L'alba del giorno dopo aleggiava su Tortuga e fece schiudere dolcemente gli occhi di Evangeline. Probabilmente aveva dormito solo per un paio di ore, come le ricordava il dolore che aveva alla testa, ma per ora doveva farsele bastare.
«Signorina Evangeline, è l'alba.» Un delicato bussare alla porta fece scattare sull'attenti la ragazza che era ancora incantata dal caldo tepore del letto. Quella era la voce del signor Gates. Si affrettò a connettere la sua bocca al suo cervello per poter elaborare una risposta.
«Vi ringrazio.» Fu tutto quello che riuscì a dire mentre cercava, con tutte le sue forze, di alzarsi dal letto che le era stato offerto per la notte. La sera precedente era stata un successo ed era riuscita a reclutare una ciurma numerosa che non aveva problemi con il suo essere al contempo donna e capitano di una nave.
«La colazione è quasi pronta. Mary vi ha lasciato degli abiti puliti sulla poltrona in vimini. Se volete rinfrescarvi con un bagno, l'acqua calda è nel camino dalla sua stanza.» Stropicciò gli occhi e si decise ad alzarsi dal letto, ringraziando mentalmente ancora una volta Thomas Gates. Si tolse di fretta la camiciola e prese il secchio dal camino ancora acceso, aggiungendo l'acqua bollente a quella fredda che già era presente nella vasca in legno poco distante dal letto. Prese dei sali profumati e il sapone da sopra la toeletta e si immerse nell'acqua perfettamente tiepida. Si strofinò la pelle con il sapone profumato e poi passò ai capelli, sentiva lentamente che il suo corpo si stava svegliando e ringraziava per le dolci attenzioni che gli stava riservando. Una volta terminato il tutto uscì dalla tinozza e avvolse il corpo in un telo bianco che era stato posizionato ai piedi de letto. Il signor Gates, la sera precedente, le aveva offerto una sistemazione per la notte e anche molto di più. Mary, la cameriera della casa, era stata un tesoro con lei, le aveva fatto trovare tutto quello che le occorreva e l'aveva rifocillata con ogni prelibatezza possibile. Una volta asciutta, Evangeline indossò gli abiti maschili che le aveva dato Mary, con anche un corpetto da donna della sua misura. Thomas le aveva consigliato di indossarlo, evitando di essere irriconoscibile.Guardò la sua immagine allo specchio che era appeso sopra il camino. Era pulita finalmente ed era anche più donna con quel corpetto che le spingeva il seno verso l'alto. Le sue forme erano perfettamente in risalto in questo modo e questo non era di certo a suo favore, vista la situazione in cui si era cacciata con Maximilian de Greye e la sua ciurma. Ma questo era un altro paio di maniche che avrebbe arrotolato più tardi. Lasciò i suoi capelli umidi sciolti, non era più un suo problema doverli nascondere.
Uscì dalla stanza e si recò al piano inferiore, dal quale sentiva provenire un profumino delizioso che fece risvegliare rapidamente il suo stomaco affamato.
«Buongiorno signor Gates, buongiorno Mary.» Nella sala da pranzo la tavola era imbandita e Mary era sorridente. Quando abitava in Olanda suo padre non era mai presente nel momento della colazione e, nonostante lo amasse molto, non lo avrebbe mai perdonato del tutto per preferire gli affari ad una colazione con la propria figlia.
«Buongiorno a voi mia cara ragazza. Dormito bene? Oggi è il grande giorno.» Evangeline sorrise e si accomodò a tavola per fare colazione. Thomas Gates era stato di parola e, soprattutto, era stato infinitamente gentile con lei. Avrebbe dovuto trovare un modo per ricambiare la gentilezza.
«Ho dormito molto bene grazie, nonostante avrei continuato volentieri. Oggi credo proprio che sarà una giornata tutta da scoprire amico mio. Ho una strana sensazione.» Thomas sorrise alzando un sopracciglio a quella risposta. Aveva legato molto con la piccola donna al suo fianco. Nella sua vita turbolenta, non aveva avuto la possibilità di crearsi una famiglia e, di conseguenza, non aveva avuto la gioia di veder nascere un figlio suo. Ecco perché considerava quella ragazza quanto di più vicino ci poteva essere con una figlia. Sentiva una certa intesa con lei e, soprattutto, aveva capito che poteva fidarsi di lei.
«Maximilian de Greye non vi creerà nessun problema. In caso contrario sono sicuro che voi sarete in grado di far fronte a qualsiasi imprevisto quell'uomo porti con se. Avete dimostrato più volte, la notte scorsa, cosa siete in grado di fare. Non mi sembra che rientri nelle vostre debolezze il farvi mettere i piedi in testa da un uomo.» Evangeline si lasciò andare a un sorriso sornione, mentre assaporava con estrema lentezza la sua abbondante colazione.
«Avete ragione Thomas. Avete proprio ragione.»
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Il segreto dietro i tuoi occhi
Ficción históricaMaximilian Alexander Leonard de Greye, primogenito della famiglia più ricca della Virginia, era conosciuto in tutto il mondo. Per cosa? Beh lui era lo spadaccino migliore al mondo e non solo quello. Era un navigatore, ogni rotta era stata da lui con...