2049

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Ciao lettori!!😘
So che può sembrarvi esagerato che siano passati così tanti anni dal primo giorno di scuola per la nostra protagonista, ma ho pensato che vi sareste annoiati se vi avessi raccontato tutto anno per anno, giorno per giorno...non mi sembrava proprio il caso😅
Quindi, vi riassumo quel poco che è successo. Divertitevi🤗

Erano passati 7 anni dal 2042, quando per la prima volta Angelica fece amicizia con Cindy, la quale ora era la migliore amica della bambina. Sono state molto bene insieme, e quasi ogni giorno andavano a casa di Angy o di Cindy per ritrovarsi e giocare insieme.
Ora gli anni erano passati, e il loro carattere cambiò insieme al loro aspetto estetico.
Passate le elementari hanno cominciato a fare le medie, dove hanno sempre più capito che il luogo dove vivevano non faceva per loro.
Questo era l'anno 2049, e dopo un'altra noiosissima giornata di scuola Angelica tornò a casa mezza assonnata. Appena oltrepassò l'ingresso, Elizabeth chiese alla nipote di accomodarsi sulla poltrona per dirle una cosa importante.
Ci aveva riflettuto molto, e aveva deciso che era l'ora di mostrare ad Angelica cosa si nascondesse nella stanza misteriosa dove le aveva chiesto di non entrare, del resto aveva 14 anni, ed era abbastanza responsabile per mantenere questo segreto.

-Angelica, tesoro, devo parlarti di una cosa molto importante....- stava camminando lentamente avanti e indietro davanti a lei, come per nascondere la sua ansia, ma il fatto che la nonna non si fosse seduta a sua volta, mostra chiaramente l'agitazione che provava in quel momento. Continuava a fissare il pavimento sotto i suoi piedi senza sbattere ciglio.

-Di che cosa si tratta?-

-Anni fa mi continuavi a chiedere cosa ci fosse nell'ufficio del nonno e...ho deciso di mostrarti cosa di cela dietro quella porta. Però mi devi giurare di non dirlo a nessuno. Non puoi parlarne nemmeno con Cindy.-

In quel momento preciso si fermò e la guardò dritta negl'occhi, con tutta la serietà che non aveva mai mostrato prima.

-Non credevo fosse una cosa così seria! ...Ok, se vuoi che non lo dica a nessuno, così farò.- Le rispose in tono un po' scherzoso.

-Sto dicendo sul serio Angy, non devi dirlo assolutamente a NESSUNO!!-
Fece un passo in avanti verso la nipote, poi si chinò verso di lei e le prese entrambi le mani stringendole leggermente.
La guardava dritta negli occhi con la speranza che capisse la situazione.
Angy sembrava sorpresa: credeva che quella cosa della "stanza segreta" fosse solo una sciocchezza in fondo; lo ha capito solo un paio di anni prima, quando ha perso interesse su cosa si nascondesse al suo interno.

-O-ok...Daccordo...non lo dirò a nessuno. Te lo prometto.-
A queste parole Elizabeth lasciò le sua mani, e sempre con tono serio le chiese di seguirla.
Camminava a passo svelto lungo il corridoio. Poi si fermò di scatto davanti la porta di legno dell'ufficio.
Si girò verso Angelica e le disse facendole in lieve sorriso:

-Ora sta a vedere.-

Appoggiò la sua mano verso il muro alla sua sinistra, all'altezza del gomito e premette.
Un quadrato dove aveva appoggiato la mano si rivelò dal tenue color albicocca che aveva tutto il corridoio, illuminandosi di azzurro. Raggiunti i 2cm di profondità si sentì un click che rimbombò in tutta la casa silenziosa.
Angelica stava lì ad osservare incredula a quello che vedeva, con occhi sgranati.
Dopo quel rumore la porta si aprì appena, e la nonna entrò facendo cigolare la porta.
Il buio predominava su tutto: non si vedeva assolutamente niente, neanche il palmo della propria mano.
La nonna entrò immediatamente, come se riuscisse a vedere nell'oscurità come un gatto.
Scostò le lunghe tende dalla finestra appena dietro la scrivania che Angelica ricordava di aver scorto in passato, quando guardava dal buco della serratura.
Benché le tende non coprissero più la grande finestra, la luce era ancora minima per via del cielo grigio.
Angy era ancora fuori dalla porta che osservava con attenzione ogni singola mossa che svolgeva sua nonna.
L'odore di chiuso che aveva già sentito in passato le riempì le narici, e questo la obbligò a fare un passo indietro.
Elizabeth tornò verso la porta, premette un interruttore dietro il muro che Angy non poteva vedere, e una luce illuminò la stanza, rendendo vivido tutto il suo mobilio interno.
La nonna guardò ancora verso la nipote, stese la mano verso di lei, dicendole:

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