9 - Claude

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Ciel's Pov
-Non capisco cosa ti sia preso, prima- lo ignoro, forse sono un po' troppo permaloso, ma non ci posso fare niente -Ora sei arrabbiato con me?- -Tch- accavallo le gambe ed incrocio le braccia, Alois chiude la porta della sua stanza dietro di sé -Ciel, dai- lo guardo male -Puoi smetterla di fare il bimbo e dirmi cos'hai?- sorride, si avvicina accucciandosi e mettendomi sul ginocchio le sue mani -Hai visto, piccolo? Mi sono messo in ginocchio per te- sussulto, inizio a piangere -Ciel? Ciel, scusami- cerco di scacciare quelle lacrime che non hanno motivo di esistere, dati che nemmeno io so perché sto piangendo -No, perdonami tu. Ero solo geloso....- scuoto la testa -Devo smetterla di essere così viziato- mi bacia a stampo -Ma no, a me piaci così come sei- sorrido lo attiro a me facendolo alzare -Grazie- ci baciamo lentamente, allaccio le braccia al suo collo, lui mi posa una mano sul fianco, mi fa sdraiare per poi mettersi sopra di me -Di nuovo?- mi mordo il labbro, non credo di essere dell'umore giusto, rovinerei qualcosa -No, voglio solo amarti- sorrido di nuovo ma adesso ancora più sinceramente -Vorrei dirti "Ti amo", ma è ripetitivo- -Al diavolo, dillo quante volte vuoi- mi bacia ancora con più passione, lo stringo a me. Le sue carezze sono come un siero purificante, le sue labbra scaldano il mio corpo in modo lento ed estenuante, le sue mani saggiano la mia pelle come se stessero toccando un diamante prezioso -Sei così fragile, Ciel- -Tutti noi lo siamo- lo guardo negli occhi, mi ci perdo dentro -Ti proteggerò sempre- -Io non me ne andrò mai, lo sai- si stende accanto a me continuando a baciarmi il collo -Cavolo, tutto questo è iniziato da poco e già mi sento come se stessimo assieme da anni- ridacchio -Ah, l'amour- mi schiaffeggia piano il petto -Zitto- sorrido -Quindi non credi alle mie parole?- alzo un sopracciglio come se lo volessi sfidare -No- si mette a cavalcioni su di me iniziando a farmi il solletico, rido e delle piccole lacrime si formano ai lati dei miei occhi -Smettila, d-dai!- la mia risata fende l'aria, d'un tratto si ferma -Sei bellissimo- ansimo riprendendo fiato -Anche tu- ci baciamo ancora, sorridiamo ogni tanto per poi continuare ad unire le nostre labbra -Che ora è?- -Le dieci e mezza, tra poco verranno a darci la buonanotte- -Che noia- si sdraia nuovamente vicino a me, copre entrambi con le coperte per poi stringere la mia mano sotto di esse, si gira a guardarmi -La Luna ti illumina il volto- arrossisco -Non mi renderà così speciale, in fondo- -Per me lo sei- sto per ribattere quando i nostri maggiordomi bussano alla porta -Avanti- tutti e due entrano con un candelabro in mano, ci salutano -Faccia bei sogni, Bocchan- annuisco -Anche tu, Sebastian- rimane un po' stupito ma poi si inchina -Le auguro la buonanotte, Padrone- Alois lo squadra da capo a piedi -Claude, stasera ti trovo bene- si sistema gli occhiali compiaciuto -La ringrazio, My Highness- uno dopo l'altro escono, dopo i soliti convenevoli -Ora posso augurare a te ciò che hanno detto a noi- mi bacia la fronte, faccio lo stesso -A domani mattina, allora-

(Skip time di qualche ora)

Il torpore del sonno appena lasciato mi abbandona definitivamente ma le mie palpebre rimangono calate, troppo stanche, mi giro lentamente dalla parte opposta su cui ero sdraiato per poi cambiare posizione ancora e ritrovarmi a pancia in su, sospiro. Che silenzio, si sente solo il ticchettio dell'orologio.
Ho sete.
Mi tiro a sedere stropicciandomi gli occhi, quando li riapro uno spettacolo raccapricciante si para di fronte ad essi: il volto di Claude è a pochissimi millimetri dal mio, i suoi occhi infuocati mi fanno spaventare, al suo collo vi è un pupazzo legato con una cordicella, probabilmente "impiccato".
Urlo.
Quel dannato fantoccio aveva le mie sembianze.

Alois' Pov
Mi sveglio di soprassalto sentendo l'urlo di Ciel -Tutto bene?!- lo stringo a me non appena lo individuo nel buio -Ehy, ehy, ci sono io- gli accarezzo i capelli per calmarlo -Lui....Lui era qui- indica un punto vicino a sé -Chi, piccolo, chi?- si gira verso di me con gli occhi spalancati verso di me, scoppia a piangere -Claude- il terrore si è impossessato del suo viso, trema incessantemente; di fretta mi sporgo verso il suo comodino , al muro vi è appeso il campanello che funge da "richiamo" per i servitori, lo scuote con timore. Mentre aspetto che Sebastian entri nella camera cerco di tranquillizzare Ciel con delle carezze, lui si stringe a me come se potessi andarmene da un momento all'altro, è ancora nel panico -Bocchan- Sebastian entra spalancando la porta, si avvicina a lui scostandomi senza forza -Cosa è successo?- le mie mani tremano un poco -Non lo so, stavamo dormendo quando ad un tratto urla in modo disumano svegliando anche me- seguo nervosamente i suoi movimenti -È stato un incubo?- abbassa la testa -Non ne fa da molt- -Non lo era- la voce di Ciel è ritornata normale, se non più gelida -Non era un dannato sogno, era reale, fin troppo- rabbrividisce al pensiero -So cosa ho visto- -E cioè?- il suo maggiordomo lo studia attento -Faustus. In pratica mi ha minacciato di notte- impallidiamo entrambi -Come sarebbe?!- si gira verso di me -Ne sono sicuro quanto è vero che sono un Phantomhive- deglutisco -Dov'è Claude?!- -Non lo vedo da un'ora circa- stringo i pugni -Bastardo- tiro fuori la lingua, incrociando gli occhi riesco a vedere che non c'è nessun simbolo su di essa, segno che è distante da me -Avevamo un contatto, dannato demone- sono furioso più che mai: non solo perché ci ha abbandonati così, ma soprattutto perché ha fatto stare male Ciel, facendo riaffiorare in lui, probabilmente, brutti ricordi -La pagherà cara-

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