5 - Dreams come true

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ATTENZIONE: SCENE SMUT

Ciel's Pov
-Sebastian, ti proibisco di entrare nella mia camera, qualunque cosa accada- mi rivolge un ghigno divertito -Yes, My Lord- -Molto bene- inizio a salire le scale, seguito da Alois che guarda ogni cosa si trovi vicino a noi -Siamo quasi arrivati- posso sentire i suoi occhi sulla mia schiena, mi bruciano con il loro desiderio proiettato su di me, arrossisco -Finiscila di fissarmi- sussurra -Ma sei bellissimo- quando giungiamo sul pianerottolo mi giro di scatto per rispondergli ma, quando lo faccio, mi rendo conto di essere a un passo dal suo viso -Ripeto: sei bellissimo- le nostre iridi si specchiano una con l'altra, i respiri si mischiano -Aspetta di essere arrivato prima di saltarmi addosso- arrossisco vistosamente e lo bacio a stampo, sono più in alto di lui di un gradino -È tanto distante?- -È la terza porta- mi prende la mano -E allora non perdiamo tempo- a passo svelto arriviamo nella mia stanza, entro per ultimo e chiudo la porta, non faccio in tempo a voltarmi che mi incatena contro di essa, la chiave con cui l'ho serrata cade a terra, vicino ai nostri piedi -Ciel- un brivido mi mi percorre la spina dorsale, le sue mani sono ai lati della mia testa -Dimmi- mi rivolge un'occhiata seducente e poi, senza dire niente, da il via ad uno dei tanti baci appassionati che poi ci scambiammo.
Mi aiuta a salirgli in braccio allacciando le mie gambe alla sua vita, mi sorregge dal sedere mentre le mie braccia vanno al suo collo -Aah- un altro succhiotto colora la mia pelle, facendo una piroetta mi fa stendere sul letto, si mette in mezzo alle mie gambe -Ciel, cosa vuoi che faccia?- mi mordo un labbro -Non ho intenzione di risponderti- alza un sopracciglio per poi sorridere a trentadue denti -Questo vuol dire che ho carta bianca- mi sbottona la camicia dopo avermi tolto la giacca e il panciotto, faccio lo stesso con lui: in men che non si dica tutti i nostri vestiti sono sparsi per la stanza, comprese le scarpe con il tacco, le prime ad essere state gettate via -Aaah!- sento la sua lingua percorrermi il corpo, tracciare linee immaginarie, le sue labbra scompongono il mio corpo in piccoli pezzi, i suoi denti mi marchiano, facendomi gemere ad ogni movimento del biondo -Alois- mi guarda, ha raggiunto il mio basso ventre, delle scariche elettriche mi fanno tremare -Sì?- ansimo, punto i miei occhi nei suoi -Fammi s-stare bene- la sua voce sexy mi colpisce quando inizia a sussurrarmi frasi spinte mentre percorre il mio membro con la mano, pompandolo su e giù -Gggh- stringo le mani a pugno -Al- -Più forte, io- d'un tratto le sue dita vengono sostituite dalla sua bocca, che ingloba tutto il mio sesso -Oh mio- inarco la schiena, la sua lingua si muove come se fosse esperta, le sue labbra circondano la mia carne, strizzo gli occhi dal piacere -Vengo- -Al, vengo- non accenna a spostarsi minimamente, anzi, aumenta il ritmo -Aaaaaah!- con un ultimo gemito mi libero e lui prontamente ingoia tutto, arrossisco -Idiota, deve fare schifo- scuote la testa -Se è tuo, per niente- mi ritorna alla mente il sogno che ho fatto, l'imbarazzo sale di più -È stato una favola- sorrido, lui ridacchia -Bhe, se pensi questo allora aspetta di vedere cosa verrà in seguito- si sdraia affianco a me, posa una mano sul mio fianco, siamo uno di fronte all'altro -Cos'hai ora?- guardo un punto impreciso della stanza -Nulla- -Non mentirmi- sono indeciso, ma alla fine cedo -Noi ci conosciamo da un po' ma, effettivamente, nessuno sa niente dell'altro- -E poi- lo zittisco prima che possa parlare -Siamo veramente sicuri che quello che facciamo sia giusto? Cioè, io non credo che- -Ciel, mi ami davvero?- annuisco piano abbassando poi la testa -E allora non dire queste cose: stiamo bene, l'importante è questo, e chi se ne frega se non siamo onniscienti! Impareremo a conoscerci con il tempo- mi mordo l'interno della guancia -Scusami.....- mi alza il mento con l'indice -Non devi scusarti, piuttosto lo dovrei fare io che ti ho appena parlato con un tono non consono- sorrido -Ma hai detto delle cose giuste- -Sei completamente diverso da ciò che vuoi far credere, sai?- mi avvicina a lui -Lo so- -Non voglio che la gente conosca le mie debolezze- mugugno -È già tanto che quelli che abitano qui ne conoscano una piccolissima parte- assume un tono più dolce -E dimmi, con me ti metti a nudo?- arrossisco -Non fare queste battutine! Pervertito!- ride di gusto -Non intendevo dire quello- -Comunque si, non compio nemmeno una delle azioni che faccio  con te- mi stringe a lui possessivamente -Ci mancherebbe altro-

