Oceani e mari

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Quando Evangeline regnava in Olanda ogni cosa le era sembrata possibile da realizzare. Era amata dal popolo, dai politici e dai consiglieri. Alcuni uomini avevano anche sviluppato nei suoi riguardi una vera e propria ossessione, come il conte Andråy. Era un bell'uomo, benestante, circa sui trent'anni, che amava veramente la sua regina. Durante il loro primo incontro si era però spinto oltre il limite, addirittura baciando la regina Evangeline senza il suo permesso. Ella, che si era sempre dimostrata tollerante, era uscita di senno a quel gesto così oltraggioso. Se un uomo desiderava una donna, avrebbe dovuto prima corteggiarla, o almeno non comportarsi in un modo così villico e incivile. Sebbene la società moderna fosse assai innovativa e talvolta aperta a nuove idee, certi comportamenti non potevano affatto essere tollerati ed Evangeline aveva un ruolo da proteggere dalle male lingue, non poteva permettere ad un conte di infangare la sua reputazione così facilmente.

Il conte Andråy, dopo aver compiuto quel gesto così audace, si era subito prostrato ai piedi della sua regina, implorando il suo perdono, quasi invano. La regina infatti iniziava ad essere meno propensa al perdono con le persone che le mancavano di rispetto e questo era uno di quei casi.
«Non so cosa mi abbia preso Vostra Maestà, abbiate pietà di un povero stolto come me. Non so come porgere le mie più sincere scuse a Vostra Maestà.» Di certo si sarebbe ricordato del gesto di Evangeline in risposta al suo bacio non voluto. Un sonoro e poderoso schiaffo, le cui forme ancora erano visibili sulla guancia del conte. Cinque dita di sdegno e di incredulità erano dipinte sulla guancia resa ispida dalla barba del conte, che ancora se la teneva stretta con la mano.
«Le vostre scuse sono accettate e mi auguro che un comportamento così disdicevole da parte vostra non si ripeta mia più. Siete il principale esponente della vostra regione, non distruggete la stima che ho per voi così in fretta e in modo così stupido.»
Evangeline si era ritirata nelle sue stanze prima della fine dal banchetto reale quella sera, proprio a causa del comportamento disdicevole del conte. La voce di ciò che era accaduto te ala regina e il conte, stava già serpeggiando tra le lingue biforcute degli ospiti della serata. Nulla avrebbe fermato un pettegolezzo succoso come quello, nemmeno il fatto che riguardasse la regina stessa. Poteva apparire immaturo il comportamento così avventato della regina nei confronti di un esponente di una minoranza territoriale del suo Paese, ma la ragazza era ancora legata, in un qualche modo piuttosto particolare, al maggiore dei figli della famiglia de Greye. Era un qualcosa che non poteva essere ne identificato, ne spiegato a parole. Ella sapeva che era così e basta, forse le bastava davvero solo quello per convincersi che forse poteva ancora esserci una speranza. Forse, dopotutto poteva ancora concedersi di essere felice, o forse no. Quello non era un momento in cui doveva pensare a se, ma piuttosto doveva pensare al suo popolo e a rendere quel Paese allettante agli occhi di un qualche nobile, locale o straniero.

Nella stessa situazione di Evangeline si trovava anche Maximilian de Greye. Nonostante anch'egli cercasse, ogni giorno e in ogni modo, di sopprimere le emozioni che ancora provava per la donna olandese, sarebbe stato evidente agli occhi di chi lo conosceva meglio o solo realmente, che c'era qualcosa che lo turbava e che quel qualcosa aveva a che fare con delle faccende di cuore. Non era da lui comportarsi in quel modo. Angelica de Greye era stata la prima ad accorgersi di quel comportamento nel fratello. Aveva passato qualche mese in un mutismo solenne, per poi tornare ad essere l'uomo che era sempre stato, ma senza il suo solito sorriso, senza la sua solita ironia, senza la sua solita indole ribelle. La figlia più piccola della famiglia de Greye si era confrontata con la madre riguardo al comportamento del fratello, ma non era servito a nulla. Lady Ariel credeva saggio lasciare Maximilian a se stesso, aveva bisogno di sbagliare e capire ciò che era meglio per lui dai suoi sbagli. Inoltre, dopo poco tempo, la ragazza aveva ricevuto il corteggiamento da parte di due ragazzi, trovandosi costretta a dedicare ad essi le sue attenzioni.

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