"Presto, portami un bicchiere di vino,
in modo che io possa bagnare la mia mente
e dire qualcosa di intelligente."
Aristofane.
So che mia madre mi aveva chiesto di cercare di non finire più sui giornali, come anche la mia editrice del resto, ma è come se fra me e lo scoop ci fosse un'attrazione pazzesca, pronta sempre ad esplodere fuori.
Io e Benedetta siamo state invitate alla seconda serata del raduno degli atleti.
In pratica, ogni anno, il raduno è composto da tre serate: una a settembre, una a dicembre prima dell'inizio del nuovo anno e una verso inizio estate.
Questa sera ho lasciato spazio ad un abito rosso brillantinato che mi fa sembrare il diavolo in persona. Lo adoro.
Appena entro nella sala, però, vedo quello che non avrei mai voluto vedere e non mi sarei aspettata: Kevin con una stanga bionda seduti al tavolo pronti per cenare insieme ad altri atleti e le loro compagne.
Cerco di ingoiare il groppo in gola ed essere forte, ma la situazione mi annienta.
«Credo che questo ti farà bene».
Benny mi porge un calice di prosecco che mando giù tutto d'un fiato, sentendo la gola pizzicare.
«Un altro», dico subito dopo, e la mia amica mi accontenta senza troppi ma.
Kevin mi lancia un'occhiata, ma dura così poco che non so nemmeno se si ricorda che colore indosso.
«Ben tornati al raduno degli atleti signori e signorine», annuncia dopo la cena il solito presentatore, sorridendo alla folla.
«Allora, qualcuno si è accasato dall'ultima tradizione?», chiede guardandosi in giro e facendo ridacchiare un po' di persone.
Ovviamente io non rido. Bocca sigillata.
«Vedo molte coppie, in effetti, stasera. Sono felice. Facciamo salire sul palco una coppia che dal gioco ha scoperto di essere innamorata».
La coppia su cui non avrei puntato un euro, ovvero Elisabetta e il biondino di cui non ricordo il nome.
Si affrettano entrambi e salire sul palco e sembrano assolutamente felici.
«Elisabetta e Marco! Diteci un po', com'è scattato l'amore?»
«Come sempre, l'ho trattata come una regina e lei ha capito che non poteva stare senza di me», racconta lui, orgoglioso di se stesso e della sua conquista.
Ecco perché ha funzionato, penso.
«Dunque le hai comprato anche quello che non potevi permetterti?», ridacchia il presentatore guardando entrambi in cerca di conferme.
«Sì, circa...», dice Elisabetta al posto di Marco.
«Cosa non ti ha comprato Elisabetta, dicci un po'».
«Be', mi aspettavo un anello di fidanzamento. In fondo, sono passati tre mesi!»
La folla ride di gusto e anche vedendo l'espressione scossa di Marco.
«Con calma, piccola. Abbiamo tempo», risponde lui, rassicurando la sua ragazza che non sembra felice della risposta.
Una volta congedata questa coppia, il presentatore chiede quali altri innamorati sono durati e nessuno alza la mano.
«Cavolo! Questa "edizione" è andata parecchio male allora!», fa lo spiritoso, per poi puntare gli occhi su di me.
«Ma guardate chi c'è! La scrittrice. Diletta, dicci...», guardando anche Kevin, «Cosa non è andata?»
Io butto giù il sesto bicchiere di prosecco e mi alzo con foga per andare sul palco.
«Be', è successo che la mia teoria era vera. Ovvero che gli sportivi non capisco un cazzo».
È ora di dare libero sfogo a tutta la mia femminilità.
Kevin mi guarda attentamente, ma non batte ciglio e la cosa mi preoccupa tantissimo.
«Cos'ha combinato Piras?», chiede il ragazzo.
«È venuto con un'altra! Non c'è altro da dire», rispondo palesemente incazzata.
Kevin continua a non parlare e a non fare niente, mentre la bionda accanto a lui gli posa una mano sul braccio e lo guarda preoccupata.
«Non ci hai messo tanto a sostituirmi, vedo», continuo con tono glaciale e abbandonandomi molto all'alcol.
«Oh, sono Kevin Leone Piras e mi piace sedurre le ragazze per poi spezzargli il cuore», vomito parole a caso perché in realtà ho fatto tutto io. Sono stata io a non volerlo e a non farmi nemmeno più sentire, ma ora sento il bisogno di dare la colpa a lui.
«Kevin?», il ragazzo si trova visibilmente in difficoltà e implora Kevin di fare qualcosa.
«Kevin?», chiedo anche io, «Vaffanculo!»
Non faccio in tempo a dire o a fare altro che lo vedo avvicinarsi e prendermi in braccio, portandomi via da tutti.
«Mettimi giù», mi agito contro di lui, ma mi tacco la bocca nel momento in cui mi posa a terra e mi guarda con occhi furenti, facendomi capire che è meglio se me ne sto zitta per un po'.
Stavolta l'ho combinata grossa.
Quando riapro gli occhi mi ritrovo a casa, avvolta nel mio letto e con un mal di testa lancinante.
Kevin non c'è, e ripensando a ieri sento una fitta di dolore al cuore.
Mi abbandono alla vulnerabilità, cominciando a singhiozzare.
Queen è accanto a me e mi guarda con occhi tristi, così si avvicina con il muso e mi accarezza la guancia libera.
«Ho fatto un casino», piango dandole un bacino, «Io sono un casino», sussurro, poi, abbandonandomi di nuovo al sonno.
Avete mai bevuto così tanto da fare un casino assurdo?
Se volete raccontarmi esperienze divertenti, sono pronta ad ascoltarvi!
***
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Giulia Paradiso.
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Due cuori e un prosecco
RomanceDiletta Cabello si è sempre sentita diversa: l'amica bruttina, la pecora nera della famiglia e la ragazza dai sogni impossibili. Ma i tempi grigi dell'adolescenza passano, lasciando il posto ad una venticinquenne che è riuscita ad ottenere tutto ciò...