Primo giorno di scuola p.1

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Ed eccoci al terzo capitolo, spero che il precedente vi cominci a mettere curiosità, a voler sapere di più su questo racconto e quindi continuare a leggere. Ora mettetevi comodi e leggete anche questo.😉😘




Era il 17 settembre 2042, non che il primo giorno di scuola per Angelica.
Era emozionatissima e non stava ferma un attimo, la nonna continuava a dirle di calmarsi e di stare ferma quando cercava di pettinarle quei suoi biondi capelli ricci.
L'aveva pulita, pettinata, vestita con il grembiule grigio della scuola e preparato lo zainetto.

-Nonna? Cosa hai messo nello zaino?-

"-Oh, solo qualche cosetta che ti servirà per il resto della giornata. Hai l'astuccio, le penne, i quaderni, il tablet e per merenda ti ho fatto il sandwich che ti piace tanto, ricordi? Quello con il prosciutto e i pomodori...!!"-

La bambina inclinò la testa guardando la nonna in modo un po' accigliato, poi le chiese confusa:

-Ehmmm...ma cosa sarebbe il TAPET???-

-Si chiama Tablet tesoro, le maestre ti insegneranno ad usarlo a scuola, tu vedi di non rovinarlo ok?-

La bimba annuì e la nonna si chinò per poter raggiungere l'altezza della nipote per guardarla negli occhi. La guardò con occhi dolci e le fece un ultima raccomandazione per tranquillizzarla.

-Non preoccuparti, appena la scuola sarà finita ti verrò a prendere, tu vedi di stare attenta a lezione e....
Ricordi quelle piccole regoline che ci siamo imparate insieme?-

Elizabeth aveva fatto imparare delle regole alla bambina per far in modo che non desse troppo nell'occhio a scuola. Angelica quando era ancora nel grembo della madre non aveva assunto le pillole richieste del governo, per questo era vivace e sveglia a differenza degli altri che sembravano dei robot.
Così la bambina cominciò ad elencare le regole.

-Essere buona ed educata. Chiedere in prestito le cose con gentilezza e restituirle intatte. Ascoltare sempre la maestra. Sorridere. Mantenere la fila. Obbedire a tutti i tipi di ordini chiesti dalla maestra. Non correre. Non urlare e non....
davvero non posso disegnare nulla?-

Aveva un aria dispiaciuta, lei voleva davvero disegnare ma quando la nonna le disse che non poteva farlo ci rimase malissimo.

+No mi dispiace piccola, il preside ha vietato agli alunni di sfogare la propria creatività. Dice che può essere ~pericoloso~ ....-

Il governo di Arston aveva tutto calcolato: i lavori destinati ai futuri adulti, le mura, le pillole, i robot, era tutto un modo equilibrato senza possibili assassini poiché tutti seguivano le regole; non erano presenti nemmeno le prigioni, solo manicomi dove venivano rinchiuse quelle persone il quale loro unico desiderio era quello di scappare dalla città per essere liberi, quelle persone che non avevano assunto le pillole come Elizabeth e Angelica.
Degli Androidi poliziotti setacciavano la città giorno e notte, assicurandosi che le cose procedessero secondo la tabella di marcia, e se trovavano qualcosa o qualcuno di "speciale" li portavano in manicomio e rimanevano lì per resto della loro vita per non portare il caos nella città, o per lo meno, non creare altri ribelli.

La nonna accompagnò la nipotina a scuola in macchina, parcheggiò dall'altro lato della strada e scese dall'autovettura; attraversò le strisce pedonali tenendo stretta la mano della bambina, come se non la volesse più lasciare, poi arrivarono davanti il cancello del grande edificio grigio, dove altre mamme salutavano i loro figli. 

Elizabeth si accovacciò ancora davanti alla nipote tenendole entrambi le mani, la guardava con occhi lucidi e le disse:

-Mi raccomando Angy, fai la brava...!-

La piccola bambina le sorrise un ultima volta e allungò le sue braccia tra il collo della nonna.

-Tranquilla nonnina, farò la brava. Ti voglio bene!-

e le diede un bacino sulla guancia.
Elizabeth non si seppe trattenere e cominciò a piangere commossa. La strinse a se forte, così fatte da farle male.
La campanella annunciò l'inizio della scuola e i bambini cominciato a camminare lentamente verso l'entrata; quando Angelica riuscì a  scollarsi dalla nonna si unì agl'altri.
La piccola di allontava sempre più e intanto la salutava con il sorriso in volto.

Degli Androidi insegnanti condussero il grande gruppo di bambini al centro del cortile, poi uno dei robot, il più appariscente di tutti, azionò i suoi razzi a propulsione che aveva ai piedi e cominciò a fluttuare nell'aria per far sì che tutti lo potessero vedere. Il suono della sua voce aumentò, come se stesse usando un microfono e cominciò a parlare.

-Buon giorno cari studenti, benvenuti alla suola elementare di Chleaver  McNever, io sono il preside Mind3000 e siamo felici di condurvi in questo viaggio del nuovo anno scolastico insieme. Ricordate che ci sono delle regole da rispettare è degli impegni da mantenere. La scuola inizierà alle 8:00 in punto, la ricreazione sarà svolta alle 10:00 e finirà alle 10:10, la pausa pranzo inizierà alle 12:00 e le vostre insegnati vi condurranno in mensa, la pausa durerà fino alle 13:30 e sarete riportati in aula alle....-

Questo discorso sembrava non finisse mai per Angelica, all'inizio ascoltava con attenzione ma poi si annoiò e cominciò a pensare ad altro. Intanto il preside continuava a parlare e a parlare, cominciò anche a elencare tutte 30 regole della scuola però questi bambini erano ad ascoltarlo già da 20 minuti. Ad Angy cominciavano a far male le gambe, e quando alzò lo sguardo per vedere gli altri bambini, notò che tutti erano fermi immobili e ascoltavano con occhi fissi il robot volante, come se fossero ipnotizzati, solo una tra il gruppo era leggermente ricurva , e si guardava intorno quasi spaventata. Aveva un lungo ciuffo nero che le copriva tutto un occhio, capelli lisci e neri che le cadevano sulle spalle, pelle chiarissima e l'unico occhio che si vedeva era di un color nocciola scuro. I loro sguardi si toccarono, e la misteriosa bambina sembrava preoccuparta.

-Ora elencherò i vostri nomi, quello che verrà nominato andrà a finire nella classe prescelta, cominciamo dalle 1A, poi passeremo alla B, C, D, E, e F.... l'insegnate della 1A è la signorina H-p05, allora cominciamo...-

Il robot cominciò ad elencare i nomi dei bambini, e Angelica finì nella 1D con la bambina strana.
Questa notò che Angy era diversa dagl'altri, perciò si avvicinò a lei e cominciarono a camminare insieme verso l'entrata.

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