primo incontro(Tom Hiddleston)

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Ti guardi allo specchio, il vestito di velluto rosso dal ginocchio, lo scollo a barchetta, il rossetto abbinato immancabilmente all'abito e i capelli raccolti in un morbido chignon.
Lo stomaco ti si stringe in una morsa di tensione e impazienza, i tuoi amici ti hanno regalato un biglietto per Amleto allo Shakespeare's Globe theatre a Londra, era una vita che lo aspettavi perché quello spettacolo é per te l'espressione massima del più grande dei drammaturghi del quale il teatro porta il nome, inoltre una tua amica ha insistito perché il protagonista e interprete di Amleto é anche una leggenda, anche se ancora in erba, sta diventando un attore molto noto.
Il tuo sguardo si perde tra le fughe che separano le mattonelle bianche e le punte delle tue décolleté.
Scendi le lunghe scale del tuo palazzo fino alla porta che da all'esterno, l'aria é fresca e impregnata della piacevole traccia di una recente pioggerellina leggera, sopra di te un cielo terso trapuntato di migliaia di stelle che formano una scia biancastra nel mezzo di un'oscurità infinita.
Il taxi scuro arriva e si ferma, il conducente scende e apre lo sportello posteriore tenendo una mano sulla maniglia della portiera lucida e l'altra con l'indice e il pollice a stringere la visiera in plastica del suo copricapo nero.
«Dove la porto signorina?» ti chiede guardandoti dallo specchietto,
«allo Shakespeare's Globe theatre, grazie» sorridi e inizi ad agitarti pensando a quando quel monologo inizierà con il favore delle tenebre ed entrerà nella tua mente scavando nei tuoi pensieri ed emozionandoti nel profondo con le sue parole delicate e crude, eleganti e meravigliose.
In un batter d'occhio inizi ad intravedere al di là della strada l'enorme e antico teatro illuminato con un flusso di persone ignote che sognano proprio come te di assistere a quello spettacolo.Paghi il taxi, ringrazi l'autista e contempli per un attimo la struttura prima di incamminarti ritmicamente verso la sala, consegni il biglietto con un sorriso e ti accomodi sulla tua poltrona di velluto rosso.
La sala è circolare ed é già troppo buio per vedere la parte della sala che accoglie i posti a sedere e ti concentri sul centro, dove degli enormi drappi rossi e pesanti, illuminati da una tenue luce anch'essa in attesa dello spettacolo coprono l'enorme palco in legno.
Le tende lentamente e un po' cigolanti si aprono e lo spettacolo inizia, da subito la rappresentazione ti colpisce e ti emoziona, una lacrima ti bagna la guancia quando l'attore protagonista sembra fissare i tuoi occhi puntandovi le sue giade.
"Dubita che le stelle siano fuoco;
dubita che il sole si muova;
dubita che la verità sia mentitrice:
ma non dubitare mai del mio amore."
Una delle tue battute preferite, ti senti appagata, lo spettacolo é stato straordinario, soprattutto sul monologo che caratterizza l'opera, riprendi la tua borsetta e rimetti in ordine le cose mentre ormai gli altri sono andati già via tu godi della scia dorata che ti trascina lontano nei pensieri, in uno spazio infinito, quella che tutti chiamano la magia del teatro.
Esci dalla sala e ti avvii per i corridoi illuminati dai candelabri fino a raggiungere una porta semi-nascosta che é l'uscita sul retro.

La pioggia batte forte contro la strada desolata dove ormai, a tarda sera, solo alcuni taxi fendono il buio con i fasci gialli degli enormi fari, prendi in mano il cellulare per chiamarne uno ma ti accorgi che é scarico e inizi ad attendere che la pioggia diminuisca per raggiungere una cabina vicina.
«Posso esserle utile signorina?» un uomo alto e slanciato ti si avvicina, indossa uno smoking gessato anni '20 che ti ricorda lo stile del grande gatsby, altro romanzo che ami, la cravatta blu con un piccolo fermacravatte argentato adornato da una piccola incisione con due iniziali in corsivo "T.H.", sulle spalle porta un cappotto in lana grigio scuro con i bottoni neri e nel taschino porta un fazzoletto bianco. La sua eleganza ti colpisce immediatamente, la sua raffinatezza non passa inosservata ma i suoi occhi verdi come giade trasparenti si fissano nei tuoi.
«Non si preoccupi, appena smetterà di piovere andrò alla cabina per chiamare un taxi» sorridi,
«davvero intende aspettare tutto questo tempo? Mi permetta, il mio taxi sta arrivando, venga con me», ti sorride solare e si appoggia alla porta per poi perdere lo sguardo sul paesaggio plumbeo di Londra.
Il taxi arriva immediatamente, ti stringi nelle spalle per sentire meno freddo possibile quando un calore ti avvolge all'improvviso e noti il cappotto del tuo nuovo "cavaliere" sulle spalle,
«grazie mille», lo guardi con gli occhi sorpresi e felici che le buone maniere esistano ancora
«di nulla» dice gentilmente.
Apre la portiera ed entri, lui si sistema accanto a te e passa una mano tra i suoi capelli rossi per sistemarli e rimani incantata da quei movimenti lenti e raffinati, non sai perché, ma quando lo fissi il tempo sembra rallentare, non ti fidanzi da molti anni e una nuova relazione non ti interessa, ma quell'attore in erba sembra proprio averti stregato.
«Io sono Tom Hiddleston, lei é?» prende la tua mano e la solleva lentamente appoggiandovi le labbra sottili e mantenendo lo sguardo fisso sul tuo sempre più imbarazzato,
« io sono t/n, lieta di fare la sua conoscenza»,
«allora t/n, ami davvero shakespeare?», dice a bassa voce tentando di instaurare una conversazione

«La brevità è l'anima del senno, e il parlar troppo un fronzolo esteriore.» citi l'autore con una passione e un sentimento che ti fanno sognare, il tuo sguardo si illumina e anche i suoi occhi sembrano brillare ad una così piacevole sorpresa di una donna così rara,
«sembrate proprio essere un raro fiore» ti dice.
Il taxi si ferma, scendi restituendogli il cappotto
«lo tenga» dice disinvolto, dalla sua espressione capisci che sarebbe inutile provare a restituirglielo comunque e lo stringi sulle spalle tenendolo fermo con una mano.
« Devo pagare il tassista» ti avvii verso l'auto ma una mano ti ferma,
«Ho già provveduto», il suo sorriso ti incanta, dolce e anche misterioso e il suo aspetto slanciato ti fa sognare.

«Buona notte, buona notte! Separarsi è un sì dolce dolore, che dirò buona notte finché non sarà mattina. » ti rivolge la citazione dolcemente e ti bacia di nuovo la.mano prima di voltarsi e andare di nuovo verso l'auto scura

«Giulietta: atto II, scena II, anche se lei dovrebbe essere Romeo. Grazie di tutto, mister Hiddleston» rispondi osservandolo mentre va via e rientrando a casa tua con un nuovo sogno.

Ciao cari lettori! Ecco una raccolta di One-shot/immagina dove speriamo possiate ritrovarvi ed emozionarvi!
Se dovesse succedere fatecelo sapere con un bel commento qui sotto!
Questa raccolta é scritta a quattro mani e sempre in collaborazione(ovviamente) con Mikaelson-Stark
Buona lettura

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