My name is Jessica

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" Mentre leggete, se volete, mettete la musica Detroit become human: opening theme  che sarebbe la musica iniziale del gioco (l'inizio della parte di Kara)"













Mi chiamo Jessica Williams. Ho 24 anni e mi sto trasferendo a Detroit (Michigan) per lavoro. Qui non ho più niente ormai. Il mio lavoro da reporter non fa più per me. Non è della mia portata diciamo. Invece il lavoro da poliziotta si. Ho già fatto due anni nella polizia in Calabria, quando ero poco più giovane. Poi me ne sono andata per........problemi personali. Per questo parto per Detroit, oltre per il lavoro vado anche per lasciarmi il passato alle spalle. Per scoprire chi sono. E di certo non lo scoprirò qui, in Italia. I miei genitori, tra l'altro, non mi hanno ancora detto niente. Bhé, mia madre è morta qualche anno fa per colpa di un mio "errore". E mio padre non è chissà chi. Un po mi mancherà lui, anche se non così tanto. Visto che abbiamo avuto sia alti che bassi. E poi ci sono anche mio fratello di 29 anni William,che ora non è più qui ha trovato lavoro come soldato in Canada ed ora vive col suo fidanzato. E il mio fratellino di 10 anni. Sono americana da parte di padre (nato a New York) e italiana da parte di madre (nata in Calabria). Mio padre, poi, se ne è andato qualche mese dopo la sua........morte. Sono rimasta solo io,mio fratello Luke e il nostro androide, un KY700, un modello abbastanza raro visto che si trova solo in Italia. È anche la mia migliore amica, mi fido di lei e so che posso affidare Luke a lei. Non posso di certo portarlo con me, non avrei tempo per occuparmi di lui. So già che sarò molto impegnata, anche perché ho sentito parlare dei casi degli androidi devianti che ormai stanno diventando sempre più frequenti in America, in particolare nella bellissima città di Detroit. I devianti sono quegli androidi che,in particolare,ad un certo punto disobbediscono ai loro padroni e iniziano a provare emozioni umane. Non ci sono mai stati casi del genere qui,forse è solo un problema loro. Ma non mi preoccupa tanto questo, io amo gli androidi, non avrei motivo di odiarli anche se........sempre per quell'incidente avvenuto in passato dovrei odiarli proprio a morte (mio fratello e mio padre li odiano, mio fratello più piccolo no. Almeno una cosa buona ci sta) anche se mio padre ha cominciato almeno ad apprezzarli, infatti mi aveva comprato un androide, e se mi ricordo bene era un modello americano,solo che poi quando ho avuto 13 anni mio fratello lo ruppe. Io ho pianto per tre mesi interi, si chiamava Simon ed era come un padre per me (al contrario dell'altro, che invece non era mai presente a casa) e gli volevo molto bene.Ecco, pensare a lui ora mi fa scendere alcune lacrime dagli occhi. Le asciugo con la mano e poso gli ultimi vestiti nella valigia. Guardo l'orario sul telefono,sono le 00:30. Domani devo partire presto per prendere l'aereo, parte verso le sei di mattina. Lo volevo prendere il più presto possibile, anche perché non volevo trovare troppa gente. Chiudo la valigia e la poso vicino al mobile. Mi guardo per circa venti secondi allo specchio:ho ancora i capelli aggrovigliati nello chignon, inutile aggiustarli ora. I miei sono di un colore castano,al contrario di mio fratello che li ha neri. L'unica cosa in comune sono gli occhi marroni,almeno quello.......dio. Un po mi dispiace lasciarlo ma so che starà bene con Lara. Smetto di fissarmi quando arriva, appunto.....lei.  È una bella ragazza, insomma (non che mi piacciono in quel senso sia chiaro, però è di sicuro più bella di me) ha i capelli biondi raccolti in una coda di cavallo e gli occhi azzurri. Bellissimi tra l'altro -" Mi scusi se la disturbo, signora Williams, volevo solo dirle che ho portato suo fratello a dormire"-ah, quante volte le avrò detto di non chiamarmi signora Williams, mi fa sentire vecchia.











∆ cordiale
+ fredda
~distaccata
x ironica










x ironica





-"Ti prego chiamami Jessica, o Jess se preferisci. Ma non chiamarmi come se avessi 80 anni"- le dico. Poi vedo che il led diventa lo stesso colore dei capelli, forse non l'ha capita o forse l'ho semplicemente confusa. Una cosa che mi fa abbastanza ridere è che gli androidi non capiscono l'ironia e quindi prendono tutto alla lettera, oppure fanno delle domande che non dovrebbero farsi. Comunque -"Qual'è il problema ?"-chiedo mentre il suo led è ancora fisso sul giallo. Ma stavolta mi sta sorridendo -"Luke vuole parlare con te. Credo riguardi la sua partenza di domani"- mi dice lei. Sospiro, credo di aver capito tutto -"Già. Lo penso anch'io. Andiamo"- dopodiché entriamo insieme nella stanza di mio fratello, che non è poi così grande in fondo, tanto deve dormirci solo lui. C'è solo un letto, una tv e una scrivania con sopra un portatile. E poi ci sono vari giochi sparsi in giro. Facendo attenzione a non inciampare mi avvicino a lui, che si trova già sotto le coperte. Mi inginocchio vicino al letto, e lui subito si rimette seduto -"Domani te ne vai vero ? "- dice con un tono di tristezza nella voce. Quanto sono triste a vederlo così, ma lo faccio per il suo bene

Detroit become human:infinityDove le storie prendono vita. Scoprilo ora