Capitolo 4.

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 "Non lo so chi sei, però ti sogno quasi tutte le notti. Perché?"

50 volte il primo bacio.

L'indomani sono seduta su un lettino in riva al mare, tracannando una bottiglietta d'acqua con la cannuccia, mentre Queen riposa all'ombra.

Tutti i brindisi di ieri mi hanno messa K.O.

Ho espressamente detto a tutti, soprattutto a mio padre, di lasciare che mi rompa i maroni da sola in santa pace sulla spiaggia della Sardegna, ma a quanto pare qualcuno non capisce l'a, b,c.

«Lo puoi fare il bagno dopo quel mezzo litro d'acqua che stai bevendo?», mi prende in giro, mentre osserva il materassino a forma di ananas che mi sono comprata.

Ho dovuto inseguire un bambino per far sì che mi prestasse la pompetta per gonfiarlo, in più gli ho dovuto offrire un gelato. Sono stata palesemente ricattata.

«Cosa vuoi, Kevin?»

«Fare il bagno», dice, prendendo il materassino senza il mio permesso e fiondandosi in acqua come un bimbo di cinque anni.

«Gesù...», dico tra me e me, alzandomi dal lettino e sentendomi in uno stato comatoso.

«Stai da panico», ridacchia, mentre lo raggiungo in acqua.

«Mi sembravi più simpatico ieri, come mai?»

«Sarà stato il prosecco», fa spallucce, appoggiandosi sull'ananas e lasciandomi del posto, in modo che mi possa mettere a fianco a lui.

«Ieri sera non ti ho vista al mini bar».

«Ero a letto. Il viaggio mi ha distrutta».

«Capisco», dice pensieroso.

«Capisci che?»

«Corpo venticinquenne, ma vitalità da ottantenne».

«Ed io che mi stavo preparando anche ad una riflessione seria».

Mi volto verso di lui, notando che sghignazza mentre con le mani ci sposta verso il largo.

«È vero quello che si dice? Che hai rubato il cane?», tenta di provocarmi, ma non ho nessuna intenzione di cedere.

«Non l'ho rubato, l'ho salvato».

«Queen», sussurra, «Mi piace».

«L'ho scelto io», rispondo umile.

«Da quanto vedo, comunque, hai fatto una ricerca approfondita».

«Avrei potuto anche farla, ma perché sprecare energie su Wikipedia, quando la mattina puoi andare al bar sotto casa e leggere la scandalosa vita di Diletta Cabello sul giornale quotidiano»

«Scandalosa...», sbuffo, alzando gli occhi al cielo, «Mica sono la nuova Miley Cyrus che canta nuda su una palla».

«Quello posso vederlo anche io, anche perché di sicuro, in tal caso, non sarei qui su un materassino», alza ripetutamente le sopracciglia, ammiccando.

«Schifoso», dico rassegnata al genere maschile, mentre di tanto in tanto lancio occhiate a Queen.

«Non trovi che questo mare sia meraviglio?», sento dirgli, prima di essere capovolta in acqua.

«Stronzo!», tossisco dopo aver ingerito litri di acqua salata.

«Schifoso, stronzo, quindi ora siamo in confidenza».

«Tanto ormai con te me ne succede di ogni».

«Ancora con questa storia delle mutandine? Pensavo che ormai l'avessimo superata».

Due cuori e un proseccoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora