Un nuovo caso

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Pov Jessica





DATA
6 NOVEMBRE 2038
ORA
08:12:24












Subito dopo essermi svegliata sono entrata in bagno e mi sono fatta una doccia veloce. Ho pensato molto a quanto è successo qualche ora fa, con Connor. Non so perché ho reagito così. Ma è stata un azione istintiva. E non ho avuto tempo per pensarci. Dovevo agire e basta, senza pensare alle possibili conseguenze. Anche se fosse avrei dovuto, ma non importa. Ora quello che è successo è successo e non posso tornare indietro per rimediare. Ma in fondo perché dovrei ? Gavin voleva fare del male a Connor, perché avrei dovuto agire diversamente ? Non mi pento assolutamente di ciò che ho fatto, deve sapere che con me non si scherza. Non sono una di quelle ragazze che si tirano indietro facilmente, una di quelle timide e fragili.....So essere forte in qualche modo. Lo siamo tutte, se vogliamo. Ma di solito non è sempre così. Ci sono ragazze che, invece, non ne possono più di vivere e si uccidono. Una volta ho pensato seriamente di farlo, ci ho provato sul serio. Ma alla fine non è andata come volevo, e forse è stato meglio così. Stavo per togliere a me la cosa più fondamentale di tutte: la vita. Mi sento davvero una stupida a pensarci, a volte, per questo cerco di non pensarci proprio. Per questo oggi io ho cercato di essere forte, facendomi vedere a lui, per quella che sono. Non voglio illuderlo facendolo pensare a un carattere che non è il mio. Una volta finito mi sono messa dei vestiti puliti, ma tanto poi devo cambiarmi per il lavoro, ma per non rimanere in pigiama per il momento metto una felpa grigia e un pantalone di tuta nero, con una striscia blu ai lati. Poi scendo giù a fare colazione -"Buongiorno Jessica"- dice Emily sorridendomi, ricambio il sorriso -"Buongiorno Emily. Dormito bene ?"- chiedo a lei sbadigliando. Cavolo, ho davvero dormito poco questa notte, e i motivi possono essere più di uno. In effetti soffro abbastanza di insonnia, così si dice quando una persona passa notti intere sveglia anche se effettivamente ha proprio bisogno di dormire. A volte riesco a dormire....alcune volte invece no. Ed è colpa del mio triste passato, la causa per cui non riesco a prendere sonno, la notte. Se tutto questo non fosse più un peso per me, forse, riuscirei a dormire meglio -"Sono un androide. Non ho bisogno di dormire. Ma potrei, se volessi"-mi spiega lei. Cominciamo subito la giornata dicendo la prima cosa stupida che ti passa per la testa -"Oh mio dio,è vero. S-scusami, quando sono appena sveglia non sono, diciamo, "connessa" mentalmente. Poi non ho dormito neanche tanto, stranamente mi svegliavo di continuo"-spiego, ripensando a quello che è successo qualche ora fa, in centrale. Mio dio, ho i brividi. Una volta scese le scale mi avvicino al frigo per prendere l'arancia, lo chiudo e lo verso dentro un bicchiere -"Ah, e come mai ? Hai avuto gli incubi ?"- mi chiede sempre lei







distaccata
~ fredda
+ cambia argomento
x parlare


x parlare




-"Non.......non mi va di parlarne, non ancora almeno"- le dico voltando leggermente il capo verso di lei, per poi abbassare la testa -"Ok, se hai bisogno di sfogarti io sono qui"-dice con tono dolce -"Grazie"- dico facendo un piccolo sorriso. È così dolce e comprensiva con me, un po' mi dispiace doverle nascondere queste cose. Ma dovrei essere abituata a questo, visto che non è la prima con la quale non parlo. Gli unici che sanno più o meno tutto sono i miei due amici. Anche se effettivamente neanche loro sanno tutto. E non so se ho il coraggio di parlarne -"Ti serve qualcosa ?"- mi chiede e io faccio cenno di no -"No, sono a posto. Grazie"- dico. Poi dopo prendo il telefono e compongo il numero di casa. Voglio sapere come stanno Luke e Lara, non li sento da un po anche se è passato solo un giorno (per mio fratello è un eternità) aspetto un po ma non mi rispondono. Mhm....strano. Provo a chiamare Lara. Gli androidi hanno una specie di telefono nella testa, quindi loro possono chiamare chi vogliono e rispondere a chi li chiama. È una cosa che mi ha spiegato Lara qualche giorno fa, chissà se è lo stesso anche per Connor. Dovrebbe essere così per tutti gli androidi -"Ehm, pronto ? Jessica ?"- ah, ok. È viva....Dal suo tono di voce sembra abbastanza strana, non so come definirlo, spaventata. Agitata  -"Ciao Lara, è tutto ok ? Ho provato a chiamare a casa, ma non mi avete risposto. Va tutto bene ? Come sta Luke ?"- chiedo leggermente preoccupata -"Ehm, bhe lui sta.....dormendo. Sta ancora dormendo. Ieri sera mi ha chiesto se poteva dormire più tardi del solito e non ce l'ho fatta a dirgli di no"- dice leggermente imbarazzata. Che carina lei, di questo passo diventerà davvero un deviante. Sono così felice per lei -"Mio fratello sa essere cocciuto quando vuole, lo sai. Ok, va bene, allora chiamo più tardi per salutare Luke"- dico -"Hey, ma....come va con il lavoro ?"- mi chiede lei. Sorrido a quella domanda, e in un attimo ripenso a tutto quello che è successo nella giornata. Compreso quella sera -"Bhe, abbiamo già analizzato una scena del crimine di un deviante che ha ucciso il suo padrone. Poi lo abbiamo interrogato e adesso, per il momento, è sotto custodia della polizia, ma non ho idea di che fine farà. Anche se ho già un idea. Ah, e lavorerò con due persone con cui già sto iniziando un bel rapporto, anche se non è granché. E una delle persone è un androide. È un RK800, si chiama Connor. È bellissimo"- spiego tutta gioiosa, ma poi mi rendo conto dell'ultima frase che ho detto e arrossisco -"In poche parole sta andando tutto bene, comunque "- dico balbettando -"Però ! Incredibile ! Tutte queste cose in così poco tempo ? Sono sicura che farai un gran lavoro"- mi dice gioiosamente -"Grazie"- dico arrossendo un po -"In bocca al lupo, allora. Soprattutto con lui"- mi augura, marcando bene le ultime parole. Continuo ad arrossire a furia di sentire quelle parole -"Lara"- dico, poi inizio a ridere -"Ti chiamo più tardi, allora. Però questa volta rispondi, ok ?"-dico, la sento ridere -"Va bene. Ciao"- riattacco, posando il telefono sul tavolo della cucina. Bhe, sta andando tutto bene, credo, ma non ho ancora sentito Luke. Spero che questa distanza non lo faccia soffrire troppo, ma non voglio portarlo qui e metterlo ancora di più in pericolo. Io voglio solo che sia al sicuro. Ovviamente non ho raccontato dell'ultimo avvenimento, accaduto qualche ora fa. Non lo so perché mi sentissi così, ma quando ho visto quello che è successo con l'androide, mi ha aperto una vecchia ferita della mia infanzia: avevo 9 anni, quindi erano passati 5 anni dall'incidente di mia madre, e avevamo già Simon da 4. E mio fratello Will lo picchiava periodicamente. Questa cosa mi