L'erba cattiva non muore mai

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Quando aveva scoperto che il nuovo duca di Newport News e dintorni era Maximilian de Greye, il figlio dell'uomo che doveva essere suo, non aveva perso un minuto di più e si era mobilitata per partire il prima possibile per la rinomata città vicina. Sua figlia era in età da marito già da qualche tempo e doveva fare in modo che si sposasse in un modo o in un altro con quel duca. Doveva fare ciò che lei non era riuscita a fare, incastrare un uomo della famiglia de Greye. Sebbene la figlia della contessa non eccellesse in intelligenza e in bellezza, poteva vantare di possedere delle eccelse doti nella persuasione e nella vendetta, esattamente come la madre. La contessa Bauermann sarebbe presto tornata nella città di Newport News e con ella sarebbero tornati anche tanti altri problemi, non solo per la famiglia del duca, ma anche per gli altri abitanti della città stessa. Perché si sa, una promessa è una promessa e prima o poi viene mantenuta, soprattutto se a farla è una donna perfida e malvagia come Clotilde Bauermann. Il rimorso e la vendetta avevano albergato nella sua anima per troppi anni ed ora si erano insinuati anche nella mente della figlia, che era stata cresciuta all'ombra di un padre misteriosamente defunto, da una madre superficiale e malvagia, con l'aiuto di un amico di famiglia di discutibile veridicità. L'unica speranza che si poteva avere per quella povera ragazza, era che questi sentimenti cattivi con cui era cresciuta, non raggiungessero anche il suo cuore.

Ciò che Ariel e Angelica non potevano prevedere quella mattina al mercato, era di rincontrare nuovamente la loro peggior nemica. Grazie al cielo il fato aveva voluto che con loro ci fosse anche Thomas de Greye, ora non più duca, ma sempre uomo degno di rispetto e stima da parte di ogni singolo cittadino. Sarebbe bastato infatti un solo suo gesto, che le persone sarebbero state dalla sua parte. Si era fatto voler bene da tutti e aveva imparato a diventare anche un uomo del popolo e non solo un uomo dedito ai doveri da duca, gli stessi doveri che aveva abbandonato in parte quando aveva deciso di sposare una donna senza dote e di dubbia origine nobile. Poco lontano dai tre componenti della famiglia de Greye, appoggiato a un carretto di fiori, vi era anche John Smith, uno dei due giovani che da qualche settimana facevano la corte alla giovane Angelica de Greye. John era un giovane uomo di bell'aspetto, appartenente a una famiglia borghese sufficientemente ricca per la cultura di quel tempo, dotato di un carisma decisamente fuori dal comune, capace di rapire e intrappolare il cuore di una donna esattamente come aveva fatto di recente con una giovane nobile. Così si era sentita Angelica quando aveva avuto l'onore di conversare per la prima volta con il signor John Smith.

«Oh Thomas caro! Mi ero dimenticata di dirvi che la prossima settimana mia sorella e il vostro buon amico, il signor Boomer, verranno a farci visita a Greyehall. Dobbiamo avvisare la signora Chapman di preparare immediatamente le stanze per gli ospiti.» La voce altalenante della ormai ex duchessa Ariel, arrivò anche alle orecchie di John Smith, facendolo voltare verso la fonte della voce che aveva sentito. Angelica, sebbene ciò che stava facendo fosse assai disdicevole anche per i suoi canoni ribelli, aveva già il suo sguardo puntato sul signor Smith da qualche minuto. Egli infatti, quando incontrò gli occhi cristallini della ragazza su di se, sorrise un poco, per poi abbassare il capo in un semplice inchino teatrale. Angelica sorrise di rimando, senza però contraccambiare il suo inchino. John Smith a quella provocazione velata scosse il capo, senza però abbandonare il sorriso malizioso che gli contornava il viso. Con un semplice scambio di sguardi si erano detti molto di più di quanto avrebbero potuto fare le parole.

«Angelica cara! Venite tesoro mio, dobbiamo ancora passare in due boutique e Dio solo sa quanto tempo ci impiegheremo!» Questi erano i momenti in cui Angelica era più che certa che sua madre un giorno, sarebbe potuta diventare un'eccellente attrice di teatro melodrammatica. La piccola de Greye, a quel richiamo, alzò appena gli occhi al cielo, anche se sapeva che non avrebbe mai dovuto farlo in pubblico, gesto che non passò affatto inosservato a John Smith, che accentuò il suo sorriso.
«Si madre.» E così dicendo Angelica fu costretta a dare le spalle al giovane signor Smith che però, seguì finché poté con lo sguardo, la figura della signorina de Greye, l'unica vera ragazza per cui gli era sembrato valesse la pena sposarsi. L'unica per la quale avrebbe combattuto e faticato per ottenerne la mano. Di questo ormai ne era più che certo.

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