Alois' Pov
-Senti, Ciel- -Dimmi- -Non voglio stare lontano da te- sorride -Nemmeno io- -Voglio vederti ogni giorno- -Ma è impossibile!- traccio dei cerchietti immaginari sulla sua spalla -Tutto è possibile se lo si vuole- gli faccio un occhiolino, dopo una risatina da parte sua ritorna serio, così faccio anche io -Parlando come dovremmo, come faremo? Io non voglio vederti per pochi attimi- -Ci inventeremo qualcosa, Ciel- -Ma dobbiamo pensarci- -Nel frattempo ti manderò delle lettere, o anche solo dei piccoli messaggi- -È incredibile come entrambi viviamo vicini ma allo stesso così lontani, impegnati costantemente, sempre pieni di problemi e cose a cui badare- annuisco -A volte penso che questa vita non faccia per me- scuote la testa energicamente -Non dirlo- -Hai ragione, perdonami- gli bacio la fronte -Ora riposiamo, d'accordo?- -Ma poi Sebastian sarà costretto ad entrare- -Allora stiamo solo per qualche minuto, mh?- sorrido e lui si arrende, non riesce a resistermi -Qualche minuto eh- -Ma certo-
Ci stringiamo, addormentandoci poco dopo uno vicino all'altro, protetti dai nostri stessi abbracci.

(Skip time di circa 1 ora e mezza)

Sento un lieve bussare alla porta della camera di Ciel, lentamente apro gli occhi, sento un peso sopra il mio petto: giusto, è lui. Alzo di poco la testa, lo guardo dormire beato e penso che sia una delle cose più belle che io abbia mai visto -Signorino Trancy, sono Sebastian- -Scusa, ma Ciel sta dormendo- -Volevo solo informarvi che la cena sarà pronta tra poco, vi invito a scendere nella sala apposita- -Va bene- avverto poi i suoi passi farsi più leggeri, scuoto con dolcezza il corpo del ragazzo accoccolato contro di me -Ehy, piccolo, svegliati- -Mh?- si stropiccia gli occhi, è adorabile -Sebastian mi ha svegliato poco fa, dice che sarà servita la cena tra non molto- ridacchio appena sul suo viso nasce un'espressione di terrore puro -Ma che ore sono?!- cerca con lo sguardo l'orologio, sbianca alla vista di esso -Le sette?!- -A quanto pare sì- mi dà un piccolo schiaffetto sul torace -Non ridere! Pensa a vestirti piuttosto!- mi tiro a sedere baciandolo dolcemente -Mgh- quando ci stacchiamo mi guarda male -Non zittirmi in questo modo- -Scusami mammina- finge di essere offeso e incrocia le braccia voltando poi la testa -E dai- decido di stare al suo gioco -Ciel~- lo vedo arrossire -Ciel, non fare così con il tuo Alois- lo bacio sul collo fino ad arrivare alla mandibola e poi alla guancia -Non avercela con me per una cosa così- -Al diavolo- si gira verso di me baciandomi amorevolmente, intanto io scosto le coperte che ci coprivano, rabbrividiamo per il cambio di temperatura, anche se minimo -Dobbiamo vestirci- annuisce a malincuore, mi alzo per cercare i miei abiti.
-Pronto?- si sta guardando allo specchio -Credo che ci sia qualcosa che non va con questo- lo guardo per vedere quale problema abbia, scoppio a ridere appena noto il disastro che ha combinato -Non sai prepararti?- mi avvicino sorridendo, lo sento parlare a voce bassa -Di solito fa tutto Sebastian- -Mh, capisco- abilmente le mie dita gli sistemano la camicia e il fiocchetto che porta al collo -Grazie- la mia mano scivola fino ai suoi pantaloni, stringe il suo cavallo risvegliando di poco la sua erezione -Cosa fai?!- è imbarazzato -Io? Niente- gli faccio una linguaccia -Ora andiamo- mi precede girando la chiave nella toppa per poi uscire dalla camera a passo svelto, corro dietro di lui -Aspettami!- -Non te lo meriteresti- -E invece sì- lo prendo a braccetto -Non fare lo scontroso- vedo un abbozzo di sorriso nascere sul suo volto, dimenticavo che ora deve indossare di nuovo quella maschera che sicuramente odia portare, fatta di falsità e dolore. A quei pensieri abbasso la testa amareggiato.
-Ti porterò a scoprire la felicità-
-L'ho già scoperta, sei tu-

[Cielois] 666Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora