Jake Gyllenhaal: primo incontro

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Una ragazza sedeva sulla sua poltrona, la casa era buia e scura e la notte inconsolabile.
La bottiglia di gin brillava appena sullo scaffale, il suo trofeo per la sobrietà, una ragazza appena venticinquenne che non beve da cinque anni, non oso dirvi quando avesse cominciato.
Elkmond è sempre stata una meta ambita per i vip sotto i riflettori, per i turisti più esigenti alla ricerca di una vacanza a cinque stelle sulla neve ma, sciolta la neve, Elkmond esisteva solo nelle foto ricordo e nella vita dei suoi pochissimi abitanti che vivevano di una profonda solitudine e desolazione, ma si da il caso che questa storia si svolga quando la vita brulica tra le piccole stradine innevate e le luci che si riflettono dorate si adagiano sui volti delle persone.
L'orologio batteva...non saprei dirlo con esattezza, però era notte fonda quando la ragazza in questione decise di uscire nell'oscurità della notte, passeggiando silenziosa sotto la luna con passo felpato di gatta, a prima vista sembrerebbe una cosa losca ma in realtà lei era solo dolcemente intenta a parlare con sua madre, non si poteva vedere perché era nascosta nel suo cuore.
A quei tempi giravo di notte con le lacrime agli occhi e un martellante pensiero di come far finire quella persona che stavo diventando: soldi, viscidume e lusso, io non ero così, o almeno, non riuscivo ad accettare di avere quel lato di me. Camminavo sulla ghiaia scricchiolante confuso e perso, cercavo silenzio quando vidi qualcuno e ne fui attirato e senza saperlo ero già nascosto dietro un albero ad ascoltare ciò che stava farneticando da sola, a quell'ora della notte, presto mi resi conto di essere troppo lontano per udire chiatamente ciò che diceva ma volevo restare, ero curioso.
Lei era una ragazza gentile e dolcissima eppure sfregiata dalla vita, dalle perdite e dai dolori, un'anima fragile che aveva bisogno di un'anima fragile con la quale condividere il suo dolore.
Si alzò, le lacrime agli occhi e un sorriso malinconico che sfiorava le labbra, corsi con uno scatto verso di lei e le afferrai il polso, lei si girò stupita e spaventata, tremolante, ancora scossa dalle emozioni della conversazione precedente, era incantevole, meravigliosa, i suoi occhi lucidi, teneri e malinconici, le sue labbra rosee e dalla forma perfetta, tutto di lei sapeva di vita, sapeva d'amore, e quando guardò nei miei di occhi rimase pietrificata e immobile, non lo sapevo ma un giorno mi avrebbe detto quanto ero affascinante quella sera, con la mia barba curata e i capelli appena acconciati e tagliati, la camicia sbottonata bianca e..
-come stai?- le uniche parole che uscirono dalla mia bocca, lei non rispose, ritrattò il braccio e cercò di di darsi forza per scappare via da me che ero uno sconosciuto e sebbene le gambe fossero in posizione di corsa si fermò incerta per poi saltellare lontano come una cerbiatta, allungai il braccio verso di lei
- hey- dissi sottovoce.
Fissai la sua figura finché non divenne un puntino, non so perché non la ricorsi allora, so solo che non era il momento di farlo, girai i tacchi e ripercorsi la lunga strada al contrario, la mia vita aveva bisogno di qualcuno, i riflettori, i soldi, le feste, i premi, le interviste all'Ellen show, ripetete queste cose aggiungendo un pizzico di feste e boom, la vita che ogni persona desidererebbe no? Tutti vorrebbero essere me e io vorrei essere chiunque altro, non ho una fidanzata e i miei amici, intendo quelli veri di quando ero ancora jake e basta, sono sempre inpegnati con i loro bambini che li tengono nella loro piccola casa nel solito mediocre paese che, a quanto pare, sarà sempre migliore dell'enorme villa a Malibu dalla quale mi affaccio con il mio vino dell' 1873 davanti ad un tramonto di zucchero filato rosa.
Che filosofo che sei Jake! Non è così, io voglio solo qualcuno che si prenda cura di me, un essere umano con cui parlare...una luce rettangolare e solutaria mi fa uscire dal tunnel dei miei sogni, entro e vado in stanza.
Non riuscii a dimenticarla quella notte, a metterla da parte e dormire, eppure non sapevo nulla di lei, era una persona che farneticava....le favole non esistono, mi ripetevo, smettila Jake, l'oro ha sempre un prezzo e lei o è un pezzo di bijotteria o il suo prezzo è troppo alto, perché mi stavo preoccupando tanto? Alla fine non era nessuno.

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