Tom Hiddleston (primo appuntamento)

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Apri l'enorme porta del negozio e sei al lavoro, saluti tutti i tuoi colleghi e indossi l' uniforme del negozio di tè, pronta ad una nuova giornata.
La mattinata prosegue come al solito, le persone entrano ed escono e tra un tè verde e l'altro sembra che ormai la giornata stia per finire e in un attimo di pausa ne approfitti per pensare, per pensare a quell'uomo appassionato di Shakespeare che appena qualche settimana prima ti ha riaccompagnato a casa con galanteria, ha citato l'autore e ti ha fissato con i suoi smeraldi facendoti perdere completamente la cognizione del tempo. Hai provato e riprovato a cercarlo ma non ha tenuto altri spettacoli al Globe, a quanto pare é in giro per l'Inghilterra e non lo rivedrai mai più, eppure eri sicura che ci fosse qualcosa in quel misterioso gentlemen che vi legasse, forse ti sbagliavi.

Riprendi a lavorare e con un sorriso prepari bevande e servi biscotti,
«T/n, potresti prendermi un contenitore sotto al bancone?» John, tuo collega e amico ti chiede di abbassarti un momento e gli obbedisci con piacere,

«Buongiorno, vorrei ordinare una bibita se é possibile, lei quale mi consiglia?» una voce calda e avvolgente viene dall'alto, non può essere...vai nel panico, ti alzi per guardare ed é lui

«Mister Hiddleston..» lo guardi basita,

«Oh t/n, che piacere che lei sia qui, non mi aspettavo di incontrarla.», si solleva leggermente il cappello in feltro nero che porta, mette le mani in tasca e inizia a perdersi nella decisione su quale bevanda scegliere,

«Se permette mister Hiddleston»

«Chiamami Tom» ti dice gentilmente inarcando le sua labbra in un leggero sorriso,

«Tom...» abbassi lo sguardo e lasci che il suo nome ti scivoli sulle labbra, «se posso consigliarle, credo che dovrebbe assaggiare un té nero dello Sri Lanka, é il migliore.», imbarazzata inizi a versargli il caldo liquido in una tazza per servirglielo, «Ecco, spero le piaccia»,

«Ne vorrei anche un altro se è possibile» la richiesta é un po' insolita ma prepari ugualmente la bevanda consegnandogliela, al di fuori delle grandi vetrate l'oscurità avvolge come un mantello la città, i marciapiedi vuoti e illuminati leggermente da un'ombra luminosa e soffusa di alcuni lampioni su cui le piccole gocce di pioggia stanno iniziando a solidificarsi facendoli risplendere ancora di più, il negozio è ormai vuoto e Tom si è seduto accanto alla vetrata per godersi il paesaggio deserto,

«Ne vorrei anche un altro se è possibile» la richiesta é un po' insolita ma prepari ugualmente la bevanda consegnandogliela, al di fuori delle grandi vetrate l'oscurità avvolge come un mantello la città, i marciapiedi vuoti e illuminati leggerment...

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«T/n, vieni anche tu.» ti invita a sederti e nonostante l'imbarazzo non puoi resistere ad una così gentile sollecitazione.
I minuti che ti separano dalla chiusura del negozio passano in fretta, avete iniziato una conversazione e ormai non c'è argomento che non abbiate affrontato,
«Sì, trovo che la storia d'amore tra Winston e Julia sia la più bella mai scritta...il loro amore utopico immerso in un mondo distopico, non si sono mai dimenticati l'uno dell'altro fino alla fine, anche se i loro sentimenti sono cambiati,» riflette mentre passa il dito sul bordo della tazzina davanti a lui sorridendo mentre ti parla,

«Io trovo che tu abbia ragione, se non fosse che egualmente bello sia l'amore che prova Gatsby.», alzi gli occhi al cielo appoggiando il tuo viso sulla tua mano e iniziando a rivedere nella tua mente il ballo tra Gatsby e Daisy.

«Non vorrei disturbarti t/n ma il locale sta chiudendo.»ti dice John, in un attimo tu e Tom vi guardate e iniziate a ridere al pensiero di aver parlato tanto da aver fatto chiudere il locale.

Indossi il tuo cappotto rosso e il tuo cappellino del medesimo colore, Tom invece abbottona il suo impermeabile color sabbia, indossa il cappello in feltro nero, afferra l'ombrello scuro e apre la porta attendendoti,
«Milady, prego.», esci dalla porta e fai un cenno con la testa per ringraziarlo, un'auto blu scura d'epoca é parcheggiata poco lontano, l'unica sagoma ad occupare la lunga strada buia, «Mi permetta di accompagnarla, di nuovo, questa é la mia Duesenberg Convertible del 1929, un vero gioiello.»,

fissi l'auto sopresa, é quella di Jay Gatsby, anche se di un colore differente, entri in auto e lui ti guarda scherzosamente, «Allora, dove vuole che la porti?», quegli smeraldi ancora non si staccano dai tuoi e le luci della città sembrano attrav...

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fissi l'auto sopresa, é quella di Jay Gatsby, anche se di un colore differente, entri in auto e lui ti guarda scherzosamente, «Allora, dove vuole che la porti?», quegli smeraldi ancora non si staccano dai tuoi e le luci della città sembrano attraversarli rendendoli trasparenti come vetro.

«A casa» un sorriso spontaneo ti dipinge il volto e il cuore prende ad accelerare accanto a quell'uomo mentre Londra, con la sua anima fumosa, avvolge la vostra notte incantata.
«Tom, questa serata é stata perfetta, lei é davvero un gentlemen come non ne vedevo da anni, grazie.» la tua voce é debole e piena di emozione, lui ti raggiunge e ti guarda fissa negli occhi, ti afferra le mani accarezzando le nocche con i suoi pollici,

«Non deve ringraziarmi, anche lei è una compagnia piacevole, credo che potremmo vederci ancora, cosa ne pensa? La prossima volta provvederò ad un appuntamento migliore di questo, diciamo.» piega leggermente la testa di lato e assume un'espressione scherzosa per poi tornare a guardarti serio con il sorriso sulle labbra,

«Appuntamento?» incredula non pensavi che anche per lui quei momenti avessero significato qualcosa e invece avete davvero vissuto un primo appuntamento.
Le stelle si specchiano nei vostri sguardi
«Bene Tom, allora ci vediamo, anche se ancora non mi spiego come lei faccia a voler stare con me, una donna che ha appena conosciuto.» distogli lo sguardo da lui e lo senti allontanarsi verso l'auto quando la sua voce ti raggiunge,

«Rinuncia al tuo potere di attrarmi ed io rinuncerò alla mia volontà di seguirti. Buona notte, t/n.», il rombo dell'auto copre quasi la sua voce ma lo hai sentito ugualmente e mentre si allontana urlando gli rispondi

«Sogno di una notte di mezza estate!» si è ricordato del vostro primo incontro,anzi, non lo ha mai dimenticato.

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