primo appuntamento(Rdj)

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Perfetto, l'auto é morta e dove sei? A Malibu, la tua casa è a 300km di distanza e non hai amici da chiamare né tantomeno conosci qualche meccanico nei paraggi di quella strada isolata lungo la costa, in una parola...Perfetto.
Ti accasci facendo scivolare la schiena lungo il portabagagli della tua auto nella speranza che un'anima di buone intenzioni ti salvi come una principessa in una torre. Afferri il cellulare nella tua borsa, il sole é troppo luminoso e non ti permette di vedere chiaramente l'orario e, ovviamente, ancora un'ora e la batteria ti abbandonerà anche lei in quel posto dimenticato dal mondo.
Scavi nella tua borsa furiosamente alla ricerca del power bank ma ovviamente non c'è...tra le dita senti un piccolo foglio appallottolato, non é da te tenere cose inutili nella borsa, lo afferri tra le tue mani e lo apri cercando di stirarlo colpendolo con il palmo della mano, é il numero del vagabondo ubriaco e affascinante, lo appallottoli di nuovo e quasi lo lanci dalla scogliera sotto di te se non fosse che quel vagabondo abita a Malibu.
Prendi il cellulare e componi a pieno ritmo le dieci cifre sul tastierino virtuale, riguardi un attimo il display pensando a lui e alla correttezza di quella decisione, l'oggetto elettronico trema tra le tue mani barcollanti ma clicchi lo stesso sul piccolo simbolo raffigurante un telefono verde.
"Inoltro di chiamata" i suoni cadenzati e bassi continuano senza speranza finché una voce profonda e vellutata non risponde
«Pronto? Chi parla?» deglutisci e avvicini l'apparecchio all'orecchio,
«Signor Downey? Sono t/n, si ricorda di me? Ci siamo incontrati qualche settimana fa» ti mordi le unghie in un gesto frenetico mentre la tua voce tremola debolmente,
«Come? T/n? Mi faccia pensare...ah sì! L'angelo della discoteca, che bello, mi hai chiamato, cosa posso fare per te zuccherino?»
«Senta signor Downey, la mia auto si é fermata in una strada totalmente isolata sulla cosa di Malibu, da qui vedo un'enorme casa bianca, é l'unica nel giro di chilometri» senti un lungo silenzio
«forse so dove si trova, aspetti dieci, nove, otto» inizia a contare alla rovescia da dieci, certo che gli manca davvero qualche rotella, almeno finché non capisci che quei dieci secondi gli sono serviti per arrivare davanti ai tuoi occhi con la sua audi ultimo modello.
É affascinante con i suoi occhiali scuri e i suoi capelli appena acconciati, tutto in quell'abbigliamento da miliardario casual-chic, una mano sul volante e una appoggiata alla portiera della splendida decappottabile.
« Buongiorno, magari quello lo ricompriamo, che ne dice? Era anche un po', come dire...vecchio» dice facendo un'espressione un po' contrariata abbassando gli occhiali sul naso e facendo intravedere il suo sguardo.
Il telefono..era caduto a terra, stupida, te l'eri lasciato scivolare dalle mani vedendolo arrivare come un eroe sul suo bianco destriero.
«Tutto ok? Sembra che qualcuno le abbia mangiato la lingua, andiamo su» ti avvicini all'auto e sali,
« grazie, dovrei chiamare un meccanico ora» lo guardi un po' sorpresa ma comunque grata per quello che ha fatto.
Ignora completamente la vostra conversazione e si porta l'indice al bluethooth che ha all'orecchio,
« Ehy Sam! Sono io! Ho un'auto a dieci secondi di audi da casa mia, verresti a prenderla? Bene, ci vediamo domani» la tensione tra di voi é palpabile, lui é sciolto e.sicuro e tu introversa e distaccata.

L'auto si mette in moto e in un attimo sembrate volare su quell'enorme distesa cementata, trattieni il respiro per la paura e sbarri gli occhi finché non vi fermate nell'enorme parcheggio adiacente alla villa che hai visto prima dalla strada, apri...

