attirare troppo l'attenzione su di se.Ariel vide lo scambio di sguardi curiosi tra le due ragazze e decise quindi di togliersi di mezzo.
«Angelica cara, perché non mostri ad Evangeline il nostro giardino? Sono sicura che lo amerete mia cara!» Disse poi rivolta a Evangeline, prima di uscire dalla stanza e lasciare una carezza sulle guance di ciascuna ragazza. Le due giovani donne si studiarono per qualche secondo, poi fu Evangeline a prendere la parola.
«Spero di non essere fonte di scocciatura per voi, Vostra Grazia.»
Angelica a quelle parole scoppiò in una fragorosa risata, che non aveva proprio nulla a che fare con l'educazione che, fin da bambina, aveva ricevuto. Evangeline si trattenne dall'altra un sopracciglio. Se mai le avesse osato ridere in quel modo così sguaiato, suo padre l'avrebbe messa a digiuno per una settimana.
«Voi siete di certo la persona che meno si avvicina ad una scocciatura signorina Evangeline. Posso chiamarvi per nome vero? Odio certe regole.» Angelica aveva dato sfoggio del suo carattere libertino e poco devoto alle regole, ma d'altronde da lei ci si poteva aspettare di tutto. Evangeline dal canto suo non poté che sorridere a quella sfrontatezza. Lei avrebbe pagato oro per poter essere così disinibita nei confronti delle regole. Sfortunatamente per lei però, la sua infanzia non glielo aveva permesso e nemmeno parte della sua adolescenza. Era stato così duro vivere all'ombra della regina che, ogni minimo gesto poteva essere l'ultimo per una bastarda come lei. Suo padre le aveva imposto sin da bambina il rispetto verso gli altri, a prescindere dal modo in cui questi la trattassero. Lei doveva essere superiore a tutti e a tutto, perché nelle sue vene scorreva il sangue di una principessa. Poteva essere anche nata da un amore extraconiugale e quindi non sacro, ma ella rimaneva il frutto dell'amore tra due persone e nonostante suo padre non appartenesse a una delle famiglie più ricche della corona olandese, lui era comunque un nobile.
«Certo Vostra Grazia.» Evangeline non aveva mai avuto troppi problemi ad essere chiamata semplicemente per nome, perché il suo nome in fondo in fondo le piaceva.
«Bene, anche voi potete fare lo stesso, siamo coetanee più o meno! Ora, venite con me Evangeline, vi farò vedere ciò che di più bello c'è per me al mondo.» E detto questo le due ragazze uscirono dalla camera da letto della duchessina, per andare nel giardino segreto sul retro di Greyehall. Quello che avrebbe, di li a poco, visto Evangeline era il frutto di anni e anni di battibecchi tra il duca e la duchessa de Greye. Il giardino segreto era infatti stato creato dal volere della duchessa, che aveva contribuito personalmente alla realizzazione di esso. Il giardino si chiamava infatti segreto perché al centro di esso vi era un labirinto. Tutto intorno vi erano aiuole ricolme di qualsiasi varietà di fiore, un lungo muro divisorio che segnava la fine del giardino ducale, per poi aprirsi nel resto dei possedimenti della famiglia de Greye.
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Il segreto dietro i tuoi occhi
Historical FictionMaximilian Alexander Leonard de Greye, primogenito della famiglia più ricca della Virginia, era conosciuto in tutto il mondo. Per cosa? Beh lui era lo spadaccino migliore al mondo e non solo quello. Era un navigatore, ogni rotta era stata da lui con...