faceva male, e per questo piangevo ogni notte, e non smetteva. Ogni tanto andava a picchiare anche a me perché cercavo di difenderlo, è per questo che lui è diventato deviante. Ma questo mio fratello non lo accettava, e così una notte dopo che era fatto, forse di red ice, ha preso un coltello e ha iniziato ad aggredirlo. Almeno credo fosse un coltello, non ricordo. Non è quello l'importante. Io mi sono messa in mezzo, ma lui per spostarmi mi ha graffiata, precisamente sul lato del fianco. Ha smesso solo quando avevo iniziato a piangere, lui se ne rese conto e smise. Da quel momento Simon aveva paura di essere toccato da lui e così, quando Will un giorno lo tirò con la forza io, avendo paura che si rompesse, lo spinsi e mi misi davanti a lui per proteggerlo. Da allora eravamo più uniti che mai. Appunto, "eravamo". Lui mi era sempre stato vicino, e io con lui, fino ai miei tredici anni quando, mio fratello mi disse che una notte era impazzito e aveva iniziato a prenderlo a martellate. Evidentemente non gli ero abbastanza vicina. Non me lo aveva neanche fatto vedere. Il corpo, intendo. E da allora che ho iniziato a piangere ogni notte per lui, ora non lo faccio più ma ultimamente.....Sto ancora male per quello che è successo. Rivedere una scena simile con un altro androide mi ha fatto ricordare brutte cose, e non potendo permettere ciò, sono intervenuta. Certo, di persone come lui ne ho incontrate tante ma con lui ho avuto, probabilmente, la peggiore delle reazioni. Ma con un determinato passato alle spalle mi è stato difficile trattenermi. E poi l'ho fatto per Connor. Poteva morire se non intervenivo, e non poteva succedere. Non DEVE succedere. Ho perso Simon e sono stata malissimo, se perdo Connor potrei crollare per sempre. E non so se riuscirò più ad alzarmi. Stessa cosa se succede con Hank. Raramente faccio amicizia e loro già iniziano a piacermi, e Hank ha una personalità......intrigante. Bhe, non sarebbe lui altrimenti. Ma è per questo che mi piace. Sorrido, mentre inizio a pensare che forse è questa la vita che ho sempre voluto. Fatta di nuove amicizie, sorrisi, risate e quant'altro. Ma la vita non è sempre così,ci sono anche le cose brutte. Ah, e non dimentichiamo i cadaveri delle persone morte, e probabilmente altri interrogatori con androidi. E continuo a pensare che sia inutile. Una cosa che, fino ad ora, era solo un sogno per me. Poi il mio telefono squilla improvvisamente, distraendomi dai miei pensieri, ecco lo sapevo. È successo qualcosa a Luke, sembrava troppo bello per essere vero. Con ancora gli occhi assonnati arrivo in cucina a prendere il telefono, rispondo senza neanche vedere chi è -"Pronto ?"- dico facendo un ennesimo sbadiglio -"Ciao, Jessica. Sono io, Connor"- non appena sento la sua voce tutta la stanchezza che avevo poco prima svanisce, come se avessi bevuto un caffè che non ho ancora preso -"Ciao, Connor. S-sono sorpresa che tu mi hai chiamata. È successo qualcosa ?"- chiedo balbettando in continuazione. Per dio, Jessica, riprenditi...-"Dimmelo tu: ieri sera te ne sei andata di fretta e avevi uno sguardo triste. Ero preoccupato per te"- mi fa notare lui. Che carino. Mi viene una morsa al cuore a sentire queste parole -"Sto bene. È solo che sono solo rimasta un po scossa e anche un po confusa da quello che era successo all'interrogatorio. Ma non è niente, sto bene"- dico, non voglio che si preoccupi troppo per me. Spero solo che mi creda -"Il capitano Fowler voleva chiamarti, prima. Voleva parlarti"- dice Connor poco dopo -"Ok, ehm.....dirgli che arriverò tra circa un ora, più o meno"- gli dico -"Va bene. Allora ci sentiamo dopo"- mi saluta, ed io pure -"Ok. A dopo"- chiudo la chiamata e sospiro rumorosamente. Oh, Connor......

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