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L'auto si mette in moto e in un attimo sembrate volare su quell'enorme distesa cementata, trattieni il respiro per la paura e sbarri gli occhi finché non vi fermate nell'enorme parcheggio adiacente alla villa che hai visto prima dalla strada, apri lo sportello, ti tieni una mano sul petto e la tua espressione muta da impaurita a canzonatoria
« lei é...UNO SCONSIDERATO! MA COME LE É VENUTO IN MENTE DI CORRERE COSÌ!?» Ti avvicini a lui puntando l'indice della mano sinistra contro quella sua espressione da ebete noncurante e lui che fa? Ride tenendosi una mano vicino alla bocca e piegandosi in due.
«Ti prego, inizia a darmi del tu sergente ! » simula un saluto militare per poi ricominciare a ridere.
Ti rilassi e sospiri, arresa all'assurdo carattere di quell'uomo e lo segui all'interno della villa, inutile dire che niente di simile ti fosse mai capitato davanti agli occhi, una povera impiegata come te, sfruttata come un mulo una casa come quella la poteva solo sognare.
«Benvenuta nella mia umile dimora» apre le braccia per mostrarla e si volta di scatto verso di te, il salone enorme con il soffitto alto almeno tre piani, lo steinway e sons in un angolo e l'enorme lampadario che scivola verso il basso con i brillanti che si susseguono in spirali scintillanti che si perdono tra la scalinata a chiocciola in  mogano lucido.
«Ma si può sapere chi é lei? E soprattutto...Perché mi ha portata qui?» chiedi incuriosita fissandolo, lui sfila gli occhiali con un gesto veloce, si avvicina assicurandosi che i vostri occhi si incrocino e con voce suadente ti dice
« un filantropo, playboy, miliardario», chissà perché quella frase non ti é nuova ma non ci pensi più di tanto perché quello sguardo profondo, a tratti tormentato ti toglie il fiato
«per la seconda volevo che lei si riposasse un po' qui, detto questo la casa é sua» sovrappone le mani all'altezza dell'addome e allarga il suo sorriso rigorosamente senza mostrare la dentatura e sparendo con una ritmica corsetta su per le scale.
Ti siedi sul divano in pelle bianca accanto al pianoforte battendo di tanto in tanto i tuoi piedi sul parquet, dopo qualche minuto lo vedi apparire davanti ai tuoi occhi con un' aria sospettosa, chissà cos'aveva in mente quell'uomo, ti aveva appena conosciuta e faceva tutte quelle scene, ti afferra per le mani, ti porta all'esterno e  fa segno di accomodarti nella sua auto e anche se riluttante lo segui.
«Dove andiamo?»
«Si tenga forteeee» non fai in tempo a rendertene conto che state sfrecciando lungo la costa californiana come due saette, splendenti come il sole rosso che vi illumina, inizi a emettere dei gridolini dovuti all'eccitazione di quella pazza avventura e Robert fa lo stesso, é affascinante, devi ammetterlo e quel momento così intenso insieme, l'auto si ferma e accanto a voi il mare dorato infrange le sue onde contro la parete del lungomare producendo la sua spuma di nuvole rosse scomposte i cui frammenti umidi rinfrescano il tuo volto bollente.

«Dove andiamo?» «Si tenga forteeee» non fai in tempo a rendertene conto che state sfrecciando lungo la costa californiana come due saette, splendenti come il sole rosso che vi illumina, inizi a emettere dei gridolini dovuti all'eccitazione di quel...

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« Questo é uno dei miei paesaggi preferiti, é abbastanza carino» il tuo sguardo é perso nella contemplazione di quell'immenso cielo sopra di te, cangiante, che unisce la sua immensa vita a quella del mare all'orizzonte dove qualche stella sta facendo capolino.
« Lei é un pazzo ma mi creda, questo posto é meraviglioso» ti giri a fissarlo, un leggero vento si alza portando la tiepida aria salmastra a scompigliare i capelli
« heyyy! Ce l'ho fatta! Allora qualcosa che piace anche a lei c'è! Adesso un bel sorriso» sorridi leggermente a quel suo atteggiamento così umoristico
« vede che anche lei può sorridermi?» vi avviate di nuovo verso l'auto e dopo avergli detto dove soggiorni vi dirigete verso l'enorme albergo.
« Quando ha bisogno mi chiami, non si faccia problemi, a proposito, bel primo appuntamento» si toglie gli occhiali e finalmente, quello sguardo languido e magnetico entra nella tua mente,
«grazie mille» gli porgi la mano per stringerla e entrambi vi sorridete prima che lui rientri in auto e sfreccia tra le luci della città, devi ammetterlo, qualcosa di lui ti ha colpito, forse più di qualcosa.

Buonasera a tutti! Dopo un po' ecco anche Rdj! Che ve ne.pare? Fatemi sapere😉

Immagina[attori e personaggi]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora