Mare antartico

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Decine di occhi fissavano Evangeline, impazienti di una risposta. Un prezioso segreto stava per essere rivelato e nessuno poteva ormai impedirlo. Le voci sarebbero serpeggiate per tutta l'America, arrivando probabilmente anche in Europa. Questa era la sua condanna.
«Il mio nome è Evangeline Stevenson e sono l'unica erede al trono olandese. Ora, se non vi dispiace, stipuliamo questo patto, dopodiché me ne voglio andare il più lontano possibile da voi!» Sdegno e ripudio era ciò che Evangeline provava nei confronti di Maximilian in quel preciso istante, se ovviamente non si teneva conto dello stomaco in subbuglio, delle mani sudate e delle gote arrossate a causa della vicinanza con l'uomo in questione. Mai nessuno prima l'aveva trattata in quel modo ed ora si ritrovava a fare i conti con i suoi sentimenti irrazionali.
«Oh suvvia! Non scaldatevi tanto Vostra Maestà, sono sicuro che qui nessuno ha cattive intenzioni nei vostri riguardi. Per quanto concerne il patto invece, voglio un patto di sangue con voi.» Mormorii contrariati si alzarono a quella rivelazione. La ciurma di Evangeline insorse in poco tempo, contrariata e furibonda a quella proposta così oscena. Maximilian però rimaneva serio e impassibile, per una volta Evangeline poteva dire di averlo visto serio in qualcosa.
«Che cosa significa?» Chiese la ragazza alzando di poco il tono della voce per sovrastare i mormorii.
«In poche parole un patto di sangue può essere paragonato a un matrimonio. Gergalmente è un vincolo, moralmente è un'unione vera e propria tra due individui, simile al matrimonio. Normalmente viene usato dai più temuti pirati quando la posta in gioco è la vita.» Thomas Gates decise di intervenire, zittendo con un solo gesto della mano la ciurma alle sue spalle. La velata accusa del signor Gates, non aveva minimamente scalfito ma dura armatura di Maximilian, che prese parola senza curarsi più di tanto di quanto Gates aveva detto.
«Voi sarete legata a me per nove mesi Vostra Maestà, al termine dei quali potrete decidere di fare ciò che più vi aggrada, ovviamente dopo aver sciolto il nostro patto.»

Evangeline non sapeva cosa pensare, cosa dire. Credeva di essere finalmente libera, invece ora si ritrovava di nuovo legata a qualcuno che, seppur trovava molto attraente, non rientrava nei suoi piani. L'amore era una fiaba per bambini e, nonostante ella un poco ci credesse, al momento non lo voleva per sé. Tuttavia l'amore è imprevedibile, non può essere programmato, quindi la signorina Stevenson avrebbe dovuto essere pronta ad ogni evenienza!
«Ad una condizione.» Sogghignò Evangeline fermandosi a pochi passi da Maximilian.
«Quale?» Chiese lui. Il silenzio era tombale, solo i respiri dei presenti potevano essere uditi.
«Voi non giacerete con nessuna donna.» Visto che era un patto di sangue era giusto che entrambi ci rimettessero qualcosa. Lui si era divertito a schernirla davanti ai suoi uomini, ora era lei a divertirsi davanti agli sguardi stupiti degli uomini della ciurma del futuro duca di Greyehall, ora era il suo turno di divertirsi.
«Cosa? No!» Maximilian non avrebbe mai rinunciato alle attenzioni di un caldo e morbido corpo femminile per nove mesi! Non era minimamente concepibile per la sua mente una proposta di questo tipo.
«Allora annullate il patto. Sono in grado di cavarmela da sola e non ho bisogno di essere legata ad un uomo ancora una volta.» Gli sguardi degli uomini che formavano le due ciurme si alternavano di rimando, prima alla donna e poi all'uomo, attenti a non perdersi neanche un piccolo dettaglio di quanto veniva detto. Non capitava spesso di poter partecipare a battibecchi di questo tipo.
«Proprio perché so che siete in grado di cavarvela vi voglio dalla mia parte. So distinguere una persona di spessore quando la incontro e voi vi siete dimostrata tale dal nostro primo incontro.» Maximilian aveva capito che se voleva avere Evangeline dalla sua parte, doveva cedere e accettare la sua proposta. Poteva sempre convincere lei stessa a donargli quelle attenzioni così preziose.
«Quindi accettate la mia condizione si o no?» Evangeline aveva una mano sul fianco e l'espressione di chi sa di aver già vinto. Aveva capito che se voleva far sentire la sua voce, doveva solamente mettere da parte le sue paure e mostrare di essere sicura.
«Accetto la vostra condizione signorina Stevenson.» Un sorriso malizioso comparve sulle labbra di Maximilian, facendo incuriosire più del dovuto Evangeline. Egli infatti stava pensando al momento in cui sarebbe riuscito a convincere Evangeline a riservare solo a lui le sue attenzioni. Thomas Gates diede una pacca sulla spalla della ragazza, per congratularsi con lei, ma la ragazza era ancora ancorata con lo sguardo alla figura troppo felice di Maximilian. Perché accidenti era così felice?
«Signorina Evangeline sono sorpreso da voi e dal vostro temperamento. Congratulazioni capitano!» Arthur si complimentò con il suo capitano, era ancora su di giri per quanto aveva appena visto. Nessuna donna avrebbe mai parlato in quel modo a un uomo, per di più se quell'uomo era tanto bello, quanto forte come Maximilian.
«Vi ringrazio Arthur.»

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