Capitolo 5.

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"Se decidi di smettere di bere, fumare e fare l'amore, 

non è che vivi più a lungo: la vita ti sembra più lunga."

(Clement Freud)

Mi chiedo come la gente riesca a festeggiare e a bere dopo un matrimonio che guizzava nell'alcol.

Io devo ancora riprendermi da quella sera, ovvero ieri, invece gli sportivi e altri invitati sono già pronti per il prossimo round.

Anche il folletto, che stasera non è in verde, sembra già avanti con la sbronza.

«E tu? Niente alcol?», sento una voce alle mie spalle ormai troppo familiare.

«Non so, mi sento ancora il prosecco sullo stomaco».

«O forse è tutta l'acqua che ti sei bevuta oggi», mi fa notare, perché effettivamente ne ho bevuta davvero tanta e sono stata più in bagno che in spiaggia.

«Mi hanno insegnato di bere un litro e mezzo d'acqua al giorno. Ti purifica la pelle e ti pulisce dalle scorie».

«Oddio, mi sembra di essere nella pubblicità di Del Piero. Comunque avrà anche questi benefici, ma passare tutta una giornata in bagno non è molto allettante».

«Peggio per te. Ti verrà la cellulite», faccio spallucce.

Kevin ridacchia prima di bere un sorso generoso della birra che ha in mano.

«Hai deciso che vai giù di birra, stasera?»

«Adoro la birra. Questa è la mia anti cellulite».

«Infatti con quella ti viene la pancia».

«Non se mi do un limite», mi informa con fare da saputello.

«Sono neri naturali i tuoi capelli?»

Mi volto a fissarlo come la persona più scettica del mondo.

«Che domanda inutile è?»

Lui scoppia a ridere e alza le mani in segno di resa.

«Scusa, fenomena! Era solo per sapere».

«Sono neri naturali, anche gli occhi: marroni naturali».

«Non lo darei troppo per scontato. Potresti avere le lenti a contatto».

«Ma figurati!», sghignazzo, «Non riesco nemmeno a mettermi il collirio negli occhi».

«Mi stupisci sempre di più», ammette, «In modo positivo, ovviamente».

Quando vede che sono a corto di parole, riprende a parlare: «Allora, posso offrirti un drink?»

«Me lo prendo da sola».

«Oddio. Fatti offrire un drink», mi implora quasi, «Giuro che non perderai il tuo radicato femminismo».

«Va bene, uno però».

«Certo miss: non mi faccio offrire un drink, ma per il pranzo al mare nulla da discutere», mi prende in giro per aver lasciato che pagasse lui.

«Me lo sono fatta offrire perché comprendo che sei un tipo che insiste».

«Sì, vabbè», ride, prendendomi poi per mano e trascinandomi al bancone, sotto lo sguardo vigile di tutti.

Il folletto vorrebbe farmi a pezzi per averle "rubato" il suo futuro prototipo di marito.

«Cosa prendi?»

«Una bottiglia di Ca' Del Bosco, paga lui», mi rivolgo direttamente al barman.

Due cuori e un proseccoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora