L'arrivo dei mortari

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Ciao a tutti amici ribelli!😍
Vi sta piacendo la mia storia? Se avete qualcosa da chiedere non esitate!
Forse nel prossimo capitolo vi mostrerò i volti della protagonista e degli altri personaggi, abbiate pazienza.😅 E ora, mettetevi comodi e leggete! Buon proseguimento😘






Era un giorno grigio e cupo, come tutti gli altri del resto, ma ad Angelica sembrava ancora più buio, come se un immensa ombra le fosse calata sugli occhi e le impedisse di vedere cose positive.
Ogni cosa in Arston era programmata, persino i piani malefici di Finch erano ben nascosti: nessuno sapeva nulla, e nessuno avrebbe mai sospettato..
Dopo tutto quello che le aveva detto la nonna, approposito della A.O.S, sentiva di dover fare qualcosa, sentiva che doveva lottare.
Ora un fuoco di rivolta scorreva nelle sue vene, un senso di riscatto, una rabbia, una luce di speranza che proveniva da dietro le mura;
ora Angelica aveva un solo desiderio, il cui non ha potuto esprimere davvero perché definito "pericoloso", un desiderio forte come il vento e l'Oceano: essere LIBERA.
Lei voleva vedere con i suoi occhi il mondo, ma non quello in cui è sempre vissuta, il mondo vero, quello che stava per finire per mano dell'uomo.
Si sentiva disposta a rischiare tutto, persino la sua stessa vita a costo di fuggire da quell'immensa prigione che piano piano la stava soffocando.
Voleva vedere sorgere il sole, voleva vederlo tramontare, voleva vedere la luna, le stelle, sentire il rumore dell'acqua, la terra sotto i suoi piedi, l'aria che le accarezzava i capelli.
Voleva tutto questo.
Ma per raggiungere la pace che desiderava, doveva prima passare per l'inferno.

"Domani vieni a casa mia, ti devo parlare."
Le scrisse Cindy quella sera,prima di andare offline.
Si chiedeva cosa volesse da lei in un momento come quello.
Era stressata e assonnata, ma non poteva dirle di no, credeva le volesse parlare approposito della A.O.S, così accettò la richiesta.

Angelica camminava sul marciapiede allo stesso passo di tutte le altre persone attorno a lei.
Abbassò gli occhi per vedere i suoi passi, che piano piano diventavano sempre più lenti, fino a che non si fermò del tutto.
Era l'unica persona in mezzo alla folla che si muoveva in un unica direzione, ferma immobile, diversa da tutti gli altri. Angelica ormai era consapevole della situazione.
Voleva essere se stessa, seguire le sue passioni, voleva essere l'unica al mondo, essere diversa, essere libera di scegliere.
Avrebbe voluto fantasticare ancora, però, ad un certo punto i suoi pensieri vennero scacciati via come fumo fastidioso all'arrivare degli Androidi poliziotti.
Ricominciò a camminare, e mentre avanzava verso la meta, notò che i poliziotti erano seguiti da gradi camion militari grigi.
Sulle fiancate dei camion era presente lo stemma di Arston con accanto delle scritte che dicevano : Esercito militare di Arston.

Dato che il camion era scoperchiato, Angy poteva vedere chi si sedeva nei posti inferiori:
esseri umani, o almeno quello che dovevano essere, uomini e donne; tutti portavano una maschera che copriva tutto il volto, con dei tubicini che partivano dalla bocca e che finivano dietro la schiena, dove era posta una bombola di ossigeno e un cassettone piuttosto grande con sopra un simbolo di allerta.
Tute nere aderenti vestivano i loro corpi, e nelle parti più vulnerabili, spalle, petto, stomaco, erano protette da una corazza di carbonio.
La loro vita era cinta da una cintura con agganciate delle bombette piene di uno strano e verde liquido.
Sotto un abbraccio portavano un fucile a laser, e nell'altro, sempre collegato al cassettone dietro la schiena, un bastone lungo con un imboccatura larga simile a quella degli aspirapolvere.

Angelica non credeva fossero davvero delle persone di cui stava pensando, o almeno sperava così fosse, ma si sbagliò. Erano proprio quelle persone che le aveva raccontato la nonna, le persone senza pietà, senza scrupoli e che seguivano la legge: i mortari.

Si stavano tutti dirigendo verso le mura più vicine a sud-est della città.
Un momento di preoccupazione crebbe nel cuore della ragazza.
Con angoscia si domandava che cosa avessero in mente...

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